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lunedì 1 febbraio 2016

Quaresima e Settimana Santa a Terlizzi: storia ed iconografia di un rito


Sarà presentato domenica 21 febbraio alle ore 19.00 presso la chiesa del SS. Rosario di Terlizzi il libro di Francesco De Nicolo dal titolo "Quaresima e Settimana Santa a Terlizzi: storia ed iconografia di un rito", edito da Ed. Insieme, 108 pagine, 110 immagini a colori.
 

Lo studio redatto dal dott. Francesco De Nicolo è un prezioso contributo alla storia della Tradizione e della Pietà popolare del nostro Paese e in particolare della Puglia. La ricerca poi si restringe, dopo un raffronto meticoloso con altre tradizioni, agli antichissimi riti terlizzesi indagati sia dal punto di vista storico che da quello artistico, con risultati del tutto interessanti che rilevano notizie e vicende inedite.
I dettami postridentini (1545-1563) costituirono il punto nodale per lo sviluppo di una tradizione rituale giunta fino ai giorni nostri.(Cap. I)
Un “patrimonio culturale immateriale” tramandato da secoli e rimasto impresso nella memoria e nel cuore di tante generazioni, come facente parte del patrimonio genetico di un popolo. La pietà popolare è considerata dal Magistero una realtà viva nella Chiesa e della Chiesa (cfr. Direttorio su Pietà Popolare n. 61). “La trasmissione, quindi, da genitori ai figli, da una generazione all’altra,delle espressioni culturali porta con sé la trasmissione di principi cristiani. In alcuni casi la fusione è talmente profonda che elementi propri della fede cristiana sono diventati elementi integranti dell’identità culturale di un popolo” (n. 66). La pietà popolare con tutte le sue forme alimenta quella vita spirituale e non si esaurisce nella partecipazione alla sola Liturgia. I pii esercizi, i riti, le usanze, le pratiche devozionali e paraliturgiche, i canti, le raffigurazioni artistiche sono non soltanto «espressioni di identità collettiva», ma anche interpretazioni di una fede genuina e profonda.
Allo sviluppo di tutto questo hanno contribuito gli Ordini Religiosi, le Confraternite e le pie Associazioni di fedeli. Il lento sviluppo e il desiderio di rinnovamento portarono nel tempo all’evolversi di alcune pratiche o addirittura alla scomparsa, per essere assorbite o soppiantate da altre. (Cap. II)
Lo studio del dott. De Nicolo, con attenta e puntuale analisi, ripercorre la storia dei riti di una comunità, quella di Terlizzi, con particolare attenzione a quelli che si svolgono durante il tempo liturgico della Quaresima e della Settimana Santa. Riti che si perdono nella memoria, a volte attinti da antichi culti pagani convertiti successivamente in usanze e tradizioni popolari. Periodo intenso quello della Quaresima che aveva tra gli appuntamenti più importanti i Quaresimali e le missioni popolari, la pratica della Via Crucis, le Quarantore, il culto dell’Addolorata. Tutte queste manifestazioni trovavano la loro massima espressione nei riti nella Settimana Santa o Settimana Maggiore o Grande Settimana. Nel III Capitolo l’autore sviluppa l’argomento dell’iconografia del dolore e della Passione ponendola a confronto con i maestosi gruppi scultori, i Pasos, della Settimana Santa spagnola. L’immagine sacra ha una forte valenza educativa inducendo il fedele ad immedesimarsi nella scena raffigurata in particolare quella della Crocifissione.
Vasta è la produzione iconografica che raffigura il tema della Passione. Interessante l’ipotesi avanzata sulla committenza e la paternità dei simulacri dei cinque misteri seicenteschi dei quali solo tre (il Cristo nell’orto, l’Ecce Homo e il Cristo morto) sono ancora esistenti.
Vengono poi presentati insieme a tutti i Misteri che costituiscono l’attuale processione del Venerdì Santo. Non manca il riferimento agli ex voto per grazie ricevute per l’intercessione della Vergine Addolorata e una ricognizione dell’edicole votive disseminate nelle strade aventi come tema la Passione, raffiguranti la Crocifissione, l’Incoronazione di spine o la vergine Addolorata. Attenzione viene posta anche all’erezione dei Calvari a seguito della missione popolare dei Redentoristi (1855-1856).
Il IV Capitolo è dedicato alla musica e ai canti che costituiscono un aspetto delle ritualità liturgiche e paraliturgiche. Vengono riportati antichi testi che si usava cantare durante i riti o le processioni. Uno studio importante per la storia della tradizione e in particolare per quella della città di Terlizzi.
Tale lavoro di ricerca consente di recuperare un aspetto importante della cultura e dell’identità di una civitas, patrimonio culturale da riscoprire e da tramandare alle nuove generazioni. Patrimonio che contiene valori che trascendono il tempo e costituiscono il substrato per la costruzione di un futuro che non può prescindere dal passato, ma che in esso affonda le radici per proiettarsi in avanti e cogliere il novum.
don Michele Amorosini
Direttore dell’Ufficio Diocesano per l’Arte
Sacra e i Beni Culturali

Per info acquisto contattare: denicolo.francesco@yahoo.it

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