- - - - - - - - HOME I SITO I FORUM I FACEBOOK I GUESTBOOK I LINKS I CONTATTI
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - QUESTO BLOG STA CON IL PAPA
QUESTO BLOG E CON IL PAPA

Online da lunedì 29 ottobre 2007 - Visualizzazioni totali

- - - - - - - - - - - - -

______________________________________________________________________

sabato 27 giugno 2009

La "Sagra dei Misteri" di Campobasso

Siamo in periodo estivo, la Settimana Santa è alle spalle ed altrettanto lontana è la prossima.
C' è però qualcos' altro che mi ha entusiasmato, non dico come la Settimana Santa, ma quasi: "La Sagra dei Misteri di Campobasso" , che però con la processione dei Misteri (quelli del Venerdì Santo) non ha nulla a che fare
Erano diversi anni che avevo fatto su internet la conoscenza di questa bellissima tradizione e quest' anno finalmente ho realizzato il mio desiderio di conoscerla dal vivo: il 14 giugno sono andato infatti a Campobasso.
La “Sagra dei Misteri” è una delle più importanti e suggestive manifestazioni della cultura popolare religiosa molisana.
Questa tradizione si svolge il giorno di Corpus Domini e consiste nella processione di tredici Misteri lungo un percorso che ha inizio dall’omonimo Museo sito in via Trento e prosegue per le strade del centro storico e le vie principali della città di Campobasso.
Queste macchine sono portate a spalla da un gruppo di giovani, in un numero non inferiore a dodici per ogni Mistero, con ritmo cadenzato, scandito dal capo “mistero”.
I Misteri rappresentano “quadri viventi del vecchio e nuovo testamento”: bambini, anziani ed adulti vestiti di abiti variamente colorati, sono ancorati a delle strutture d’acciaio e di legno, rivestite in modo tale da dare l’impressione che gli angeli, i santi e i demoni aleggino realmente nell’aria.
Le Macchine dei Misteri (detti anche Ingegni) furono creati nel 1748 da Paolo Saverio Di Zinno, celebre artista campobassano, in numero di ventiquattro e venivano conservati nelle tre chiese che provvedevano alla organizzazione della processione del Corpus Domini.
Delle ventiquattro “macchine” soltanto dodici ressero il collaudo mentre le altre furono distrutte a seguito del terremoto del 1805. Al contrario, quelle che venivano utilizzate, si disfacevano di anno in anno in modo tale da variare le forme.
Il tredicesimo Mistero che rappresenta il Sacro Cuore risale al 1968 e fu costruito nella bottega del Tucci, noto artista campobassano.
.
.
Gli altri dodici rappresentano:
Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Santa Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, l’ Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, San Michele, l’ Assunta e San Nicola di Bari.
.

.

.

.

.




.
A partire dal XIX secolo, a seguito della soppressione delle Confraternite, la Processione dei Misteri è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Campobasso che, dal 1997, è supportata dall’ Associazione Misteri e Tradizioni.
.

.
clicca per vedere i filmati
.
Ovviamente ad una manifestazione del genere non potevo andare con altri se non con il mio fraterno amico prof. Mauro Spagnoletti, al quale sono da quarant' anni legato da grandissima amicizia, essendo ideologicamente affini per ciò che riguarda il modo di intendere la nostra Settimana Santa molfettese.
.


.
A mio giudizio la Sagra dei Misteri di Campobasso è la più bella manifestazione di religiosità popolare che ho visto sino ad ora.
Nelle mie preferenze viene immediatamente dopo la Settimana Santa, per cui credo proprio che da ora in poi, nel giorno del Corpus Domini, sarò a Campobasso ogni anno .
.
.
In questa foto, lo sfondo alle mie spalle potrebbe fare ironizzare, considerando come "faccio il diavolo a quattro" per poter vivere intensamente ogni minuto della Settimana Santa e per la processione dei Misteri di Molfetta.
.
.
... Vero è che per qualcuno rappresento davvero il diavolo !!! ... ma questa è un' altra storia ...
.
* Testo e foto di Franco Stanzione.
.
Si consiglia vivamente di prendere visione del sito della "Associazione Misteri e Tradizioni" per poter meglio comprendere questa bellissima manifestazione:
.
.

