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domenica 22 febbraio 2009
La processione della Croce dal 2005 al 2008
sabato 21 febbraio 2009
L' Addolorata di Minervino Murge (BA)
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* Testo di Franco Stanzione.
lunedì 16 febbraio 2009
Detti popolari molfettesi su San Pietro
Voglio ringraziarlo, sin da ora, per il qualificato aiuto che continuerà a darmi nel diffondere correttamente le tradizioni molfettesi legate alla Quaresima e alla Settimana Santa anche se, in verità, Egli è anche un meticoloso e attento studioso di tutte le altre della nostra città.
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La strasciàiene de Sén Bìete ( La scia di San Pietro). L’apostolo Pietro, giunto in Paradiso, volle costruirsi un giaciglio di fieno per poter riposare più agiatamente. Per procurarsi la paglia, tornò fra gli uomini e con una bracciata ne prese talmente tanta che lungo il cammino dalla terra al cielo, non riuscendo a contenere tra le braccia il traboccante carico di fieno, seminò un’estesa scia di fili d’oro, dando origine alla Via Lattea che, per la grande distanza dalla terra, appare biancastra.
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U Pèsce Sén Bìete ( Il pesce San Pietro, Zeus faber ). Molto gradito sulle nostre tavole, è un pesce fornito di macchie nere al di sopra della parte terminale della pinna pettorale. Secondo una leggenda, queste macchie sarebbero le impronte digitali dell’apostolo Pietro che avrebbe afferrato questo pesce per prelevare dalla sua bocca una moneta che in quel momento gli serviva per pagare un tributo.
Sén Bìete u tegnéuse (San Pietro il “tignoso”). Il detto, ricordato particolarmente dagli anziani, è riferito alla vecchia statua di San Pietro, portata in processione fino al sabato santo del 1947: aveva la mano destra sulla fronte, nel sovvenimento di aver rinnegato il Maestro e la mano sinistra distesa sul gallo, quasi a imporgli di tacere. La statua raffigurava un uomo anziano, con la barba grigia e un’ampia calvizie che veniva considerata quasi fosse una vasta area di diradamento dei capelli dovuta alla tigna, una malattia parassitaria del cuoio capelluto che all’inizio del secolo era ancora molto diffusa a Molfetta, specialmente nella città vecchia, a causa dell’arretratezza delle condizioni igieniche. Per questa similitudine, San Pietro era chiamato “il tignoso”, appellativo benevolo che certo non voleva essere irriverente, bensì un segno di familiare confidenza, spinto fino a considerare il Santo come “il protettore dei tignosi”.
Re péiete de Sén Bìete (Le pietre di San Pietro). In quel tempo Gesù camminava con i suoi apostoli e arrivarono in un paese. Cercarono pane, ma non c’era pane. Allora Gesù disse ai suoi apostoli: “Prendete ciascuno una pietra”. Gli apostoli non capivano a cosa servisse precisamente, ma obbedirono: Chi se la prese in un modo, chi in un altro. Simon Pietro, che era pigro e indolente, se ne pigliò una piccola piccola e camminava così. Gli altri invece trasportavano dei pietroni, grandi e pesanti. Camminarono a lungo in questo modo, ognuno con la sua pietra addosso, tutti gli apostoli, appesantiti e sudati per il gran peso, tranne Pietro, che camminava leggero e gongolando. Dopo, Gesù disse: “Fermiamoci in questo spiazzale e ponete le pietre per terra” e subito le pietre diventarono pane e Gesù continuò: “Prendete e mangiatene tutti, ciascuno il suo pezzo di pane”. San Pietro, vedendo questo miracolo, ci rimase malissimo e disse a Gesù: “Gesù, e io questa miserabile mollica devo mangiare?” E Gesù rispose: “Se uno è pigro o si sente furbo poi ne paga le conseguenze e non si deve lamentare”.
Se dè lé mén’è mbrònde com’a Sén Bìete (Si dà la mano in fronte come San Pietro). Si tratta di un gesto di pentimento riferito a persone consapevoli di aver sbagliato in un’azione o nel linguaggio.
Nén zì facénne lè mémme de Sèn Bìete (Non fare la mamma di San Pietro). Il detto trae origine da una leggenda popolare e vuole significare che nella vita bisogna avere spirito di solidarietà verso il prossimo, specialmente verso i poveri e gli emarginati. Un giorno, la madre di san Pietro, donna avara e cattiva, mentre sciacquava in un ruscello delle cipolle appena colte, se ne fece sfuggire una di mano, che fu portata via dalla corrente. Poco più giù, una povera vecchina riuscì ad afferrare l’ortaggio e chiese alla madre di san Pietro il permesso di mangiarlo, perché aveva fame. Quella, per la prima volta nella sua vita, fu colta da benevolenza e acconsentì.
