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Online da lunedì 29 ottobre 2007 - Visualizzazioni totali

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domenica 31 agosto 2008

La Real Maestranza di Caltanissetta

Il 19 settembre prossimo, per l' occasione del Settenario a Maria S.S. Addolorata, sarà ospite nella Chiesa del Purgatorio di Molfetta

LA REAL MAESTRANZA DI RE FERDINANDO
di Caltanissetta



La sua storia.
L’istituzione storica più antica di Caltanissetta è certamente la Real Maestranza. Le sue origini risalgono al medioevo; ricostruirne la storia non è cosa facile.
Volendo partire da dati certi, bisogna risalire all’impero di Carlo V. Nel 1520 le maestranze cittadine si propongono con le caratteristiche di milizie artigiane in difesa delle coste e delle terre interne continuamente insidiate dai turchi e dai pirati, come avveniva in tutto il Mediterraneo.
Nel 1551, queste milizie ottengono il diritto di riunirsi in Corpo Unico di Milizia Cittadina comandato da un Capitano d’arme. I suoi compiti di polizia municipale proseguono nel XVII secolo e nell’età barocca, quando la milizia partecipa alle processioni dei santi protettori della città ed ai riti della Settimana Santa.
Risale al 1806 la vicenda che permise alla Maestranza di fregiarsi del titolo di Reale: Ferdinando IV di Borbone, in visita alla città di Caltanissetta, fu accolto dall’imponente spettacolo delle maestranze cittadine in solenne corteo; positivamente impressionato e grato, il re volle insignire la Maestranza del titolo di Reale.
Dopo le vicende rivoluzionarie dell’inizio dell’Ottocento, al ritorno dei Borbone, il corpo fu smilitarizzato, anche per cancellare ogni velleità di ribellione. In questo periodo, le insegne della Real Maestranza divennero quelle che oggi ammiriamo nelle processioni: il Santo protettore di ciascuna categoria è posto al centro di un campo bianco, che era il colore del casato dei Borbone.
Dopo l’unità d’Italia, l’originario nastro blu, rosso e verde viene sostituito dal tricolore nazionale. Verso la fine dell’Ottocento, la Real Maestranza perde anche alcune prerogative civiche e contrattuali che aveva esercitato da secoli.
Ma proprio in quei decenni la Real Maestranza si integra sempre più nel tessuto religioso della città, continuando ad esprimersi attraverso gli antichi rituali militari, eleggendo i propri Capitani, gli Alfieri maggiori, gli Scudieri, i Portabandiera e gli Alabardieri. Nella prima metà del Novecento continuò a realizzare una sua significativa presenza nella vita cittadina, alternando periodi di splendore a qualche momento buio.

La sua organizzazione.
Le categorie di artigiani presenti nella Maestranza erano originariamente quattro; successivamente passarono a sei; oggi sono dieci.
In ordine di uscita, le categorie che hanno sfilato nella processione del 2008 con il Capitano Maestro Angelo Mossuto sono le seguenti:
1. Calzolai, Pellittieri e Tappezzieri, con i santi protettori Crispino e Crispiniano.
2. Falegnami ed Ebanisti, con il santo protettore San Giuseppe.
3. Marmisti (santo protettore San Pietro).
4. Muratori (santo protettore San Vincenzo Ferreri).
5. Pittori e Decoratore (santo protettore San Luca).
6. Barbieri (santi protettori Cosma e Damiano).
7. Stagnini e Idraulici (santo protettore Sant’Egidio).
8. Panificatori (santo protettore San Michele).
9. Fabbri Ferrai (santo protettore Sant’Adriano di Nicomedia).
10. Carpentieri e Ferraioli, con la protezione della Madonna di Loreto.



Il Capitano.
Ognuna di queste categorie, a turno, propone ogni anno il Capitano della Real Maestranza, la figura simbolo dell’intera Settimana Santa nissena, destinato a diventare Cavaliere della Repubblica.



Egli ha il privilegio di cingere la fascia tricolore con l’emblema della Repubblica italiana; dal 1982 riceve dal Sindaco di Caltanissetta le chiavi della città e continua a cingere la spada e a portare un Crocifisso velato durante la processione del Mercoledì Santo.
Fino al 1822, egli aveva il privilegio, durante la Settimana Santa, di liberare un condannato a pena lieve, un esercizio di perdono che potrebbe essere recuperato, come è successo a Malaga (Spagna).

