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venerdì 25 dicembre 2009

Monografia sul culto della Addolorata su "Feste e Riti d' Italia" - Vol. 1

Durante la Settimana Santa di questo quasi trascorso 2009, mentre mi trovavo nella Chiesa del Purgatorio, in piena fase di allestimento del Sepolcro, mi si presentarono due signori, la dott. ssa Barbara Terenzi ed il dott. Giuseppe Torre, facenti capo al Ministero dei Beni Culturali, i quali mi chiesero notizie sul rito della vestizione delle Madonne per la processione, in quanto ne avevano sentito parlare e costituiva per loro materiale interessante ai fini di una pubblicazione sui riti e tradizioni popolari che di lì a poco sarebbe stata realizzata.
Poichè il rito della vestizione delle Madonne è cosa abbastanza riservata, nè documentata, tanto meno fotograficamente, e qualora vi fossero state delle foto non le avrei esibite per un fatto di opportuna riservatezza verso la Madonna stessa, dissi loro che avrei potuto fornire informazioni dettagliate e corredate, come richiesto, di foto sul culto ai Dolori di Maria SS. nell' Arciconfraternita della Morte.
La cosa fu ritenuta interessante e appena terminato il periodo pasquale, inviai alla dott. ssa Terenzi il mio elaborato di otto pagine, corredato di venticinque foto.
Con una punta di orgoglio posso oggi dire che proprio ieri, vigilia di Natale, il dott. Giuseppe Torre mi ha inviato una e-mail in cui mi ha comunicato che il libro è stato stampato e che in esso vi è anche la mia monografia sulla Addolorata.
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Feste e Riti d'Italia - Primo volume - Il Sud
Collana sul patrimonio immateriale italiano
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Istituto centrale per la demoetnoantropologia
Ministero dei beni culturali
Comitato per la promozione del patrimonio immateriale (ICHNet)
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(cliccare per leggere la scheda del volume)

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Cari Amici,finalmente il libro a cui avete lavorato è stato stampato.
E' un testo imponente, di 450 pagine, in formato 24x30, di una qualità grafica che solitamente si utilizza per i libri d'arte.
A detta di molti, i contenuti non hanno nulla da invidiare alle grandi produzioni in campo artistico o culturale. Grazie infinite a tutti voi.
Come sapete, il Comitato per la promozione del patrimonio immateriale ha investito molto in questo progetto. Una di noi, Barbara Terenzi, ci ha lavorato per più di un anno. Più di 300 persone hanno collaborato; sono state raccolte migliaia di foto e documenti, abbiamo percorso più di 20.000 chilometri, partecipato a decine e decine di feste, e tutto è avvenuto a titolo assolutamente gratuito.
Non è e non voleva essere uno studio scientifico, ma un tentativo per stimolare il territorio a produrre cultura ed a guardare con occhi diversi al suo patrimonio culturale. Siamo riusciti anche a far emergere, dagli archivi di stato, documenti fotografici di enorme valore culturale ed antropologico, che nessuno aveva mai visto prima. Materiale raccolto nelle nostre comunità negli ultimi 100 anni che oggi torna ai luoghi di origine.
Adesso è il momento di raccogliere i frutti di questo immane lavoro: restituire alle comunità ciò che gli appartiene, far comprendere alle persone che le feste, il patrimonio culturale immateriale, non è un patrimonio minore, ma è il luogo dove per millenni si sono formati valori e saperi e dove valori e saperi dovrebbero continuare a formarsi.
La nostra speranza è che da questo studio scaturiscano - dalla società civile - tanti altri studi di approfondimento su un fenomeno di enorme complessità come quello delle feste.
Speriamo anche che questo lavoro possa limitare il devastante fenomeno della trasformazione delle feste in sagre e che possa aprire un dibattito sul tema della valorizzazione sostenibile e responsabile di queste risorse culturali, che sempre più spesso vengono utilizzate a scopi turistici e di promozione del territorio senza tenere in conto i rischi derivanti da politiche irrispettose di questo delicato patrimonio.
Ciò che vorremmo fare nei prossimi mesi è presentare questo libro nelle vostre comunità, anche per spiegare cos'è la cultura vivente e come dovrebbe essere salvaguardata.Vi chiediamo, perciò, di cominciare a pianificare le presentazioni. Per chi volesse, ci rendiamo disponibili anche ad un appoggio di tipo organizzativo o comunicazionale.
Chiedo a tutti coloro i quali hanno partecipato allo studio, di comunicarci i recapiti telefonici e postali. Li gireremo all'istituto Centrale per la Demoetnoantropologia per le comunicazioni di rito.
Prima di concludere, vorrei ricordare Giorgio Mancini, uno dei collaboratori alla stesura di questo libro, che è più con noi.
Nel ringraziarvi nuovamente a nome del Comitato per la promozione del patrimonio immateriale, auguro a tutti voi un felice e sereno Natale.
Giuseppe Torre
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Elenco definitivo delle feste
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BASILICATA
Madonna del Sacro Monte, Viggiano
Santissimo Crocifisso, Brienza
Madonna del Pollino, San Severino Lucano
Madonna della Bruna, Matera
Madonna del Carmine, Avigliano
San Rocco, Tolve
Madonna del Carmelo, Pedali di Viggianello