Quando la mamma di san Pietro morì, fu mandata al Purgatorio a causa della sua avarizia, affinché potesse purificare la sua anima prima di salire nel Regno dei Cieli. Lei, allora, ricorse al figlio. «Figliolo, mi hanno messo tra le fiamme; è un tormento. Non abbandonare la tua mammina, portami in paradiso con te». San Pietro le rispose che non si poteva: «Cosa direbbero le altre anime, mamma?» La donna, però, non faceva altro che chiamarlo per ripetergli di trasferirla in paradiso. Così, per far cessare quel lamento, san Pietro si decise ad invocare l’intervento di Gesù per tirarla via di lì. «Dopo tutto – disse il santo –, una volta ha fatto la carità ad una vecchia affamata. Le ha regalato una cipolla». A Gesù venne quasi da ridere, però, per far piacere a Pietro, acconsentì che la madre potesse uscire dal Purgatorio. «Se è stata così caritatevole – disse ironicamente Gesù –, falla appendere ad una resta di cipolle e portala con te in paradiso».
Appesa la madre alla resta, il santo cominciò a farla salire verso il paradiso, ma altre anime purganti si avvinghiarono alla veste della donna per salvarsi anch’esse. Ella, allora, cattiva com’era, urlò loro di staccarsi e menava calcioni, perché voleva salvarsi da sola. E tanto urlò e si dimenò che la resta si spezzò, facendola precipitare nuovamente e definitivamente al Purgatorio.
La mescolanza di sacro e profano in questo scritto non deve essere ritenuta dissacratoria nei confronti del “principe degli apostoli”, qual’era San Pietro. Né bisogna ritenere irriguardosi certi modi di dire dialettali, conservati in una lunga tradizione orale che altro non fa che rafforzare le tradizioni di un popolo. Si sa che il popolo vive il sacro intensamente nel suo svolgersi, ma fuori della funzione sacra si abbandona ad una sorta di rivivimento ironico del sacro stesso. E di capacità ironiche del popolo abbiamo una infinità di esempi.
* Testo del prof. Cosmo Tridente.
* Foto di Franco Stanzione.
sabato 14 febbraio 2009
Cronaca del Convegno Nazionale su "Settimana Santa e Internet" - Chiesa del Purgatorio 7/2/2009 Parte 5^
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Approfittando della mia grande amicizia con il dott. Beppino Tartaro, rimando la lettura dell' articolo al seguente link:
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* Testo di Franco Stanzione.
* Foto tratte dal web.
mercoledì 11 febbraio 2009
Cronaca del Convegno Nazionale su "Settimana Santa e Internet" - Chiesa del Purgatorio 7/2/2009 Parte 4^
Pubblico i links delle Testate Online sulle quali si parla del Convegno "Settimana Santa e Internet".
http://www.molfettalive.it/news/news.aspx?idnews=7977
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/edit_bancadati.apri_pagina?sezione=app&id_ente=119&tipo_ente=dioc&id_oggetto=931268
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* Foto di Beppino Tartaro.
martedì 10 febbraio 2009
Cronaca del Convegno Nazionale su "Settimana Santa e Internet" - Chiesa del Purgatorio 7/2/2009 Parte 3^
"Settimana Santa e Internet"
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Tra i relatori del Convegno su "Settimana Santa e Internet" avrebbe dovuto esserci il mio amico Rosario Ago di Sessa Aurunca; purtroppo egli ha dovuto essere assente per motivi strettamente familiari ma, pur di mantenere fede all' impegno assunto di dare un suo contributo al convegno, ha realizzato un pregevolissimo video che è stato proiettato nella occasione.
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Rosario Ago ha parlato della sua esperienza come webmaster del sito
"La Settimana Santa a Sessa Aurunca"
http://www.settimanasanta.com
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Riporto il testo del filmato visibile al link (http://www.settimanasanta.com).
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Relazione tratta dal video
“Sessa Aurunca e il sito sulla Settimana Santa”
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Intervento di Pasquale Ago
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Utilizzo internet dal 1996, e negli anni ho imparato ad apprezzarne le potenzialità, che ritengo in parte siano ancora inesplorate. Fin dall’inizio, ho maturato, da profondo amatore quale sono della Settimana Santa a Sessa Aurunca e da confratello dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso, il proposito di vedere le tradizioni della mia città finalmente presenti sul web.
