A cura del prof. Cosmo Tridente.
Sulla strada stretta percorsa da Gesù verso il Calvario, il racconto dei Vangeli e la tradizione pongono figure femminili vicine alla croce nel momento della sua morte e poi presenti alla sua sepoltura. Il Vangelo di Giovanni presenta anche la Madre ai piedi della croce. Solo il Vangelo di Luca descrive l’incontro con donne piangenti lungo la via dolorosa. Inoltre, la tradizione (non i Vangeli) parla della Veronica. La veronica alla VI stazione della via crucis , le donne piangenti alla VIII, Maria presso la croce nella XII.
Il sogno della moglie di Pilato (Le Rêve de la femme de Pilate)
incisione di Alphonse François, dopo Gustave Doré, ca. 1879.
L’incontro con i personaggi della via crucis, scrive don Angelo Silei (biblista) nel settimanale Toscana Oggi, non può non considerare queste donne. Se aggiungiamo a questi passaggi la IV stazione dove Gesù incontra sua Madre e la scena della deposizione dove Gesù morto sta fra le sue braccia, vediamo una strada tutta segnata da attenzioni femminili. Ad esse possiamo aggiungere anche la moglie di Pilato con il suo sogno e la sua richiesta di liberare quell’uomo giusto. I, IV, VI, VIII, XII, XIII, XIV: sono le stazioni della via crucis dove voci, lacrime, sentimenti, coraggio, amore di donne pietose accompagnano il cammino del Signore. Fra le donne pie, continua don Angelo, ebbe grande fama la Veronica.
A lei è legato un ricordo molto particolare a cui soprattutto la tradizione medievale ha dedicato molta attenzione e venerazione: l’impronta del volto di Gesù sofferente, il Sacro Volto, il Mandylion (così simile alla Sindone). Secondo questa tradizione la donna si fece avanti e asciugò il volto sudato e insanguinato di Gesù lungo la salita al Calvario e sul panno restò impressa l’impronta del Salvatore. Veronica (o Berenike) è il suo nome: esso può derivare da «vera icona», cioè vera immagine. Ma c’è di più: in alcuni antichi apocrifi Veronica è il nome dell’emoroissa guarita da Gesù; essa - si racconta - «dipinse il suo volto mentre egli era ancora nel suo corpo». Il velo della Veronica è stata una reliquia veneratissima e in tutto l’alto e basso medioevo, dall’oriente all’occidente.
L’Anonimo di Piacenza, antico pellegrino in Terra Santa nel 570, nel suo diario scrive: «Là vedemmo un panno di lino nel quale è impressa l’immagine del Salvatore. Si dice che quando era vivo si sia terso con quel panno il volto lasciandovi la sua immagine». Di qui la presenza di questo Sacro Volto in molti luoghi della cristianità: qui in Italia da 400 anni a Manoppello (Pescara).
Dopo la Veronica nella via della croce Gesù incontra un gruppo di donne. Sono - dice Luca - donne di Gerusalemme. Si battono il petto e fanno lamento. Prendono parte al dramma come nei cori delle tragedie greche o come le piangenti nei funerali del sud.
Sono l’attualizzazione plastica della profezia di Zaccaria: «guarderanno a colui che hanno trafitto; lo piangeranno come si piange un primogenito; ne faranno il lutto come per un figlio unico».
Alla fine, dopo la morte di Gesù - con una certa sorpresa per i lettori attenti del Vangelo - entrano sulla scena alcune donne. I sinottici riferiscono i loro nomi. Marco scrive: erano Maria di Magdala, Maria, madre di Giacomo e di Ioses, e Salome e molte altre. Ci dice anche che lo avevano seguito e servito dalla Galilea. È la prima volta che il Vangelo ne parla e ce le mostra presenti là, a guardare da lontano. Subito dopo osserveranno anche il luogo della sua sepoltura.
Peter Von Cornelius, "Le tre Marie al Sepolcro"
“Omaggio alle donne e al loro coraggio!”, commenta criticamente il biblista citato. “Là dove gli uomini, i Dodici, si sono eclissati, sono fuggiti, si sono dileguati per la paura, le donne resistono, sono presenti. La forza dell’amore! La forza del sesso debole! Una lezione sempre attuale e provocatoria dei Vangeli a proposito della preminenza maschile. Il cammino della croce svela adesioni e attaccamenti oltre ogni pregiudizio e preferenza. Oltre la Madre, queste donne intrecciano con veri gesti di pietà, di compassione, di coraggio, il percorso di Gesù sofferente e precedono i Dodici che pure erano stati scelti per «stare con lui», sempre, in ogni situazione, su ogni strada”.
* Testo a cura del prof. Cosmo Tridente.
* Foto tratte dal web.