Le cerimonie.
Il Martedì Santo, l’assistente spirituale della Real Maestranza e il Capitano, accompagnati dalle cariche capitanali (Scudiero, Alfiere Maggiore, Portabandiera, Alabardiere) e dai Consoli delle dieci Categorie, prelevano il Venerabile Santissimo Crocifisso dalla Cattedrale per la solenne intronizzazione nella cappella dell’ex collegio gesuitico, oggi biblioteca Luciano Scarabelli.



La cerimonia del Mercoledì Santo rappresenta il momento centrale e più significativo della Real Maestranza. Tralasciando i riti preparatori fatti di gesti, usi, simboli e cerimonie particolari, seguiamo il rituale della processione penitenziale. Al primo mattino, ogni compagnia d’arte preleva il proprio Alabardiere e il Portabandiera presso le loro abitazioni e li scorta, al suono dei tamburi battenti, degli squilli di tromba e delle note della banda musicale, presso la casa dell’Alfiere maggiore e dello Scudiero.
Si compone così un plotone d’onore, che, giunto in piazza Garibaldi, si pone alla testa dell’intera milizia che si avvia verso l’abitazione del Capitano, dove si schierano in formazione. Gli ex Capitani, accompagnati dai Cerimonieri, entrano nella casa del Capitano ed assistono al completamento della sua vestizione; tre squilli di tromba annunciano l’arrivo del Capitano, che saluta le bandiere e passa in rassegna le Maestranze.
Si avvia, quindi, il corteo: il Capitano, preceduto dallo Scudiero, si dirige verso il palazzo comunale, dove riceve dal Sindaco le chiavi della città. Il corteo riprende il suo corso e giunge nell’atrio dell’ex collegio gesuitico per prepararsi alla processione penitenziale guidata dal Capitano, che tiene in mano il Crocifisso velato.
Accompagnato dalle bandiere listate a lutto, dai Maestri d’arte e dagli Ufficiali, il Capitano giunge in Cattedrale. Dopo l’adorazione di Gesù Sacramentato, avviene il cambio delle cravatte e dei guanti (bianchi al posto di quelli neri) e si dispiegano le bandiere. Il Capitano, lontano da sguardi indiscreti e assistito dal Cerimoniere, cambia anche le calze.

La processione.
A mezzogiorno in punto esce la processione eucaristica: precedono i tamburi che rullano a festa, seguono l’Alfiere Maggiore, lo Scudiero che porta lo scudo con lo stemma della città e la fascia bianca, segue il Capitano senza il cappello in segno di devozione e rispetto, poi l’Alabardiere a guardia del Capitano e infine il Portabandiera.
Vengono poi il clero e il baldacchino che protegge il Vescovo che porta il Santissimo Sacramento: il corteo è un solenne gesto di omaggio e di adorazione alla grandezza di Gesù Cristo. Dopo un breve percorso lungo le vie del centro, la processione rientra in Cattedrale per la Benedizione Eucaristica.


Nel pomeriggio dello stesso Mercoledì Santo, il Capitano, seduto su una poltrona riccamente intagliata, riceve nella propria abitazione le delegazioni delle dieci Categorie artigianali guidate dal proprio Console, in segno di omaggio. Subito dopo anche le autorità cittadine rendono visita al Capitano, che, in quel giorno, è il personaggio più importante della città.

Nel giorno del Giovedì Santo, il Capitano non partecipa alla processione dei 16 gruppi statuari (le cosiddette Vare) raffiguranti i 14 misteri della passione, la Sacra Urna e l’Addolorata: tali gruppi sono affidati a ceti e associazioni e non alle Maestranze.
La Real Maestranza ricompare il Venerdì Santo, nella tradizionale processione del Signore della Città, un veneratissimo Cristo Crocifisso nero, antico patrono della città. A questa suggestiva processione partecipano il clero della Cattedrale, le autorità civili, i devoti e i fogliamari (raccoglitori di erbe selvatiche), che ne sono gli indiscussi protagonisti. A piedi nudi essi portano sulle spalle il pesante simulacro del Crocifisso gotico racchiuso in un artistico fercolo a corona barocca, intonando antichi e struggenti canti devozionali, detti ladati o lamintanze (lodi, lamenti). Questa processione è vissuta da tutti i cittadini di Caltanissetta con grande intensità e devozione.
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A conclusione va detto che, dopo il 1624, la Maestranza scortava il santo patrono della città San Michele; l’uso decadde agli inizi del ‘900, ma è allo studio la possibilità di recuperare questa tradizione.
L’ultimo rito della Real Maestranza si celebra la domenica di Pasqua, quando si reca in corteo davanti al palazzo vescovile, dove il Vescovo viene accolto da tutti gli ufficiali delle maestranze per essere scortato, assieme al Capitano, fino alla Cattedrale, dove celebrerà la messa pasquale. Alla fine della funzione religiosa, il Capitano riconsegna le chiavi della città al Sindaco.
Attraverso la suggestione di questi riti, la Real Maestranza si avvia verso il mezzo millennio di storia.
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* Testo di Gianni Taibi - Caltanissetta.
* Foto dell' archivio di Franco Stanzione.