Nel mese di febbraio del 1998, questa mia intenzione cominciò a concretizzarsi. Non si trattava di un vero e proprio sito, tra l’altro, le poche pagine pubblicate, erano ospitate sul dominio del Comune di Sessa Aurunca, ma solo di un primo tentativo di diffondere sulla rete le informazioni sulla nostra Settimana Santa.
Ricordo ancora le tante giornate trascorse dinanzi al mio vecchio PC, a scannerizzare fotografie, a scrivere i primi testi, e soprattutto, a concepire la grafica. Ma alla fine, il 18 marzo del 1998, dopo aver chiesto ed ottenuto l’assenso da parte di alcuni fra i confratelli più anziani della mia città, pubblicai finalmente il lavoro.
Le mie conoscenze del linguaggio html, utilizzato per creare quelle prime pagine web, erano decisamente limitate e pertanto anche la qualità e la grafica erano sicuramente molto semplici; ciò nonostante l’idea piacque a molti e per questo, a distanza di circa due anni dalla pubblicazione del sito, mio fratello Rosario, raccolse il mio testimone trasformando quelle che erano soltanto delle piccole informazioni su internet esposte in maniere anche molto spartana in un vero e proprio sito internet con tanto di dominio.
Nasce così www.settimanasanta.com uno fra i primi domini in Italia ad essere registrati sull’argomento Settimana Santa.
Da allora il sito è cresciuto tantissimo sia in termini di contenuti ma soprattutto in termini di collegamenti, di contatti, e questo ha davvero sorpreso tutti, anche il sottoscritto, che tanti anni prima ne aveva voluto la nascita.
Oggi può essere considerato un vero e proprio “portale” dal quale è possibile accedere a tutto quello che su internet è pubblicato in modo diretto e indiretto sull’argomento Settimana Santa a Sessa Aurunca.
Credo, però, che nessuno meglio di mio fratello possa parlarvi di tutto questo.
Intervento di Rosario Ago
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La prima difficoltà incontrata quando nel 2000 rielaborai le pagine web sulla Settimana Santa, realizzate da mio fratello Pasquale, fu la ricerca e la selezione del materiale da pubblicare.
Era necessario, infatti, integrare il povero corredo fotografico del precedente sito ed offrire ulteriori informazioni su alcuni aspetti della nostra Settimana Santa, erano stati affrontati solo marginalmente da mio fratello.
Oggi, ovviamente, è più facile procurarsi fotografie, filmati, ma 9 anni fa non era così semplice!
Le informazioni a mia disposizione erano davvero scarse poiché era disponibile solo un testo sull’argomento, neanche troppo aggiornato. Mi ispirai allora alle considerazioni e ai ricordi di alcuni confratelli, fra cui mio padre, che all’epoca era il priore dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso.
Dal 2002, iniziai, poi, personalmente a fotografare tutte le processioni e le funzioni ed a pubblicare, man mano, anno per anno, il materiale raccolto.
Con il diffondersi delle tecnologie multimediali, cominciai a realizzare dei brevi filmati che poi con il tempo sono diventati sempre più numerosi costituendo un vero e proprio archivio a cui tutti possono accedere liberamente.
Oggi, il mio lavoro è facilitato dalla collaborazione di molte persone che mi inviano materiale da pubblicare, foto, immagini, testi, registrazioni audio, sempre con un livello qualitativo in crescita.
Negli ultimi due anni, poi, con la collaborazione di mio fratello e di altri amici, abbiamo attivato un forum di discussione, abbiamo attivato un blog dove vengono, di volta in volta, pubblicati comunicati, articoli relativi alle varie confraternite, o al mondo quaresimale. Questi innovativi strumenti di comunicazione hanno ulteriormente favorito la crescita del sito web tant’è che la nostra Settimana Santa è sbarcata anche su Wikipedia, su Youtube e di recente anche su Facebook.
Oggi il sito è presente in molti circuiti di siti cattolici, in quasi tutti i siti della Settimana Santa in Italia e nel mondo ed ha ricevuto nel corso degli anni molte richieste di scambio links, tra le quali una delle prime fu, appunto, quella dell’amico Beppino Tartaro, instancabile webmaster del sito della Processione dei Misteri di Trapani.
In 11 anni, dal ’98 ad oggi, ha avuto circa 100.000 visite e diverse citazioni e recensioni su giornali e quotidiani locali e nazionali (fra cui il National Geografic, Corriere della Sera, Repubblica, e tanti altri locali).