CALABRIA
Settimana Santa, Battenti rossi, Verbicaro
San Rocco, Gioiosa Jonica
Madonna di Polsi o della Montagna, Polsi di San Luca
Santi Cosma e Damiano, Riace

CAMPANIA
Maria Santissima del Carmine detta delle Galline, Pagani
Madonna dell’Arco, Sant’Anastasia
San Michele Arcangelo, Sala Consilina
San Michele Arcangelo, Padula
San Michele Arcangelo, Rutino
Gigli per la festa di San Paolino, Nola
Santa Maria della Neve, Ponticelli
San Silvestro, Sessa Aurunca

MOLISE
Carnevale, il Diavolo, Tufara
Madonna Incoronata, Santa Croce di Magliano
Carrese per la festa di San Leo, San Martino in Pensilis
Mája, Acquaviva Collecroce
Corpus Domini, Misteri, Campobasso
Volo dell’Angelo per la festa della Madonna delle Grazie, Vastogirardi

PUGLIA
Maria Santissima Addolorata, Molfetta
Settimana Santa, Ruvo
Settimana Santa, Taranto
San Michele Arcangelo, Monte Sant’Angelo
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.

5 commenti:

Danny ha detto...

Ottima iniziativa che soprattutto tende alla salvaguardia dei riti in modo tale da (come scritto in grassetto) "limitare il devastante fenomeno della trasformazione delle feste in sagre". Spero che le attuali e future amministrazioni delle confraternite si attivino per partecipare al progetto altamente valido. Basta vedere 2 righe più in giù per notare come i nostri riti siano stati accomunati con quelli più quotati che si svolgono a Taranto.

Michele Montaruli Priore ha detto...

Spero di avere quanto prima tra le mie mani una copia della pubblicazione (anche e soprattutto per leggere la tua monografia sul culto dell'Addolorata). Il progetto mi sembre oltremodo interessantissimo dal punto di vista antropologico e culturale. Auspico anche che il mio carissimo amico Francesco Di Palo si attivi quanto prima per un' edizione aggiornata e più completa del suo "Stabat Mater Dolorosa".

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Dottore,
seguo con interesse i Suoi scritti da diverso tempo essendo appassionato di riti della Settimana Santa e tutto ciò che concerne la sfera della pietà popolare. Leggendo il suo messaggio di augurio (che ricambio affettuosamente), mi sono soffermato sulla frase che descrive l’anima del suo sito internet. La Settimana Santa in Puglia è sicuramente il Suo pensiero costante ma spulciando i vari articoli da Lei inseriti non ho trovato nulla di interessante sui riti della Settimana Santa a Taranto. Tranne qualche piccolo accenno o scambio religioso-culturale intercorso negli scorsi mesi mi sembra molto carente la considerazione che ha dato a Riti secolari e importanti come quelli del capoluogo Jonico. Se proprio vogliamo dirla tutta sembrerebbe che nel Suo sito mancasse un pezzo di un mosaico gigantesco, forse uno dei pezzi più grandi che completerebbero il Suo lavoro. Più che incuriosito dalla questione gradirei capire qual è il Suo pensiero su tali manifestazioni.

La saluto affettuosamente

Antonio Corallo

franco955 ha detto...

Carissimo sig. Corallo, la ringrazio per gli apprezzamenti ed il suggerimento; certamente la Settimana Santa non solo è una delle mie preferite, ma è una delle più belle non solo in Puglia, ma in Italia ed oserei dire nel mondo.
Fino ad ora ho curato più le Settimane Sante meno note e non quella di Taranto, per il motivo semplicissimo che su quella di Taranto ci sono già altri siti amici (Lo Sdanghiere, Portodimare Bis, Il Tradizionalista)che si occupano ampiamente di essa e non mi pareva opportuno farlo anche io.
Solo per questo.
Ad ogni buon conto, sappia che sul mio nuovo sito che andrà online ad inizio Quaresima, darò moltissimo spazio a Taranto e provincia ed anche a Gallipoli, che ha un' altra bellissima Settimana Santa.
E' solo questione di tempo. Salutissimi, intanto.
Cosa penso poi della Settimana Santa tarantina? ... penso che si sia capito già ... le dico solo che se fossi tarantino avrei molti problemi in casa, perchè alle gare ci parteciperei non certo per dire che ci ho partecipato ... ci siamo capiti ... deve essere bellissimo essere sotto l' Addolorata quando esce dalla chiesa e si sovrasta la folla accalcata in via Duomo con il mare di fronte.

antonio tavilla ha detto...

Carissimo Franco,
sono lieto di questa pubblicazione, e che contenga il tuo contributo, che in un certo senso condivido quando non hai spettacolarizzato un rito intimo come quello della vestizione. Cosa che invece spesso accade svuotando di quel mistero, che io chiamo anche fascino, legato a quetsi eventi. Ricordo un caso analogo a Messina e risolto al contrario che svelò e fece svanire l'attesa di rivedere la madonna ricomposta.
Ci sarebbe da dire a lungo su quanti distruggono anzichè mantenere...
Un abbraccio e complimenti