Sul numero di giugno 2012 de “L’Altra
Molfetta” fu dato spazio ad una mia osservazione circa la inopportunità di
aver collocato, immediatamente a ridosso della lapide commemorativa apposta
sulla facciata della casa natia dello scultore Giulio Cozzoli, in via Rattazzi
civico 33 (apposta peraltro dalla Municipalità di Molfetta nel 1957), un
cartellone stradale indicante il parcheggio a pagamento lungo il marciapiede
antistante.
Indipendentemente da qualsiasi giudizio nel merito, quel cartellone (a
distanza di due anni e mezzo) è ancora lì e non posso pensare che nessuno tra
gli amministratori della cosa pubblica molfettese abbia letto nulla, dal
momento che è notorio che si informano di qualsiasi cosa venga scritta sulle
riviste locali, nel timore che si parli di loro (male, ovviamente); mi viene da
pensare che il decoro urbano e la cura della città non siano negli interessi di
chi amministra.
Fatto sta che, recentemente, un altro segnale stradale è stato
inopportunamente (o inavvedutamente) apposto in un altro sito della città:
esattamente davanti alla Chiesa di Santo Stefano, costituendo non solo un
disturbo di natura estetica, ma soprattutto funzionale. Mi spiego.
Si tratta di un di un palo con un segnale di divieto di sosta,
immediatamente prima di strisce pedonali dopo le quali è disegnata una
segnaletica orizzontale (per terra, ovviamente) indicante sempre il divieto di
parcheggio in tutto il tratto evidenziato, come ben si vede nella foto.
Domanda: se c’è già una segnaletica orizzontale, a che serve mettere
un altro palo sul marciapiede, contribuendo ancor più al proliferare di pali
che a Molfetta ormai quasi impedisce, in alcune vie, di poter camminare con un
ombrello aperto quando piove, per mancanza di spazio? Molfetta è assediata da
una segnaletica stradale verticale numericamente sproporzionata rispetto al
necessario (si potrebbe realizzare un album fotografico di tutte le brutture
create da questa situazione … una per tutte il divieto di accesso di fianco
all’Arco della “Terra”).
Ho parlato però di disturbo di carattere funzionale e perché?
Per il semplice motivo che, confrontando le altre altre foto allegate,
si nota subito che dietro quel palo apposto di recente, prendono posto due
delle statue dei Misteri al momento della ritirata della processione del
Venerdì Santo, anzi la statua di Cristo alla colonna verrebbe da quel palo
addirittura occultata. Ancora, per chi ben conosce come avvengono certe cose al
momento della ritirata dei Misteri … non ci sarebbe nemmeno il giusto spazio di
manovra per consentire il rientro in chiesa della statua, a causa della
lunghezza delle “sdanghe” su cui è
collocata la base.
Mi chiedo: possibile che nessuno dei confratelli di S. Stefano, che la
domenica fanno salotto proprio su quel tratto di marciapiede, si sia mai
accorto di questa situazione? Possibile che nessuno abbia fatto alcun tipo
(fino ad ora) di segnalazione per lo meno all’Amministrazione
dell’Arciconfraternita che forse lo avrà notato, ma si è comunque “astenuta” da qualsivoglia azione,
considerando forse che essendo a fine mandato non ne valesse la pena?
Spero solo che esista qualche amministratore di questa città che, leggendo quanto da me lamentato, sia
così sensibile da accoglierlo e di porre il giusto rimedio, invitando chi di
dovere a rimuovere l’inconveniente qui esposto: quanti ancora a Molfetta hanno
ancora un po’ di buon gusto e di senso estetico gliene renderanno merito.
dott. Francesco Stanzione
* Testo e foto tratti dal n° 1 di Gennaio 2015 della rivista mensile "L'altra Molfetta".
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