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QUESTO BLOG E CON IL PAPA

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domenica 26 febbraio 2012

Il Venerdì Santo a Teramo

Sul sito La mia Settimana Santa ho pubblicato, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Abruzzo, la scheda monografica su



Ringrazio l' amico Ascanio Valforte per avermi dato la possibilità, fornendomi il materiale documentale, di poter aggiungere quest' altra realtà al panorama della Settimana Santa abruzzese.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto a cura di Ascanio Valforte.

mercoledì 22 febbraio 2012

22 febbraio 2012 - La processione della Croce vista dalla "Muraglia"


la seguente


in cui propongo alcuni miei "scatti" alla processione della Croce di quest' anno, vista dalla "Muraglia" di Molfetta Vecchia.

* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

martedì 21 febbraio 2012

Il Rito della Croce a Molfetta



Tutto ha inizio nella mezzanotte esatta tra l’ ultimo giorno di Carnevale (martedì) ed il primo di Quaresima, il mercoledì delle Ceneri, quando dal Purgatorio esce la processione della Croce, mentre il campanone della Cattedrale scandisce trentatrè lenti rintocchi, accompagnato dalle campane delle altre chiese della città; infatti una grande Croce, quella che poi aprirà i sacri cortei della Addolorata e della Pietà, sorretta da un confratello dell’ Arciconfraternita della Morte incappucciato, con a lato altri due che reggono ognuno un fanale, ne percorre lo stesso itinerario per terminare al Calvario. Da qui, dopo una breve omelia seguita dalla benedizione impartita dal Padre Spirituale, si ritorna al Purgatorio.
Per tutta la sua durata la processione, così come quelle pasquali, viene aperta da un quartetto di musicanti che esegue una antica melodia orientaleggiante in cui il rullo del tamburo, intervallato dal colpo ritmico della grancassa, fa da accompagnamento al flauto; alla fine di questo motivo, vi sono gli squilli di una tromba, quelli che costituiscono il cosiddetto “ti – tè”.



Fin qui, in maniera molto sintetica, quanto basta a descrivere questa processione, molto semplice quanto seguita da numerosi fedeli.
Ma quali sono le sue origini? Come si è evoluta nel tempo?
Cercherò di dare una risposta a questi due domande, partendo dalla constatazione che non esiste alcun documento al riguardo e che, fra tutte le processioni pasquali molfettesi, è comunque la più recente come istituzione.
Infatti, dai racconti ascoltati dagli anziani quando ero ancora un ragazzino (ho sempre avuto la passione per queste cose, essendo nato tra l’ altro a metà strada fra la Chiesa del Purgatorio e quella di S. Stefano, quindi a non più di centocinquanta metri dall’ una e dall’ altra), ricordo che mi veniva riferito di un inizio di questa tradiz
ione all’ incirca nei primi anni del 1900.
Non solo, ma non era nemmeno l’ Arciconfraternita della Morte ad organizzare la processione, che in fondo tale non era, ma consisteva in un vagare per le vie della città, senza un itinerario ben preciso, al seguito di una Croce (probabilmente la stessa dell’ Arciconfraternita della Morte) da parte di un gruppetto di persone che approfittava della circostanza per andare da una ca
sa all’ altra dei vecchi Amministratori della Morte, ricevendo magari roba da mangiare o un bicchiere li liquore o di vino.
Assolutamente inesistente era ovviamente la presenza di un Sacerdote.



Fu appena verso la fine degli anni ’40 del secolo scorso che, durante l’ Assemblea dei confratelli del 19 dicembre 1948, fu deliberato di prendere in carico l’ organizzazione della processione della Croce, da parte dell’ Arciconfraternita della Morte e di stabilire come itinerario fisso quello delle processioni pasquali. Conseguenzialmente la Croce sarebbe uscita dalla Chiesa del Purgatorio e non più, come sino ad allora, dalla casa del sacrestano che all’ epoca corrispondeva al locale attualmente adibito a segreteria dell’ Arciconfraternita della Morte, in via Altamura civico 4.
Per un po’ di anni a seguire, da quanto mi ha sempre raccontato il vecchio sacrestano della Chiesa del Purgatorio Berardino Claudio, detto “Vardino”, mio grande amico, la cattiva abitudine di andare questuando casa per casa ai vecchi Amministratori dovette continuare; infatti mi riferiva “Vardino” che, quando fu Priore il prof. Francesco Regina (anni 1955/57), in uno di questi, la Croce entrò nel portone di casa sua (in via Gelso, nei pressi della farmacia Mastrorilli) e lasciata in un angolo per permettere a chi la portava di salire sulla casa del Priore per … rifocillarsi.
Fatto sta che nel contempo, probabilmente per il freddo notturno e le diverse ore che si era in giro, qualcuno pensò bene di lasciare nel portone qualche “ricordino” di natura organica, cosa che fece infuriare il giorno successivo la moglie del Priore che, per il futuro, decise che in quella occasione nessuno più sarebbe entrato in casa.
Stando al racconto di “Vardino”, fu quella l’ ultima volta in cui la processione della Croce si svolse in maniera diversa dalla attuale.
Da allora poco è cambiato; l’ unica differenza è che, mentre fino al 1975, il quartetto dei musicanti suonava ininterrottamente per tutto il tragitto, da quell’ anno la musica è intervallata dalla recita delle poste del Rosario e dal canto del “Vexilla Regis prodeunt”.
Solo durante la prima metà degli anni ’60, al posto del flauto, il motivo orientaleggiante fu eseguito per qualche volta al clarinetto, ad opera dei figli del maestro Angelo Inglese.
Io questa “variante” ricordo di averla ascoltata personalmente, anche se avevo non più di otto o nove anni a quell’ epoca, e devo dire che quando mi ritorna alla mente ha sicuramente un grande fascino.



* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto da un articolo pubblicato su "La Città - Liberal" di febbraio 2010.
* Foto in chiesa a cura del dott. Francesco Stanzione
* Foto della processione a cura di Hobby Foto Molfetta (2008).

domenica 19 febbraio 2012

La "frasca" di Cristo all' Orto (1^ parte)

Un rituale del periodo Quaresimale che si può in un certo senso definire “nascosto”, nel senso di poco conosciuto, o quanto meno riservato ai soli “addetti ai lavori”, è sicuramente quello compiuto dalla Confraternita di Maria SS. Assunta a cui, nella processione dei Misteri del Venerdì Santo, è affidata la statua di Cristo all’Orto.
La Confraternita, storicamente costituita in prevalenza da persone dedite all’agricoltura, si è da sempre accollata l’incarico di fornire all’Arciconfraternita di S. Stefano, organizzatrice della processione, i rami di ulivo con cui adornare l’alberello sotto il quale il Cristo, genuflesso in preghiera, viene portato in processione.
L’ insieme di questi rami è quello che nel gergario della Settimana Santa molfettese viene definito come “la frasca” di Cristo all’Orto.
La coltivazione, la raccolta e l’allestimento di questa “frasca” costituiscono le fasi di un rituale che, come si diceva inizialmente, è sconosciuto anche alla gran parte dei tradizionalisti più assidui a tutte le manifestazioni di questo particolare periodo dell’anno.
La prima fase inizia molti mesi prima, durante il periodo della raccolta delle olive, ed è quella della individuazione di quei rami che dovranno essere particolarmente curati e preservati durante tutto il periodo tra ottobre e febbraio-marzo, comunque fino al Venerdì Santo, in maniera da consentire di poter portare in processione una “frasca” ancora carica di frutti, nonostante il fuori stagione. Ciò si ottiene ricoprendo con un telo o un sacco i rami ritenuti idonei, in modo da poter resistere ai rigori ed alle gelate del periodo invernale.
La seconda fase è quella che si compie durante l’ ultima domenica di carnevale, ossia tre giorni prima delle Ceneri e cinque prima del Venerdì di Quaresima in cui nella Chiesa di S. Stefano viene ricordata, con una solenne celebrazione religiosa, l’Orazione di Gesù nell’Orto del Getsemani, esponendo la relativa statua.




Di buon’ora i confratelli dell’Assunta, con l’Amministrazione “pro tempore” in testa, si recano in alcune località campestri in cui vi sono alberi che già da diversi mesi sono stati selezionati e curati, affinchè possano ancora avere rami carichi di olive in pieno inverno. Dopo un accurato controllo di quei rami che meglio di altri possano degnamente figurare sull’alberello di Cristo all’Orto, alcuni di questi vengono tagliati e trasportati presso la sede della Confraternita, annessa alla Chiesa di S. Gennaro.
Qui avviene una ulteriore cernita dei rami migliori che vengono riuniti a formare la chioma di un piccolo albero di ulivo; ciò fatto, non resta che attendere il pomeriggio per portarli presso la Chiesa di S. Stefano dove si compirà la terza fase del singolare rituale.
Nel primissimo pomeriggio quindi, i confratelli portano quasi trionfalmente “la frasca” dalla loro sede a S. Stefano, percorrendo a piedi tutta via Domenico Picca.
Ciò che avviene successivamente in S. Stefano costituirà il seguito, tra un paio di settimane, di quanto ora riportato perchè, essendo da poco state restaurate le statue dei cinque Misteri, e non ancora presentate al pubblico, cosa che avverrà nei giorni 3 e 4 marzo prossimi, non mi sembra corretto nei confronti dell’Arciconfraternita di S. Stefano della quale mi onoro di essere confratello, proporre foto in cui le Sacre Immagini appaiono in quello che banalmente si potrebbe definire “il nuovo loock”.


