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lunedì 3 dicembre 2007

La Via Crucis del Circolo Amici della Tradizione

Nel dicembre 1974 nasceva il Circolo Amici della Tradizione per opera di otto appassionati dei Riti della nostra Settimana Santa Molfettese: Giovanni De Candia, Gianni Candida, Pierino Pansini, Maurizio Scardigno, Mauro Massari, Gennaro Gadaleta, Michele Pansini ed io, Franco Stanzione, che ero anche il più piccolo.
Sono stati quelli gli anni più brutti per le sorti delle nostre care processioni della Settimana Santa, per cui questi otto amici decisero di riunire le forze per cercare di porre un argine al dilagare di brutte iniziative che tendevano a deturparle e a svilirle del loro misticismo.
E' ovvio che certe iniziative (ma allora non lo sapevamo), non partivano dall' Autorità Religiosa, ma sempre da qualcuno all' interno dell' Arciconfraternita di S. Stefano (in misura maggiore) e della Morte (in misura minore).
Si decise quindi di far fronte comune per combattere le storture dall' interno, essendo tutti confratelli di entrambe le Congreghe.


Il Circolo Amici della Tradizione

Il Circolo trovò una piccola sede al civico 85 di Via Dante Alighieri, una stanza stretta e lunga, con le pareti da cui trasudava una umidità incredibile, essendo di fronte al Porto, ma per un bel po' di tempo assolse degnamente al suo scopo.
E sempre a proposito di scopi, ce ne prefiggemmo uno in particolare: riportare l' uscita di Cristo Morto alle ore 4,00 del Venerdì Santo, come prima del Novus Ordo del 1955.

E fu così che ci inventammo la Via Crucis del Circolo Amici della Tradizione che vide la sua prima edizione il mattino del Venerdì Santo del 1975, con partenza dalla Chiesa di S. Stefano allo stesso orario dell' uscita di una volta: le ore 4,00 del mattino.
Eravamo solo dieci persone, così come si vede da queste foto di mia proprietà scattate con la mia macchina fotografica: in più c'erano il compianto amico Dino Regina e la mitica ed inossidabile "Tanella", una signorina che abitava a Molfetta Vecchia.

Alle 4,00, davanti a S. Stefano, secondo sua consuetudine sin dalla prima volta che Cristo Morto non uscì più di notte, Giovanni De Candia appose per terra sei lumini a formare i sei lumi della bara del Cristo.
Mi vengono le lacrime a ripensare a quei momenti così suggestivi.
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Dopo aver svolto il pio esercizio della Via Crucis per le vie di Molfetta Vecchia avvolte nel buio e nel silenzio (allora non c' era lo schifo che c' è ora di notte per strada ad opera dei ragazzacci), la comitiva si concesse una "Venezien" (cioccolata calda) al bar Italia, secondo la vecchia tradizione.




Mai allora avremmo pensato che per davvero saremmo riusciti a riavere la processione così come si svolge ora alle 4,00 del mattino del Venerdì Santo ... potenza della "fede"!!!

* Testo e foto di Franco Stanzione.

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