giovedì 25 giugno 2009

Online il sito del fotografo tarantino Peppe Carucci

Peppe Carucci è un giovane fotografo tarantino che ho conosciuto il giorno della processione dell' Addolorata di quest' anno, avendomi, attraverso una precedente email, chiesto la autorizzazione a poter liberamente muoversi in chiesa e durante la processione, in quanto avrebbe voluto realizzare un servizio fotografico sull' Arciconfraternita della Morte.
Di buon grado ho accettato la richiesta, ritenendo che se un fotografo di fuori Molfetta, per di più tarantino, aveva una simile intenzione, un servizio fotografico su questo tema non poteva che rappresentare un motivo di compiacimento per me che sono il Priore di quell' Arciconfraternita.
Devo dire che Peppe Carucci è stato talmente discreto nello svolgimento del suo lavoro, che non mi sono nemmeno accorto della sua presenza, probabilmente perchèPeppe è non soltanto un bravissimo fotografo, ma conosce bene i nostri ambienti confraternali e sa benissimo come ci si deve comportare in certe situazioni.
Ciò è dovuto probabilmente al fatto di essere un confratello, esattamente della famosa Confraternita del Carmine di Taranto, che organizza la processione dei Misteri, dei quali è anche portatore, come può evincersi dalla foto sottostante.
.

Peppe Carucci ha quindi realizzato un sito internet dall' aspetto grafico sobrio e gradevole, che invito a visitare.

http://www.caruccifotografia.it


Nella sezione "PORTFOLIO e PROGETTI" è presente una galleria dei suoi lavori sin qui realizzati, tra cui quello riguardante la Confraternita della morte “dal sacco nero” e culto dell’Addolorata realizzato, come dicevo precedentemente, proprio quest' anno, con una bellissima "Presentazione" i cui testi "sono stati tratti dalla conferenza sulla stessa tenuta dal Dott. Franco Stanzione" a Caltanissetta nel marzo scorso, come ben si può leggere nell' altra sezione Crediti e ringraziamenti personali .


* Testo di Franco Stanzione.

* Foto di Peppe Carucci - Taranto.

mercoledì 24 giugno 2009

21 giugno 2009 - Chiesa del Purgatorio Presentazione del volume "Molfetta 1858 - 2007"

Anche se non c' entra niente con la Settimana Santa , riporto comunque la notizia della avvenuta presentazione, il 21 giugno 2009 nella Chiesa del Purgatorio, del volume "Molfetta 1958 - 2007" ovvero cinquant' anni di annulli postali e cartoline commemorative, realizzato a cura di Giovanni Di Terlizzi, Gaetano Losito e Corrado Minervini.
I primi due autori, Giovanni Di Terlizzi e Gaetano Losito, sono confratelli dell' Arciconfraternita della Morte ed hanno chiesto al sottoscritto, non in qualità di Priore ma come collezionista ed esperto di filatelia, di presentare la loro opera, cosa che ho accettato volentieri, sia per onorare la considerazione degli amici verso di me, sia perchè effettivamente mi piace parlare di questo argomento.
Io infatti sono collezionista filatelico fin da bambino, grazie alla passione trasmessami da mia zia Giannina, sorella di mio padre che, nel giorno di emissione di ogni francobollo, me lo inviava a casa in una busta affrancata con un altro esemplare uguale, in modo da farmi avere anche l' annullo F.D.C.
Il volume, come da titolo, è un vero e proprio catalogo di tutti gli annulli e relative cartoline commemorative realizzate a Molfetta nell' arco del cinquantennio 1958/2007.
.

Apparentemente, come già detto, potrebbe sembrare che ciò non c' entri niente con la Settimana Santa, ma appena si comincia a sfogliare il libro ci si accorge che nell' ultimo decennio sono diversi gli annulli che commemorano eventi legati a questo periodo e alle Arciconfraternite della Morte e di S. Stefano.
Già sulla copertina sono evidenti i volti di Giulio Cozzoli, di Cristo alla colonna e della Maddalena.

Il libro, dal costo di 25 euro è momentaneamente in vendita presso gli autori, che possono essere contattati telefonicamente per l' acquisto:

Giovanni Di Terlizzi - cell. 349/4368204

Gaetano Losito - cell. 334/5467981

8/12/2001 - 50° anniversario della statua di S. Maria Salomè

5/4/2003 - Quaresima Molfettese 2003

28/03/2004 - Quaresima Molfettese 2004

19/03/2006 - Restauro della Chiesa di S. Stefano

18/11/2007 - 50° anniversario della morte di Giulio Cozzoli

.

Leggi l' articolo su "L' ALTRA MOLFETTA" online

.

* Testo di Franco Stanzione.

