Sin dalla visita pastorale di Mons. Pompeo Sarnelli nel 1699, risulta
che l'Arciconfraternita della Morte aveva sovrapposto all'antico titolo
quello di "S. Maria del Pianto", lasciando intendere una
disposizione particolarmente devota nei confronti di Maria, Vergine
Addolorata, ma aveva assunto quale propria patrona S. Maria Maddalena,
di cui celebrava la festa e per la quale aveva ottenuto l'indulgenza
plenaria settennale. Probabilmente di questa santa i confratelli
tendevano ad imitarne lo spirito di conversione e di penitenza, così
come era presentato dall'agiografia del tempo.
S. Maria Maddalena è tuttora la patrona dell'Arciconfraternita della
Morte, anche se da sicuramente oltre un secolo si è persa la memoria di
ciò.
Dall'anno 2009, l'Amministrazione dell'Arciconfraternita presieduta dal
dott. Francesco Stanzione, di concerto con il Padre Spirituale Mons. don
Francesco Gadaleta, ha inteso ripristinare la commemorazione di S.
Maria Maddalena, solennizzandola con la celebrazione di una S. Messa il
giorno 22 luglio.
Successivamente l'Amministrazione insediatasi il 13 luglio 2014, guidata dal Priore Giuseppe de Candia, coadiuvato dal I Componente Giulio Pisani e dal II Componente Pasquale Mancini, ha cercato di valorizzare ancor più questa solennità, con l'auspicio di riportare nell'Arciconfraternita lo spirito penitenziale e di servizio, di cui è esempio S. Maria Maddalena, che agli inizi aveva caratterizzato il sodalizio.
Successivamente l'Amministrazione insediatasi il 13 luglio 2014, guidata dal Priore Giuseppe de Candia, coadiuvato dal I Componente Giulio Pisani e dal II Componente Pasquale Mancini, ha cercato di valorizzare ancor più questa solennità, con l'auspicio di riportare nell'Arciconfraternita lo spirito penitenziale e di servizio, di cui è esempio S. Maria Maddalena, che agli inizi aveva caratterizzato il sodalizio.
Bisogna però puntualizzare che la Santa Maria Maddalena, Patrona dell'Arciconfraternita della Morte, non è certamente né la anonima
peccatrice che unse di aromi profumati i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi
lunghi capelli, né la Maria di Betania sorella di Lazzaro e Marta; si tratta
invece di Maria di Magdala che, secondo l’evangelista Luca, fu da Gesù liberata
da sette “spiriti” e della quale,
prima della crocifissione, si fa menzione nei Vangeli solo una volta per questo
motivo.
Maria Maddalena, dopo l’ascensione di Gesù, come altri discepoli,
intraprese la sua opera di evangelizzazione sbarcando in Provenza e, secondo la
leggenda, stabilendosi in una grotta dove visse in penitenza per una trentina
di anni; da qui, presagendo la sua imminente morte, raggiunse San Massimino,
Vescovo di Aiax, tra le cui braccia spirò dopo avere da lui ricevuto il
sacramento della Eucarestia.
Il cristianesimo, in primis quello orientale, ha sempre considerato
Maria Maddalena uguale agli apostoli, pur essendo una donna; anzi, rispetto a
questi, viene definita la “discepola
perfetta”, in virtù del suo incondizionato seguire Gesù che in un
linguaggio odierno potremmo definire “senza
se e senza ma” … senza rinnegamenti (Pietro) e senza dubbi (Tommaso),
avendo compreso la “Verità” meglio di
tutti gli altri.
Maria di Magdala e Maria di Nazareth sono inoltre, tra i personaggi
dei Misteri, gli unici che sono stati vicini a Gesù durante la sua vita terrena;
la prima “discepola perfetta”, la
seconda “donna perfetta”.
Gesù, dalla Croce, affida sua madre a S. Giovanni, che incarna tutta
l’umanità, consacrandolo suo figlio, ma nel contempo rendendo la Madonna madre
di quella stessa umanità, e accanto alla Madonna, in quei momenti, vi è Maria
Maddalena, il modello al quale ispirarsi per poter essere degni seguaci di Cristo,
ma anche colei a cui per primo Gesù si è manifestato dopo essere risorto, colei
che può essere considerata la fondatrice del cristianesimo in quanto
annunciatrice della resurrezione; due donne, insomma, attraverso le quali, per
vie diverse ma convergenti, si arriva a Gesù.
Per un esauriente quadro di insieme sulla Maddalena dell'Arciconfraternita della Morte, si fa riferimento a quanto pubblicato sul sito La mia Settimana Santa:
* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.
2 commenti:
Va doverosamente ricordato che il Commissario dott. Saverio DI Bisceglie, dopo lo sciagurato anno di Amministrazione Azzollini, ha fortemente voluto che si ricordasse la Patrona della Confraternita, ripristinandone i festeggiamenti. Cosa che è stata saggiamente ripresa e continuata dall'attuale intraprendente Amministrazione!
Devo fare una precisazione ... l'anno di amministrazione in questione è stato sì sciagurato, ma per fortuna è durato solo sette mesi e mezzo, in quanto subito dopo ferragosto quel signore lì si dimise (grazie alla Madonna).
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