sabato 30 agosto 2008

Settenario in onore della Beata Vergine Addolorata 15/21 settembre 2008 - Chiesa del Purgatorio

Ricorrendo quest' anno il 50° anniversario della Sacra Immagine della B. V. Addolorata, la Amministrazione dell' Arciconfraternita della Morte, coadiuvato dalla Associazione di Maria S.S. Addolorata, ha inteso solennizzare in una maniera insolita l' avvenimento.


Infatti durante il Settenario, che sarà solenne come quello Quaresimale, vale a dire con i canti eseguiti a due voci e non in maniera popolare come di sempre a settembre, saranno invitate alcune Confraternite o Realtà che operano nell' ambito della Settimana Santa, vicino Molfetta o più lontane, come Taranto, Sessa Aurunca (CE) o Caltanissetta.

Il calendario delle presenze degli ospiti è il seguente:

martedì 16 settembre

Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio
(Bitonto)

Confraternita del Purgatorio o del Suffragio
(Ruvo di Puglia)
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mercoledì 17 settembre
Confraternita dell' Addolorata e di S. Domenico
(Taranto)

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giovedì 17 settembre

Confraternita della Purificazione - Addolorata
(Ruvo di Puglia)

Arciconfraternita di Maria S.S. Addolorata
(Andria)
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venerdì 19 settembre

Real Maestranza di Re Ferdinando
(Caltanissetta)
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domenica 21 settembre

Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Monte dei Morti
(Sessa Aurunca)


Saranno giornate certamente impegnative per gli organizzatori, nella speranza che l' impegno profuso venga ripagato da una grande partecipazione dei confratelli della Morte, delle socie dell' Addolorata e della popolazione molfettese, che sia anche motivodi ulteriore crescita spirituale e di confronto con altre realtà simili alle nostre, pur diverse nella prassi.

- PROGRAMMA -

ore 18,30 - Recita del S. Rosario

ore 19,00 - Celebrazione Eucaristica

ore 19,45 - Settenario

Per ora non anticipo nulla, ma per coloro che interverranno alle celebrazioni vi sarà una sorpresa per ogni sera.

* Testo e foto di Franco Stanzione.

giovedì 28 agosto 2008

La processione dell' Addolorata di Trani fotografata da Franco Stanzione - Inizio anni '80

Settembre è alle porte ed il pensiero del sottoscritto non va assolutamente alla festa patronale che inizia a giorni, bensì al fatto che dal 15 inizia il Settenario a Maria S.S. Addolorata, che invece nelle altre città inizia il giorno 9.
Pertanto in questi giorni proporrò alcune immagini di processioni dell' Addolorata che si svolgono in altre città.
Voglio precisare che questo articolo è anche un omaggio all' amico Roberto, webmaster del sito sulla Settimana Santa a Trani
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Prima del 1988, anno in cui a Molfetta è uscita nuovamente alle 4,00 del mattino del Venerdì Santo, era mia abitudine andare in giro per le città limitrofe in quelle ore antelucane, per vedere le processioni dei paesi in cui gli orari di uscita erano ancora notturni, quasi a voler provare le sensazioni che immaginavo avrei provato, qualora anche a Molfetta Cristo Morto fosse uscito nuovamente in quelle ore.
Una di queste città è Trani, dove si svolge ancora, con uscita dalla chiesa di S. Teresa alle ore 3,00 di notte, una delle processioni dell' Addolorata più signorili che vi siano nel circondario, e penso anche oltre.
Organizza la processione l' Arciconfraternita di Maria S.S. Addolorata, formata per lo più da professionisti, una specie di S. Stefano di Molfetta, prima della sua quasi totale mutazione del "patrimonio cromosomico".
Queste foto sono state tutte scattate da me, sicuramente prima del servizio militare che ho fatto nell' 81 - 82, con una vecchia macchina prestatami da un amico di Liceo.
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* Testo e foto di Franco Stanzione.