* Foto tratte dal volume "Molfetta 1958 - 2007".

venerdì 19 giugno 2009

Il Forum dei Cultori della Settimana Santa è online su un altro circuito

Comunico che "Il Forum dei Cultori della Settimana Santa", accessibile anche da questo sito cliccando sul banner che si trova nella colonna a sinistra di questa pagina, ha cambiato indirizzo web, essendo ora iscritto ad un altro circuito.
.
http://lamiasettimanasanta.forumattivo.com
.
.
Il Forum dei Cultori della Settimana Santa si è infatti nuovamente trasferito da
.
.
a
.
.
perchè la veste grafica era molto "fredda" e non permetteva molte personalizzazioni.
Inoltre la navigazione non era delle più facili.
Ciò costituiva motivo di dissuasione ad una attiva partecipazione alle varie discussioni ed un limite alle nuove iscrizioni.
Il vecchio Forum rimarrà visibile ancora per un po', ma da ora in poi il punto di incontro degli appassionati della Settimana Santa sarà il nuovo Forum.
Confido nella vostra comprensione e ringrazio anticipatamente quanti ritorneranno a frequentarlo.
.
* Testo e foto di Franco Stanzione.

martedì 16 giugno 2009

Una marcia funebre eseguita da tutte le bande del meridione d' Italia

A cura del Prof. Cosmo Tridente.
.
Nel repertorio delle marce funebri di compositori non molfettesi, una marcia che viene spesso eseguita durante le processioni del venerdì di passione e della settimana santa è quella del Maestro Amedeo Vella, intitolata “Una lagrima sulla tomba di mia madre”, nota in tutto il sud Italia e resa celebre anche dal film di Vittorio De Sica "Pane amore e…" (1956) e da "Amarcord" di Federico Fellini (1974).
La forma “lagrima” (con la “g”) è dovuta al processo di trasformazione delle consonanti sorde c, p, t nelle sonore corrispondenti: g, b, d, passando dal latino alle lingue volgari. Tale forma è stata spesso adottata da scrittori in lingua letteraria, specie nei secoli passati. Ne cito alcuni; Dante (Vita Nova): “Piangendo uscivan for de lo mio petto / con una voce che sovente mena / le lagrime dogliose a li occhi tristi”; Tasso: “Le nascenti lagrime a vederle / erano a i rai del sol cristallo e perle”; Petrarca: “ O cameretta, che già fosti un porto / a le gravi tempeste mie diurne / fonte se’or di lagrime notturne, / che ‘l dì celate per vergogna porto”; Pascoli: “Sempre a gli occhi sento che mi viene / quella che ti bagnò nell’agonia / non terminata lagrima le ciglia”; Verga: “Aveva sempre pagato del suo la festa, in moneta di lagrime e di onte segrete”; B. Croce: “L’artista deve darci le lagrime delle cose e non le lagrime sue”; Carducci: “Ella cantava questa terrena valle di lagrime, le nostre gioie che son neve al sole, le glorie del di là ove trasfigurata l’anima sguazza nelle voluttà eterne”.
Il titolo della marcia è emblematico in quanto racchiude momenti che appartengono alla natura degli esseri umani: la morte, la morte di una madre, la tomba, le lacrime. La morte fa parte della vita. Nell'universo infatti tutto ha un inizio e una fine. Quando Giovanni, nell'Apocalisse 22,13, fa dire al suo Cristo: "Io sono il Primo e l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega, l'Inizio e la Fine, l'Origine e il Punto d'arrivo", doveva in qualche modo aver capito che in natura esiste una sorta di "finalismo", di "ricapitolazione intelligente delle cose". Non era, la sua, l'esagerazione di un visionario, la boutade di un mistico. Questo processo, infatti, lo si riscontra nella vita in generale, nell'esistenza delle cose, nel corso dei processi storici.
Il motivo per cui non riusciamo ad accettare la morte è dovuto al fatto che per istinto rifiutiamo l'idea che ci venga a mancare una persona amata, come ad esempio la propria madre.
«La morte della madre – scrive Oriana Fallaci – è la morte della creatura che ti ha concepito, portato dentro il ventre, regalato la vita. Nell’attimo in cui muore, muore fisicamente una parte di te».
La tomba è la meta di tutti: «Omnes eodem cogimur» (siamo tutti sospinti verso una stessa meta) dice Orazio (Odi, II, 3, 25). Che dire delle lacrime: spesso, purtroppo, sono legate al cordoglio funebre. Il profondo dolore per la morte di un congiunto si esprime proprio nel pianto.
La marcia, come ci riferisce il prof. Mauro Spagnoletti, è stata edita su parti stampate dalla Casa Editrice ”Pucci” di Portici (Napoli) che ne è diventata proprietaria. La marcia, dopo un breve inizio in Sol minore, presenta un magnifico canto, nella stessa tonalità, affidato al flicorno tenore che ne costituisce il tema dominante. A questo motivo struggente ed estremamente cantabile segue un trio, in Sol maggiore, davvero originale, caratterizzato da un continuo arpeggio dei clarini.
.
.
Un utente del blog “La Settimana Santa Mottolese”, in un suo commento datato 23 luglio 2008, sostiene che (cito le sue parole) «l’autore della marcia “Una lagrima sulla tomba di mia madre” non è stata composta da Amedeo Vella, la marcia è stata rubata da Amedeo Vella al maestro Giovanni Neglia di Villa Castelli, di cui io possiedo la partitura originale manoscritta e con il titolo originale che non è “Una lagrima…” ma è “A DOGALI”». Non avendo a disposizione elementi sufficienti per poter esprimere un giudizio su quanto asserito dall’utente citato, la notizia rimane confinata in un dubbio amletico.
.
.
Notizie biografiche dell’autore ci vengono fornite da alcuni siti web.
Amedeo Vella (e non “Alberto”, come erroneamente a volte lo si nomina) nasce a Naro (Agrigento) il 28/8/1839 da Calogero e da Pacinella Giuseppa. Da un registro della popolazione di Naro della seconda metà dell'Ottocento si rileva che la famiglia di Don Calogero Vella era composta da detto Don Calogero, padre e capofamiglia, di professione musicante; da Donna Giustina, figlia e di professione cucitrice; da Don Amodeo Patrizio, figlio e di professione musicante militare; da Don Alfonso, figlio ed anch'egli musicante militare. La moglie di Don Calogero, Pacinella Giuseppa, risulta deceduta il 17/7/1850 all'età di 40 anni per cui Amodeo Patrizio aveva 11 anni al momento della morte della madre. Nei successivi atti del comune di Naro, il maestro Vella venne nominato “Amedeo” e non più “Amodeo”. Compositore precocissimo, si sposò con Nazarena Pulerà da cui ebbe quattro figli: Gesualdo, Giuseppina, Matilde ed Irene. Amedeo prestò servizio militare nel 54° Fanteria, partecipando alle campagne di guerra del 1860 e del 1866 e meritandosi due medaglie al valore. Per qualche tempo fu capo musica di banda militare, poi insegnò nell'orfanotrofio di Vibo Valentia. Qui si spense il 5/7/1923. Compose marce, opere sacre e didattiche ed anche marce funebri.
.
* Testo e foto a cura del prof. Cosmo Tridente.