Nel corso degli anni il sito ha incentivato la crescita del numero di turisti e visitatori durante le nostre processioni. Ricordo che alcuni mi dissero quando creai il sito che offrendo tutte le notizie su internet, nessuno sarebbe più venuto a Sessa per vedere le processioni di persona. Nulla di più falso
Oggi il numero è sempre in crescita e buona parte del merito credo vada proprio ad internet.
Da tre anni, inoltre, abbiamo avviato un innovativo progetto sul sito; utilizzando alcune webcam dislocate lungo il percorso. Inizialmente abbiamo trasmesso in diretta solo alcuni dei momenti salienti della Processione del Venerdì e del Sabato Santo. Nel 2008, erano circa 10 le webcam disposte lungo il percorso e online già dal Lunedì Santo fino al Lunedì in Albis. Quindi abbiamo dato a tutti la possibilità di guardare tutta la Settimana Santa. Sono state centinaia le visite ed i contatti ricevuti soprattutto da residenti fuori sede all’estero (dagli Stati Uniti all’Argentina). E’ un’iniziativa che mi auguro possa proseguire anche in futuro, visto il discreto successo che ha riscontrato.
Un ulteriore e non meno importante aspetto legato al sito della nostra Settimana Santa è l’effetto che ha avuto sulle 6 confraternite cittadine. Infatti, in questi anni, 5 confraternite su 6 si sono dotate di siti internet ricchi di informazioni, di aggiornamenti e quant’altro. E non solo, alcune confraternite si sono anche dotate di ulteriori mezzi e strumenti di comunicazione, come forum, mailing-list, newsletter. Quindi, sicuramente un influsso positivo anche sulle stesse confraternite.
A questo punto non mi resta che invitarvi a visitare il sito, raggiungibile all’indirizzo www.settimanasanta.com o http://www.settimanasanta.it/ .
Mi auguro accorrerete in tanti, soprattutto vi invito a lasciare un messaggio sul guestbook, o ad iscrivervi al forum, o ancor meglio a lasciare il vostro indirizzo per l’iscrizione alla newsletter, attraverso la quale sarete aggiornati, di volta in volta, su tutte le novità relative alla Quaresima e alla Settimana Santa di Sessa Aurunca; e vi ricordo che anche quest’anno, durante la Settimana Santa, sarà possibile visionare in diretta tutte le Processioni dal Lunedì Santo fino al Lunedì in Albis.
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La Settimana Santa a Sessa Aurunca su internet in cifre:
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1 Gb di materiale
152 pagine
570 fotografie
119 video
100.000 visitatori circa
90 links
7 siti collegati
5 siti di Confraternite
9 video su Youtube
1 guestbook
1 forum
1 blog
3 mailing list
2 newsletter
2 gruppi Facebook
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Si ringrazia il dott. Angelo Palmieri per aver realizzato il filmato.
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* Testi e foto di Rosario e Pasquale Ago.
lunedì 9 febbraio 2009
Cronaca del Convegno Nazionale su "Settimana Santa e Internet" - Chiesa del Purgatorio 7/2/2009 Parte 2^
http://www.losdanghiere.com/index_file/notizie172°.htm
domenica 8 febbraio 2009
Cronaca del Convegno Nazionale su "Settimana Santa e Internet" - Chiesa del Purgatorio 7/2/2009 Parte 1^
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Una buona affluenza di persone interessate all' argomento da dibattere ha caratterizzato la prima metà dei lavori.
Purtroppo un improvviso ed imprevisto acquazzone ha sicuramente impedito una ulteriore partecipazione.
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Il Priore ha introdotto i lavori illustrando quali sono stati i motivi che lo hanno indotto ad organizzare il convegno e a realizzare il suo sito "La mia Settimana Santa" (http://lamiasettimanasanta.net).
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Avrebbe dovuto essere presente per dare il suo contributo al convegno anche il sig. Rosario Ago da Sessa Aurunca; motivi familiari gli hanno impedito di essere presente a Molfetta, per cui egli ha inviato nei giorni precedenti una registrazione su DVD del suo intervento, che è stata proiettata sullo schermo.
Al termine delle loro relazioni, il dott. Franco Stanzione, in qualità di organizzatore del Convegno, ha dato a tutti gli intervenuti un ricordo della manifestazione: un quadro raffigurante una fotoriproduzione su tela del volto della Pietà di Molfetta appena restaurata.
Conclusi i lavori, il Priore Franco Stanzione ha ringraziato gli Amministratori della Confraternita dell' Addolorata e di S. Domenico di Taranto per il loro intervento ed ha mostrato loro, non senza una punta di orgoglio tutto molfettese, i capolavori di Giulio Cozzoli appena restaurati.
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