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venerdì 28 ottobre 2011

Crevillent (Spagna) - XXIV Incontro Nazionale delle Confraternite spagnole

L'Abbraccio, l'atto più significativo e che per questo caratterizza la Settimana Santa di Crevillent, ha chiuso ieri l'incontro che costituiva contemporaneamente l’incontro nazionale e provinciale (per Alicante) delle Confraternite legate alla Passione di Cristo.
L'evento, che ha registrato una partecipazione a Crevillent di quasi 600 visitatori, seppur denso di lavori congressuali, è stato anche ricco di attività culturali collaterali come conferenze, concerti, visite ai musei; cosa che tutti i partecipanti, la cosiddetta “gente de Semana Santa”, ha mostrato di gradire molto.
Infatti grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'assemblea e della Federazione delle Confraternite di Crevillent, Francesco Polo Candela, che si è dichiarato molto contento del risultato di questa manifestazione, che peraltro segna la conclusione del suo mandato presidenziale.
Nel corso della tre giorni Crevillent è stata la capitale spagnola della Settimana Santa. La città, infatti, ha accolto con grande entusiasmo l'organizzazione di una manifestazione che è stata la XXIV Assemblea Nazionale di Confraternite ed il XVIII incontro Provinciale. E' da evidenziare che hanno partecipato ai lavori non solo più di 570 confrati da tutta la Spagna, ma delegati giunti anche dalle città italiane Caltanissetta, Messina e Trapani. Ciò, come poi ha dichiarato lo stesso Vescovo, mons. Rafael Palmero Ramos, ha reso internazionale l'incontro.




Durante la mattinata di sabato 22 ottobre è stata presentata da Gianni Taibi e Antonio Tavilla, alla presenza del Direttore spirituale, mons. Giovanni Lanzafame, la Confederazione Internazionale "PASSIO DOMINI CUMPASSIO MARIAE"; questa aggregazione nata lo scorso 6 maggio a Caltanissetta, già conta l'adesione di 52 tra confraternite spagnole e italiane, ed ha destato l'interesse di tante confraternite spagnole partecipanti al congresso. Presentazione arricchita da un video proiettato prima del concerto serale nella Chiesa, con testi ed immagni, spagnole ed italiane.
Domenica poi, giornata di chiusura dell'evento, migliaia di persone, tra abitanti e visitatori, hanno riempito la piazza per conoscere uno dei m
omenti più significativi della Settimana Santa di Crevillent, l’ Abbraccio di quattro gruppi statuari, ovvero quelli de: “Il Nazzareno”, “L’Addolorata”, “La Veronica” e “San Giovanni”, momento in cui all’incontro la Veronica svela il telo mostrando il volto del Cristo impresso sulla tela, e Gesù Nazareno muove il braccio mostrando San Giovanni all’Addolorata posta davanti a lui.
Evento straordinario poiché esso usualmente s
i svolge durante l'anno solo alla sera del venerdì Santo e ripetuto oggi eccezionalmente in onore dei tanti presenti ai lavori congressuali..
Così a mezzogior
no, alla conclusione della Celebrazione eucaristica, le quattro confraternite che partecipano al Abbraccio del Morquera, hanno dato vita in piazza questa significativa testimonianza degli usi di Crevillent.
Nel corso della mattinata aveva avuto luogo la recita del “Rosario de la Aurora”, pregato per le vie della cittadina anche attraverso il canto antico.

Poi la Solenne Celebrazione Eucaristica, presi
eduta da S. E. Mons. Rafael Palmero Ramos, Vescovo della diocesi di Orihuela-Alicante, che ha ringraziato la delegazione italiana la cui presenza, ha detto ha reso il congresso da nazionale in realmente ecclesiale ovvero di una Chiesa non di Alicante, non Spagnola ma bensì universale.
Al termine della funzione religiosa, i delegati
si sono poi spostati nella sede della locale Cooperativa Elettrica, dove hanno avuto luogo le votazioni per scegliere tra le città candidate, Murcia e Burgos, la sede per il prossimo incontro nazionale. Le votazioni hanno sancito che sarà Burgos ad ospitare la XXV Assemblea Nazionale delle confraternite di spagnole.





