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domenica 29 marzo 2015

Martedì Santo a Molfetta - La Sacra Rappresentazione della Confraternita di S. Antonio

Anche il Martedì Santo, come il giorno precedente, tutto orbita ancora attorno alla realizzazione dei rispettivi “Sepolcri” nelle chiese del Purgatorio e di S. Stefano; è infatti in questa giornata che iniziano i lavori finalizzati all’addobbo floreale che farà da contorno alla esposizione dei simulacri.
Si vivono queste ore nella trepida attesa di compiere l’ultima finale “maratona” del “Triduo Pasquale”, durante il quale molti si sottoporranno ad un vero e proprio “tour de force” fuori casa per non perdere nessuno dei riti tradizionali e le lunghe processioni del Venerdì e del Sabato Santo.


Ma negli ultimi anni anche il Martedì Santo, esattamente a partire dal 1993, è stata invece la benemerita e venerabile Confraternita di S. Antonio a far sì che questa giornata non fosse priva di appuntamenti.
È opportuno puntualizzate che questa Confraternita, tra tutte le altre e più delle altre molfettesi, rappresenta un fulgido esempio di vita veramente confraternale in tutti i periodi dell’anno, e non solo durante la Quaresima.
Dopo quindi un ventennio, si può ben dire che è entrata ormai a far parte della ritualità tradizionale della Settimana Santa molfettese la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”, che la Confraternita di S. Antonio organizza annualmente all’interno della Città Vecchia.
Questa “Sacra Rappresentazione”, di raffinatissima sobrietà e molto diversa da tante “pacchianate” che si svolgono altrove e che servono solo a richiamare turisti, è una vera e propria testimonianza di fede e di preghiera collettiva.
Vengono rappresentati, solo da parte di confratelli e consorelle che vestono i panni di attori, alcuni tra i  principali momenti che rievocano la Passione di Cristo: a Cala Sant’Andrea viene allestito un ambiente in cui si svolgono l’Ultima Cena e l’orazione di Gesù nell’orto del Getsemani, seguite dall’arresto di Gesù e dal rinnegamento di Pietro; a largo Chiesa Vecchia hanno luogo i processi di Caifa e di Pilato; a piazza Municipio (ma da qualche anno davanti alla Chiesa del Purgatorio) viene allestito un palco su cui vengono rappresentate le “testimonianze al Crocifisso” che costituiscono il finale della “Sacra Rappresentazione”.
Ultimamente si è aggiunto anche l’ingresso di Gesù in Gesusalemme, partendo dall’Arco della Città Vecchia.
La parte di Gesù è sempre interpretata da un sacerdote; inoltre lo spostamento da una scena all’altra è accompagnato dalla banda musicale che esegue le tradizionali marce funebri molfettesi, iniziando con “Tramonto Tragico”, seguito da “Varcheceddare”, “Palmieri”, “Conza Siegge” e “Una lacrima sulla tomba di mia madre”.


Al termine delle “testimonianze al Crocifisso”, con le note dello “Stabat Mater”, si snoda una processione con il Crocifisso che, percorrendo prima via Amente e poi via Piazza, a luci spente, si conclude presso la Chiesa di S. Andrea, sede della Confraternita. Durante il percorso processionale vengono eseguite le marce “Perduta” e “Fatalità”.
Questa processione, lentissima, raggiunge momenti di grandissima emotività e suggestione, soprattutto osservando le “Pie Donne” al seguito del Crocifisso che sono vestite con gli stessi abiti delle corrispondenti statue nella processione del Sabato Santo: la “Veronica”, “S. Maria Cleofe”, “S. Maria Salomè” e “S. Maria Maddalena”.


Giustamente è stato scritto sulla stampa locale:
“La Sacra Rappresentazione, pensata per offrire un impulso spirituale e aggregativo non solo alla comunità confraternale, ma anche alla città, non deve essere concepita come un dramma teatrale folcloristico o un concerto di musica, bensì come un pio esercizio, un cammino di spiritualità, raccoglimento e meditazione sul mistero pasquale”.

* Testo e foto tratti da "De Passione Domini Nostri Jesu Christi secundum Melphictam", Francesco Stanzione, Editrice L'Immagine, Molfetta, 2015.

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