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mercoledì 5 marzo 2008

I Riti della Settimana Santa a Canosa di Puglia

Ho ricevuto dall' amico Orazio Lovino, e pubblico immediatamente , un servizio sulle processioni dell' Addolorata e della Desolata di Canosa.
Un grazie davvero sentito quindi ad Orazio Lovino, che da Canosa gestisce tra l' altro un interessante sito sui Riti della Settimana Santa in Puglia:

I GIORNI DEL SACRO
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I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A CANOSA DI PUGLIA
a cura di Orazio Lovino

La devozione alla Madonna Addolorata e la partecipazione al suo dolore di Madre, sono assai sentite a Canosa di Puglia ove hanno luogo, il Venerdi di Passione e il Sabato Santo, due solenni processioni con due diverse statue della Vergine.
Il Venerdi di Passione, a conclusione di partecipate liturgie e del Settenario, si snoda dalla Chiesa della Passione la processione dell’Addolorata.
Un momento di intensa commozione assale la folla quando sulla porta della chiesa appare e sosta qualche minuto, prima di intraprendere il cammino processionale, la statua della Madonna coperta da un lungo e sottile tulle nero. Per tutto il percorso migliaia di donne vestite di nero in segno di devozione, precedono e seguono il venerato simulacro recitando preghiere e intonando il Miserere.
Il mattino del Sabato Santo si snoda dalla centralissima chiesa dei SS. Biagio e Francesco la sentita processione della Desolata. Il gruppo plastico, in cartapesta leccese, raffigura la Madonna confortata da un angelo, seduta presso una roccia che simboleggia il Sepulcrum Domini e dalla quale svetta una grande croce con la Sindone sui bracci.
Precedono la statua decine di bambine vestite da angeli, recanti gli strumenti ed i simboli della Passione e Morte di Gesu’.
Ma la particolarità di questa processione è costituita dalle cento ragazze vestite di nero e con il viso coperto da tulle anch’esso nero, che si tengono saldamente unite a catena.
Dirette da un maestro cantano, urlano, accompagnate dalla banda cittadina, l’inno della Desolata e lo Stabat Mater richiamando alla mente, come ha notato qualche storico locale, per il modo di cantare e di avanzare unite, la tradizione greco-romana.
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* Testo e foto di Orazio Lovino (http://www.igiornidelsacro.it)

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