Nell’esprimere la soddisfazione per l’onore ricevuto la delegazione di Burgos ha espresso verso la nostra delegazione siciliana il primo invito fra tutti i partecipanti a partecipare al congresso che si terrà nella loro città dal 27 al 30 settembre 2012.
Anche il sindaco di Crevillent, Cesar Augusto Asencio, ha evidenziato il suo compiacimento per la massiccia presenza di spagnoli in q
uesti giorni congressuali nella sua città e ha ringraziato in modo particolare la delegazione siciliana per avere reso internazionale l'incontro.
L’occasione è stata anche propizia perché la delegazione siciliana ed in particolare della Settimana Santa di Caltanissetta avviassero ulteriori scambi e intese con altre Città di Semana Santa come quella già sancita con la Semana San
ta de Avila.
Ricordiamo che la delegazione nissena era costituita da Nicola Spena (Presidente Piccoli Gruppi Sacri), Michele Salute (Capitano della Real Maestranza in carica), Angelo Mossuto (Capitano della Real Maestranza 2008), Giuseppe Botta (Presidente Sacra Lega San Michele Arcangelo), Agesilao Fiocco (Presidente Associazione Michele Tripisciano), Gioacchino Ricotta (Maestro Cerimoniere Real Maestranza), Gianluca Taibi (Segretario Associazione Unione Muratori), Gianni Taibi (Coordinatore
Settimana Santa) e il Prof. Antonio Vitellaro che sta curando una pubblicazione sulla storia della Real Maestranza. Completavano la delegazione siciliana, per Messina: Antonio Tavilla, Governatore emerito della Confraternita SS. Crocifisso il Ritrovato di Messina, delegato per la Confederazione internazionale, e Salvatore Peschiera, Governatore della Confraternita S. Maria di Portosalvo dei Marinai, per Trapani i rappresentanti del Ceto degli Ortolani.
Nell'occasione la delegazione siciliana ha distribu
ito ai delegati spagnoli presenti al congresso materiale illustrativo tradotto in lingua spagnola (depliants, video, lo speciale numero del Comune di Caltanissetta contenente il programma Settimana Santa) per promuovere la Settimana Santa nissena.




* Testo e foto a cura di Gianni Taibi.

mercoledì 19 ottobre 2011

Bitonto, 1 novembre 2011 - Conferenza Concerto "Michele Carelli, una vita per la musica"

Il giorno 1 novembre 2011, alle ore 19,30 nella bellissima Cattedrale di Bitonto, si svolgerà il Concerto Conferenza

MICHELE CARELLI

una vita per la musica




La manifestazione è organizzata dalla Confraternita Santa Maria della Misericordia e copatrocinata dal Comune di Bitonto, dalla Associazione Musicale "Davide Delle Cese", dalla Associazione "Passionem Tradere", dalla Associazione Internazionale "La Veste Rossa", dalla Confederazione Mondiale Settimana Santa "Passio Domini Cumpassio Mariae" e dal Progetto "Settimana Santa in Puglia".

L' Orchestra Sinfonica di Fiati "Davide Delle Cese" eseguirà le prime tre marce funebri del grande Maestro Michele Carelli, contenute nel CD musicale che sarà messo in vendita al termine della manifestazione.

Inoltre all' interno dell' Episcopio sarà predisposta una cartolina tematica con il relativo annullo filatelico di Poste Italiane per il giorno 1 novembre, dalle ore 16,30 alle ore 21,00.


* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto a cura del dott. Andrea Lovascio - Bitonto.

martedì 18 ottobre 2011

Risorgimento, Addolorata e Croce Rossa

Pubblico questa ricerca dell' amico Luciano Folpini di Gavirate (VA), autore tra l' altro del bellissimo libro sul culto a Maria SS. Addolorata in Italia e nel mondo dal titolo Storia di una lunga fede, sul quale sono anche pubblicate alcune foto della Addolorata di Molfetta, da me scattate, ringraziandolo per avermene reso partecipe.
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Risorgimento, Addolorata e Croce Rossa

Francesco Hayez (1791-1882) pittore veneziano massimo esponente del romanticismo, fu famoso per i suoi ritratti, insegnò pittura per quasi sessant’anni a Brera, nella cui piazzetta c’è oggi un suo monumento, e fu definito da Giuseppe Mazzini come il migliore artista patriottico, poiché con le sue opere cercò di dare messaggi politici, sia usando i colori del tricolore, e sia dando a personaggi storici i volti di esponenti del Risorgimento.

Nel 1842 Carolina Santi Bevilacqua gli commissiona il quadro dell’Addolorata, conservato a Riva del Garda, e lui usa i colori del tricolore italiano uniti a quello francese. Che il fatto non sia casuale è evidenziato sia dalle idee del pittore ma anche della sua cliente, nota donna impegnata per la causa italiana, che come tante altre si sono impegnate sia in mansioni tradizionalmente femminili, sia come infermiere nella cura dei feriti di guerra, sia come combattenti travestite da uomo, e sia nel sostenere l’ideale dell’Unità d’Italia, con i loro salotti.


Questo quadro piuttosto insolito per Hayez, raffigura la Vergine Addolorata con gli angeli e i segni della Passione, ed evidenzia nel gioco dei colori, il tricolore col verde dell’angelo e la veste rossa e il velo bianco della Vergine, mentre il colore blu del suo manto posto sulle ginocchia richiama le simpatie francesi dell’epoca risorgimentale.

Sull’intento politico della tela non vi sono dubbi anche per il fatto che gli venne commissionata nel 1842 dalla contessa bresciana Carolina Santi Bevilacqua, che nel periodo 1848-1849 organizza l’assistenza ai feriti durante la rivolta di Brescia e dirige, su incarico del governo provvisorio, le attività di tutte le signore, che senza mancare alle cure di famiglia, possono adoprarsi a beneficio comune, coinvolgendo donne di ogni ceto non solo per il disimpegno di lavori femminili, che si rendono indispensabili pel vestiario e biancheria delle truppe. Inoltre trasforma il suo palazzo di Brescia in luogo di accoglienza dei feriti, sotto la direzione della figlia Felicita, poco più che ventenne, mentre lei si reca negli ospedali da campo a prestare soccorso e organizzare, a spese proprie, gli approvvigionamenti. Dopo la morte della madre, alla ripresa delle ostilità nel 1859, Felicita, stimolata anche dal marito, il poeta siciliano Giuseppe La Masa, che partecipò alla spedizione dei Mille, fece un appello alle donne italiane, che ebbe eco anche in Francia e Inghilterra e le permise di raccogliere 5000 franchi che consegnò a Garibaldi. Inoltre reperì fondi per la trasformazione del proprio palazzo in ospedale. (Scritture femminili e Storia, Laura Guidi, ClioPress).

Dopo essere stato testimone della carneficina alla battaglia di Solferino, e avere visto l’opera di queste donne bresciane, lo svizzero Henry Dunant decise di impegnarsi per l’assistenza ai feriti con iniziative che poi portarono alla fondazione della Croce Rossa. Nel suo libro "Un ricordo di Solferino", scrisse:

"I villaggi sono deserti e portano le tracce dei colpi di granata … gli abitanti che hanno passato quasi 20 ore nascosti nelle cantine cominciano ad uscirne con un'aria di stupore per il lungo terrore provato". 140.000 franco-piemontesi contro 125.000 austriaci. 5.000 morti, oltre 30.000 fra feriti e dispersi. "La località più vicina in cui curare le persone era Castiglione delle Stiviere. Nell'ospedale e nelle chiese, sopra un giaciglio di paglia e fieno, sono stati depositati, fianco a fianco uomini d'ogni nazione. Sono stati improvvisati 15.000 posti letto. Sotto le volte risuonano giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere. Benché ogni casa fosse un'infermeria, sono riuscito a radunare un certo numero di donne per assicurare loro il vitto, per soddisfare la sete, pulire le ferite e i corpi coperti di fango. In ogni borgo situato sulla strada che conduce a Brescia, le contadine sono assise davanti alle loro porte preparando filacci e bende. Al passaggio dei convogli sostituiscono le fasciature, versano cucchiaiate di brodo sulla bocca di quelli che non hanno più forza di sollevare testa e braccia. Chi arriva a Brescia, può sperare di proseguire per Milano in treno, e qui essere meglio assistito. Tutte le famiglie, che dispongono di vetture a cavalli, vanno alla Stazione di Porta Tosa, a prelevare feriti che alloggeranno nei loro palazzi."

