22 giugno 2007
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RIAPERTURA AL CULTO DELLA CHIESA DEL PURGATORIO DOPO IL RESTAURO
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La sera del 22 giugno 2007 è destinata a rimanere nella storia della Chiesa del Purgatorio, dell' Arciconfraternita della Morte e della associazione Femminile di Maria S.S. Addolorata.
Infatti si è svolta la cerimonia di riapertura al culto della Chiesa, dopo ben due anni di chiusura per i lavori di restauro.
Ecco come appariva il prospetto del Purgatorio con la nuova illuminazione.
All' interno tutti i posti a sedere erano occupati e tra gli ospiti della serata ce n' era uno di eccezione (per me, si intende): mia figlia Lubiana, accanto a mia suocera (la mamma quando ci sono fotografi in giro sparisce).
Ospiti della serata erano anche le Amministrazioni dell' Arciconfraternita di Maria S.S. Addolorata di Andria e dell' Arciconfraternita del S.S. Sacramento di Molfetta.
Prima di iniziare la cerimonia, uno scambio di battute con i tecnici che hanno sovrainteso i lavori, l' Architetto Dott. Bruno Ficele (direttore dei lavori) ed il mio carissimo amico Ing. Dott. Sergio De Ceglia (responsabile della sicurezza).
All' Ing. Sergio De Ceglia vada il mio ringraziamento per la sua totale disponibilità in tante occasioni nelle quali ho richiesto il suo intervento, al quale non si è mai sottratto ... soprattutto perchè il suo cuore è uno tra quelli che ha sempre battuto più forte di tanti per la Chiesa del Purgatorio.
E finalmente giungono il Sindaco di Molfetta, l' On. Sen. Antonio Azzollini ...
... e S. Ecc. za Rev. ma Mons. Luigi Martella, Vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi.
Il ruolo di presentatore tocca al Priore dell' Arciconfraternita della Morte (cioè al sottoscritto).
Interviene prima l' Architetto Bruno Ficele, che illustra i lavori svolti.
Poi è la volta di don Francesco Gadaleta, Rettore del Purgatorio e Padre Spirituale dell' Arciconfraternita della Morte e della Associazione Femminile di Maria S.S. Addolorata.
Tocca poi al Sindaco, il Sen. Antonio Azzollini.
E' giusto ricordare che la Chiesa del Purgatorio cadeva a pezzi da tanti anni; addirittura pioveva in Chiesa quando c'erano anche piccole perturbazioni atmosferiche.
Grazie all' interessamento del Sen. Azzollini è giunto un finanziamento di circa 750.000 euro per il restauro del Purgatorio, oltre a tanti altri con cui si sono restaurate tante altre chiese della Diocesi.
Al Purgatorio però è arrivato il finanziamento più grosso, in virtù anche del fatto che il Sen. Azzollini è anche confratello, essendo da generazioni la sua famiglia nell' Arciconfraternita della Morte.
Per questo motivo (ricordo ancora adesso le mie parole in quella occasione), quando lo ho ringraziato pubblicamente di ciò che aveva fatto per la nostra chiesa, ho detto:
"... ed è per questo che io, come cittadino molfettese Le dico: grazie Senatore Antonio Azzollini.
Ed ancora per questo, come Priore dell' Arciconfraternita della Morte Le dico: grazie confratello Azzollini.
Ed è sempre per questo che, come tuo carissimo amico di sempre Ti dico: grazie Tonino".
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In ultimo ha parlato il Vescovo Mons. Luigi Martella.
A fine cerimonia è stata riaperta al pubblico la "stanza delle Statue", dove sono esposte le mirabili Immagini della Passione portate in processione dall' Arciconfraternita della Morte, opera dello scultore molfettese Giulio Cozzoli.
2 commenti:
"All' Ing. Sergio De Ceglia vada il mio ringraziamento per la sua totale disponibilità in tante occasioni nelle quali ho richiesto il suo intervento, al quale non si è mai sottratto ... soprattutto perchè il suo cuore è uno tra quelli che ha sempre battuto più forte di tanti per la Chiesa del Purgatorio."
... CHE BELLE PAROLE!
Caro Giovanni, accuso il colpo e ti dico che hai ragione. Ti ringrazio per avermi dato una occasione per ammettere pubblicamente che di fronte alle relazioni umane bisogna anche ammainare le bandiere delle ragioni dovute alla carica che si ricopre in quel momento.
Mi spiace per tutti, non credere che ancora oggi, ora , mi sia passato quel dispiacere che ho dato ma che è rimbalzato contro di me.
Solo dopo mi son reso conto che avrei dovuto essere più tollerante (non sai quanto darei per rimettere indietro le lancette dell' orologio).
Queste sono parole, di fronte invece a dei fatti che non avranno più a ripetersi. Spero di poter concretamente avere, prima o poi, modo di riparare al danno fatto.
Sono in debito con otto persone.
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