(cliccare per vedere il reportage completo)

N. B. - Quanto in ultimo descritto si ripete in altre due occasioni: al termine dell'allestimento del cosiddetto "Sepolcro, quando cioè tra il Mercoledì ed il Giovedì Santo vengono esposti i Cinque Misteri, e il mattino del Venerdì Santo, allorquando verso le ore 2.00 viene portata in S. Stefano la "frasca" che dopo poche ore andrà in processione.

* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

lunedì 13 febbraio 2012

Caltanissetta, 3/3/2012 - Convegno Internazionale "La Mater Dolorosa nel Regno delle Due Sicilie e in Andalusia"

Caltanissetta 3 Marzo 2012: 2° SABATO DI QUARESIMA
ore 09:30 – Auditorium Museo Diocesano “Giovanni Speciale”del Seminario Vescovile

7^ Convegno Internazionale sul tema LA MATER DOLOROSA NEL REGNO DELLE DUE SICILE E IN ANDALUSIA”

Il Convegno prende il titolo dall'ultimo libro di Mons. Giovanni Lanzafame Di Bartolo.

Relatori:
-Mons. Giovanni Lanzafame Di Bartolo - Siviglia
-Beppino Tartaro - Trapani
-Francesco Stanzione - Molfetta ( Ba )
-Andrea Lovascio - Bitonto ( Ba )
- Antonio Liuzzi - Taranto
-Adelardo Mora Gujiosa - Granada
-Maria Encarnacion Cabello Diaz - Malaga

conclusioni di S. E. il Vescovo Mons. Mario Russotto “ Maria sotto la Croce”

Nell'occasione la Confederazione Internazionale "Passio Domini Cumpassio Mariae" nata a maggio 2011 nella citta' di Caltanissetta, con il Presidente Gerlando Gianni Taibi, il Vice-Presidente Francisco Polo Candela e il Segretario Antonio Tavilla, conferira' un riconoscimento a personalita' che si sono distinte per il loro impegno a curare e promuovere i riti della Settimana Santa in Andalusia, Sicilia e Puglia.

Il riconoscimento sara' consegnato a:

- Francisco Santiago Barba - Periodista Cofrade e Direttore del portale web "artesacro.org" di Siviglia

- Salvador Perales - Capataz Semana Santa di Siviglia

- Moreno Perales - Bordador e vestitor de imagenes di Siviglia

- Giovanni Di Maggio - Priore Confratenita Maria SS.ma del Monte Carmelo di Pulsano (Ta)

- Gaetano Armenio - Responsabile del progetto di promozione "Settimana Santa in Puglia"

* Testo a cura di Gianni Taibi - Gran Cerimoniere della Real Maestranza di Caltanissetta.

venerdì 10 febbraio 2012

La Settimana Santa a Messina

Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Sicilia, ho pubblicato una monografia su


Mi è gradito far conoscere, tramite questo sito, una Settimana Santa poco nota che merita sicuramente maggior apprezzamento ed approfondimento da parte dei cultori di queste tradizioni.
Nel comntempo questo mio lavoro è un omaggio alla mia amicizia con il dott. Antonio Tavilla, messinese e già Priore della Confraternita del SS. Crocifisso detto il Ritrovato e cultore anch' egli delle tradizioni della Settimana Santa in italia e in Spagna.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

giovedì 9 febbraio 2012

Le Marce Funebri ... che "Passione"

Comunico che in occasione della imminente Quaresima ho realizzato un blog interamente dedicato alle Marce Funebri, da intendersi come una appendice musicale al sito La mia Settimana Santa.



Il blog è chiaramente appena agli inizi, ma chi mi conosce può star certo che non impiegherò molto tempo ad aggiungere il maggior numero possibile di Marce Funebri.
Il mio intento è quello di rendere il blog una vera e propria raccolta online di tutto quello che esiste sull' argomento.
Invito pertanto a dare una occhiata e a suggerirmi sempre nuovo materiale da inserire; per ora, ripeto, si tratta solo dell' inizio ... e come si può notare il titolo è molto allusivo ...

* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

venerdì 3 febbraio 2012

La Settimana Santa ad Ispica (RG)

Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Sicilia, ho pubblicato la interessantissima monografia su


Famosa ad Ispica è la marcia funebre Cristo alla colonna, eseguita in tutta la Sicilia ed in molte altre località del Sud d' Italia.
Ritengo che sia una delle marce funebri più belle nel vasto repertorio musicale della nostra Settimana Santa.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.