Allora gli eserciti avevano al seguito infermieri e chirurghi, chirurghi personali per gli ufficiali di più alto grado, e l’assistenza ai feriti avveniva solo al termine degli scontri. Il numero dei feriti anche lievi era alto e, per la penuria di mezzi soccorso, potevano passare giorni prima di ricevere un soccorso di norma sommario. Poi i chirurghi andavano per le spicce con il bisturi e operavano senza anestesia praticando amputazioni con facilità. Le setticemie per le ferite, se non urgentemente operate, portavano presto alla morte. Di norma venivano raccolti soldati di entrambe le parti e per i medici era riconosciuto un salvacondotto anche se i lazzaretti e gli ospedali per i feriti, erano piccole strutture non in grado di svolgere l'assistenza di pronto inter-vento.

Da questo quadro drammatico e dall’impegno delle donne appare evidente il riferimento alla Vergine Addolorata alla ricerca di un sostegno nella lotta alla libertà della patria e a quella dell’impegno personale.

* Ricerca a cura di Luciano Folpini.

domenica 16 ottobre 2011

Bitonto, 16 ottobre 2011 - Processione dei SS. Medici

Ho pubblicato sul sito La mia Settimana Santa il servizio fotografico sulla processione 2011 dei SS. Medici di Bitonto, nella sezione Tradizioni di mio interesse - I SS. Medici di Bitonto (Galleria Fotografica).
Voglio dedicare questa fotocronaca all' anonimo devoto dei SS. Medici che quest' anno non ha potuto essere tra noi durante la processione, perchè passato a miglior vita, e del quale si vede la foto legata ai palloncini che vengono fatti volare al passaggio dei Santi.
Un omaggio dovuto, in quanto sono le persone come questo anonimo devoto che rendono così singolare questa bellissima processione.



* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

giovedì 6 ottobre 2011

Nota di Folclore: il canto dei pellegrini a Bitonto

A cura del prof. Cosmo Tridente.

Nell’incantevole terra di Puglia, tra i tanti misteri e i culti presenti, spicca tra gli altri, per diffusione e importanza, il culto dei Santi Medici Cosma e Damiano. Per una corretta informazione, va precisato che il nome “Cosma” attribuito al Santo non è il femminile di Cosmo, come paradossalmente può sembrare, ma l’eredità del culto tributato al Santo in ambiente bizantino, in cui il nome per una qualsivoglia evoluzione aveva assunto la terminazione -as (Kosmas), che sia in greco antico sia in bizantino è maschile. E’ superfluo aggiungere nozioni relative alla declinazione greca interessata. Le forme onomastiche derivanti da questo Santo (Cosmo, Cosimo, Cosima e diminutivi) rispondono all’uso locale del nome originario, non esclusa la volontà di renderlo con la terminazione tipica del maschile nell’italiano moderno.

I due Santi fratelli, invocati come potenti taumaturghi, sono particolarmente venerati in alcune città come: Alberobello, Conversano, Bitonto, Monopoli, Oria. Tralasciando le altre città, parliamo della devozione a Bitonto.

Com’è noto, Bitonto attira devoti di tutta Italia per la processione dei Santi Medici, che si tiene la terza domenica di ottobre. Caratteristica di quella processione è l’intorciata e il canto dei pellegrini, di cui alcuni pure scalzi, che camminano all’indietro con lo sguardo rivolto alle statue dei due Santi. La processione avanza con andatura lenta e suggestiva, in un tripudio di gente devota che riempie l'aria di un particolare canto osannante. Le strofe vengono declamate con il megafono da un uomo, a cui risponde il coro dei suoi adepti sempre con lo stesso ritornello.