giovedì 11 giugno 2009

Taranto - La processione del SS. Crocifisso del Venerdì di Passione

Ho ricevuto quanto segue da un giovane appassionato di Settimana Santa, il sedicenne tarantino Alessandro Lombardo.
Volentieri lo pubblico, perchè è bene alimentare questo tipo di passione nei giovani, per tantissimi motivi.
.
Salve Franco, mi chiamo Alessandro, ho 16 anni e ti scrivo da Taranto.
Non dico tutti i giorni, ma molte volte alla settimana, vado a vedere il tuo bellissimo blog.
Sono un amante della settimana santa e in particolare di quella tarantina; sono anche un confratello del Carmine.
Inoltre faccio parte del "Gruppo del SS.Crocifisso" della parrocchia di San Lorenzo da Brindisi.
Ti scrivo per farti conoscere la nostra processione, ossia quella che apre i riti della settimana santa tarantina:
.
LA PROCESSIONE DEL SS. CROCIFISSO
DEL VENERDI' DI PASSIONE
.
La nostra processione nasce il venerdì santo del lontano 1978.
Precisamente non si tratta di una vera e propria processione ma di una Via Crucis.
Come primo anno il Crocifisso uscì il Venerdì Santo, però vedendo che la gente era poca e la banda era impegnata altrove, si decise di spostarla al venerdì che precede la domenica delle Palme, ossia il VENERDI' DI PASSIONE.
Ormai è un appuntamento a cui i tarantini e tantissimi confratelli della nostra città non possono mancare ... è divenuta una vera e propria TRADIZIONE.
La processione è costituita dalla troccola, simbolo immancabile della settimana santa tarantina ...
.
.
... dal gonfalone del gruppo, dalle socie che indossano l' abito di rito con il loro crocifisso ...
.
.
... dalla croce dei misteri ...
.
.
... e infine dal simulacro del SS.Crocifisso, opera del cartapestaio leccese Pietro Indino, donato alla parrocchia dalla famiglia Tria Schiavone.
Davanti al gonfalone e alla croce dei misteri c'è una coppia di bambini che formano LA POSTA.
.
.
Immancabile è la banda che suona le struggenti marce funebri. Naturalmente non manca il desiderio di tanti e tanti confratelli di portare il nostro crocifisso (anche se non ci riusciranno mai). Il nostro gruppo è formato da 25 persone sia donne che uomini, e siamo seguiti dal parroco che è anche nostro padre spirituale, P. Damiano Comes; abbiamo un presidente, avv. Nicola Mazzia, un vicepresidente ed un consiglio.
Queste cariche hanno una durata di 3 anni; allo scadere del mandato si procede con una elezione a cui partecipano tutti i soci maggiorenni e tra i soci vengono nominati 2 cerimonieri. Ti mando alcune foto della nostra processione e ci sarebbe tanto altro da dire.
.


















.
* Testo e foto di Alessandro Lombardi - Taranto.