domenica 24 agosto 2008

Un documentario inedito sulla Settimana Santa Molfettese del 1953

Venerdì 12 settembre prossimo, non a caso il giorno in cui si commemora il SS. Nome di Maria, alle ore 20.00, presso la Chiesa del Purgatorio in Molfetta, a cura della Amministrazione dell' Arciconfraternita della Morte, vi sarà la proiezione di un filmato inedito sulla Settimana Santa Molfettese del 1953, unitamente ad alcune immagini della Sagra a Mare della Madonna dei Martiri, presumibilmente dello stesso anno.


Trattasi sicuramente del filmato più vecchio che esiste sui Riti della nostra Settimana Santa, tra l' altro (cosa eccezionale per l' epoca) a colori e mirabilmente restaurato da un laboratorio cinematografico negli U.S.A.
Di esso ne ho già dato cenno su questo sito in un precedente post del 6 maggio scorso:
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per cui non voglio aggiungere altro nel merito.
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Il filmato sarà commentato dal sottoscritto, Priore dell' Arciconfraternita della Morte, per quanto riguarda le immagini inerenti la vestizione dell' Addolorata, i Sepolcri e le processioni del Venerdì e Sabato Santo.

Nell' occasione verrà anche presentata al pubblico la restaurata base processionale dell' Addolorata, nel corso dei decenni deturpata da maldestri interventi di pseudo restauro, riportata mirabilmente al primitivo splendore dal bravissimo resturatore Beppe Paparella, la cui Bottega "Spirito e Sandracca" ha sede in Via Piazza in Molfetta Vecchia.
Ma la vera "chicca" è rappresentata dal fatto che nel filmato sarà possibile vedere (unica presenza esistente in un filmato) Giulio Cozzoli in persona, autore delle Statue.
... E poi ci sarà ancora una sorpresa che, da parte di chi me la ha prospettata, pare che debba essere un qualcosa che nemmeno io posso immaginare ... ne so quanto i lettori di questo post, in merito, ma meglio così, perchè una volta tanto saranno gli altri a farmi delle sorprese.

Invito quindi tutti i frequentatori di questo Sito ad intervenire a questa manifestazione, organizzata dalla mia Amministrazione, nella recondita speranza che possa essere ricordata come un Evento.
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* Testo e foto di Franco Stanzione.

sabato 9 agosto 2008

Prosegue il restauro delle Statue del Purgatorio

..... ma intanto .....
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Ieri sera sono tornate dal restauro le prime due Statue, quelle di S. Giovanni e di S. Maria Cleofe.
Che dire? Bravissimi i restauratori Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro di Andria, che hanno restituito alle prime due opere del Cozzoli la loro primordiale bellezza.

E' talmente lampante la differenza cromatica tra prima ed ora, che viene spontaneo chiedersi: ma come facevamo a dire che erano belle quelle statue, se erano nulla di fronte all' attuale risultato?

Quando ci sarà agli inizi di febbraio 2009 la presentazione di tutte le Statue restaurate, dovrò prendere in considerazione la possibilità di apporre fuori la Chiesa del Purgatorio il cartello, come quello dei cinema con su scritto:

ATTENZIONE, SE NE SCONSIGLIA LA VISIONE AI DEBOLI DI CUORE.

Intanto, dicevo all' inizio, le statue da mandare al restauro sono rimaste quelle di S. Pietro e della Veronica, nonchè le due Madonne.

Ecco come si presentava questa mattina la stanza delle Statue, senza le due restaurate, per qualche giorno in chiesa, e senza la Maddalena e Maria Salomè, partire ieri sera per Andria.







E poi c' è pure lui, il galletto di S. Pietro, che pare voglia dire: "wè ... non vi dimenticate di me perchè si sono anch' io !!!!"



Queste belle immagini accompagnino tutti coloro che visitano questo sito, in attesa che al ritorno dalle mie vacanze, a fine agosto, dia notizia di tutto quanto la mia Amministrazione, con quella della Associazione Femminile dell' Addolorata, ha programmato per Settembre.
Per ora anche questo è una sorpresa.
* Testo e foto di Franco Stanzione.