Il canto si esprime liberamente in quanto la religiosità è meno controllata dalla gerarchia ecclesiastica e sembra staccarsi dai canoni ufficiali. Nel testo si notano storpiature e sconnessioni ma c’è sincera devozione, profonda fede e tanta speranza di essere esauditi.

Qui di seguito riporto le strofe che ho potuto registrare dalla viva voce dei pellegrini, il cui ritornello, uguale per tutte le strofe, è stato trascritto in tonalità di Re minore dall’amico Prof. Mauro Spagnoletti, che doverosamente ringrazio.




E noi a Bitonto teniamo dei giganti

vestiti di brillanti, fanno grazie in quantità.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


Vorrei vedere le grazie che voi sapete fare

quante ferite gravi che voi medicate.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano


Le grazie che voi fate sono dote in serafìne

io vi vorrei restare sempre vicino.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


E vengo a cercare grazie ai dottori e tutto

ognuno porta il suo gioiello d’oro.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


La testa illuminata e il petto pieno d’oro

sembrate due giganti su quell’altare d’oro.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


Il tesoro che avete in mano è d’oro e d’argento

oggi è la concorrenza di tutta questa gente.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


E noi in tutti i pericoli il vostro nome chiamiamo

San Cosimo e Damiano vi ringraziamo.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


Il vostro altare bello è illuminato innanzi

ai piedi vostri noi siamo inginocchiati.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


Noi siamo qui fermati già stanchi del cammino

e noi cerchiamo grazie noi tutti pellegrini.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


San Cosimo e Damiano voi siete due fratelli

graziosi e molto belli tutti pieni di bontà.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


San Cosimo e Damiano vestiti rosso e verde

regalano dall’America, fate grazie in quantità.

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


San Cosmo e Damiano padroni di Bitonto

che bei capelli ricci che voi avete in fronte

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


I Medici di Bitonto che girano tutto il mondo

di sera e di mattina arrivano pellegrini

Rit. Evviva Santo Cosimo e Damiano,

beato quel tesoro che avete in mano.


Una variante del ritornello, con cadenza dialettale, ho potuto registrare da un altro gruppo di pellegrini: Evviva Santi Cosma e Damian / ca fàscene guarir le cristiàn. Di fronte allo scetticismo che domina nella mente delle classi evolute, è ammirabile la religiosità che permane in questa gente umile, semplice, modesta, spontanea, che viene da lontano per venerare i Santi taumaturghi, con la speranza di ottenere grazie, allontanare pericoli, evitare disgrazie, avere guarigioni. Simile fede schietta e sincera rende meno dura e pesante la vita, mantiene forte l’animo nelle avversità, rinfranca i cuori abbattuti, ravviva lo spirito del credente.

* Testo a cura del prof. Cosmo Tridente.
* Foto a cura del prof. Mauro Spagnoletti.

lunedì 3 ottobre 2011

Bitonto, 3 ottobre 2011 - Convegno "Con Maria Regina dei Martiri: amore alla Chiesa"

Lunedì 3 ottobre 2011 a Bitonto, alle ore 18.30, presso il Monastero Benedettino Cassinese "delle Vergini", si è svolto il 6° Convegno Internazionale di Studi sulla Cultura Popolare dal tema:

CON MARIA REGINA DEI MARTIRI AMORE ALLA CHIESA

Il Convegno è stato organizzato dalla Associazione Internazionale "La Veste Rossa" e dalla Associazione Culturale "Passionem Tradere" di Bitonto, presieduta dal dott. Alessio Gaudimundo, attualmente Priore dell' Arciconfraternita di Maria SS. del Rosario, e coordinata dal dott. Andrea Lovascio, già Priore dell' Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio.
Il dott. Francesco Stanzione ha relazionato sul tema "Misteri e Reliquie della Passione".