A Trinitapoli parlare di Settimana Santa significa parlare di qualcosa che è rimasto solo nel ricordo di pochi, in quanto tutto ciò che riguarda i riti tradizionali legati alla Pietà popolare si svolge ormai nella sola giornata del Venerdì Santo, e per di più in tono minore rispetto ad un passato neanche molto lontano.
Purtroppo la scarsa "sensibilità" verso le tradizioni, da parte del clero locale, ed una personalistica quanto errata interpretazione del Concilio Vaticano II, da parte dell' Autorità, hanno ridotto i riti Quaresimali e della Settimana Santa trinitapolese ad una mera ed insignificante appendice della Liturgia Ufficiale, priva ormai di quella partecipazione popolare fondamentale nel perpetuare in maniera decorosa ciò che è stato tramandato dai nostri padri.
Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Puglia, ho inserito quindi una scheda monografica su
Motivo del mio interesse verso i riti pasquali di questa cittadina, un tempo chiamata Casal Trinità (popolarmente "u Casol") è che nativa di Trinitapoli era la mia carissima nonna Matilde che è stata colei che mi ha trasmesso l' amore per le processioni della Settimana Santa e che, fin da bambino, mi raccontava degli usi e costumi di quella terra e, ovviamente, anche della stessa Settimana Santa, per non parlare dei dolci tipici che, nel ricordo delle sue origini, preparava in casa a Molfetta.
Essendo poi vissuto da piccolo con lei, per motivi di lavoro dei miei genitori, si può dire che son cresciuto mangiando anche secondo la cucina trinitapolese.
Pertanto questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Trinitapoli vuole essere anche un omaggio alla nonna Matilde che mi ha trasmesso questa mia grande passione.
* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto a cura di A. Capodivento, tratta da "Le Confraternite di Trinitapoli" di Pietro di Biase, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1989.
Purtroppo la scarsa "sensibilità" verso le tradizioni, da parte del clero locale, ed una personalistica quanto errata interpretazione del Concilio Vaticano II, da parte dell' Autorità, hanno ridotto i riti Quaresimali e della Settimana Santa trinitapolese ad una mera ed insignificante appendice della Liturgia Ufficiale, priva ormai di quella partecipazione popolare fondamentale nel perpetuare in maniera decorosa ciò che è stato tramandato dai nostri padri.
Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Puglia, ho inserito quindi una scheda monografica su
Motivo del mio interesse verso i riti pasquali di questa cittadina, un tempo chiamata Casal Trinità (popolarmente "u Casol") è che nativa di Trinitapoli era la mia carissima nonna Matilde che è stata colei che mi ha trasmesso l' amore per le processioni della Settimana Santa e che, fin da bambino, mi raccontava degli usi e costumi di quella terra e, ovviamente, anche della stessa Settimana Santa, per non parlare dei dolci tipici che, nel ricordo delle sue origini, preparava in casa a Molfetta.
Essendo poi vissuto da piccolo con lei, per motivi di lavoro dei miei genitori, si può dire che son cresciuto mangiando anche secondo la cucina trinitapolese.
Pertanto questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Trinitapoli vuole essere anche un omaggio alla nonna Matilde che mi ha trasmesso questa mia grande passione.
* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto a cura di A. Capodivento, tratta da "Le Confraternite di Trinitapoli" di Pietro di Biase, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1989.
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