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QUESTO SITO STA CON IL PAPA

Online da lunedì 29 ottobre 2007 - Visualizzazioni totali

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sabato 30 ottobre 2010

La Cappella dei Misteri dell' Arciconfraternita di Maria SS. del Rosario a Bitonto

Nella sezione del sito La mia Settimana Santa - Settimana Santa in Puglia, nel contesto di un aggiornamento generale della scheda monografica su La Settimana Santa a Bitonto (BA) , ho aggiunto la sezione dedicata a La Cappella dei Misteri dell' Arciconfraternita di Maria SS. del Rosario, che ha sede presso la Chiesa di S. Domenico.
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* Testo e foto a cura del dott. Franco Stanzione.

mercoledì 27 ottobre 2010

L' Aldilà

A cura del prof. Cosmo Tridente.
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La commemorazione dei defunti (in latino Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum, ossia Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti), è una ricorrenza che la Chiesa Cattolica celebra il 2 novembre di ogni anno. La morte, come si sa, è un momento in cui tutti dovremo prima o poi fare i conti e ciò crea in tutti noi ansie e paure. Per sdrammatizzare questo evento della vita umana, c'è chi ha ironizzato, come George Bernard Shaw (noto drammaturgo irlandese) che disse: "Certo che le statistiche sulla morte sono realmente impressionanti: una persona su una muore.
Cosa ci aspetta dopo la morte?
In proposito desidero riportare una interessante intervista fatta recentemente da Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, a Vicka Ivankovic (una dei sei veggenti di Medjugorie) sull’Aldilà. Vicka racconta il suo viaggio con la Madonna nell'Aldilà, avvenuto nel 1982. Si tratta di una descrizione che sicuramente ci invita a riflettere e a meditare sul nostro ultimo destino che non è la morte, anzi, proprio da questa inizia la vera vita. "Se non ci fosse stata la risurrezione di Cristo, la nostra fede sarebbe vana", come afferma San Paolo (1Cor 15, 15-19).
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Vediamo l’intervista:
Padre Livio: Dimmi dove eravate e che ore erano.
Vicka: Eravamo nella piccola casa di Jakov, quando la Madonna è venuta. Era un pomeriggio, verso le 15,20. Sì, erano le 15,20.
Padre Livio: Non aspettavate l’apparizione della Madonna?
Vicka: No. Io e Jakov di ritorno da Citluk siamo andati a casa sua dove c’era sua mamma (Nota: La mamma di Jakov ora è morta). Nella casa di Jakov c’è una camera e una cucina. Sua mamma era andata a prendere qualcosa per prepararci da mangiare, perché un po’ più tardi avremmo dovuto andare in chiesa. Mentre aspettavamo, io e Jakov ci siamo messi a guardare un album di fotografie. Improvvisamente Jakov è andato giù dal divano prima ancora di me e ho capito che la Madonna era già arrivata. Subito ci ha detto: "Tu, Vicka, e tu, Jakov, venite con me a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno". Io mi sono detta: "Va bene, se così vuole la Madonna". Jakov invece ha detto alla Madonna: "Tu porta Vicka, perché loro sono in tanti fratelli. Non portare me che sono figlio unico". Diceva così perché non voleva andare.
Padre Livio: Evidentemente lui pensava che non sareste più tornati! (Nota: la riluttanza di Jakov è stata provvidenziale, perché rende ancora più credibile e reale il racconto).
Vicka: Sì, lui pensava che non saremmo più tornati e che saremmo andati per sempre. Io intanto pensavo quante ore o quanti giorni sarebbero stati necessari e mi chiedevo se saremmo andati in alto o in basso. Ma in un attimo la Madonna ha preso me per la mano destra e Jakov per la mano sinistra e il tetto si è aperto per lasciarci passare.
Padre Livio: Si è aperto tutto?
Vicka: No, non si è aperto tutto, ma solo quella parte che era necessaria per farci passare. In pochi istanti siamo arrivati in Paradiso. Mentre salivamo, vedevamo giù in basso le case piccole, più piccole di quando si vedono dall’aereo.
Padre Livio: Ma tu guardavi giù sulla terra, mentre venivate portati in alto?
Vicka: Mentre venivamo portati in alto, guardavamo giù.
Padre Livio: E che cosa vedevate?
Vicka: Tutto molto piccolo, più piccolo di quando si va in aereo. Intanto pensavo: "Chissà quante ore o quanti giorni ci vogliono!". Invece in un momento siamo arrivati. Ho visto un grande spazio ...
Padre Livio: Senti, ho letto in qualche parte, non so se è vero, che c’è un porta, con una persona piuttosto anziana accanto.
Vicka: Sì, sì. C’è una porta di legno.
Padre Livio: Grande o piccola?
Vicka: Grande. Sì, grande.
Padre Livio: E’ importante. Significa che vi entra tanta gente. La porta era aperta o chiusa?Vicka: Era chiusa, ma la Madonna l’ha aperta e noi vi siamo entrati.
Padre Livio: Ah, come l’ha aperta? Si è aperta da sola?
Vicka: Da sola. Siamo andati verso la porta che si è aperta da sola.
Padre Livio: Mi pare di capire che la Madonna è davvero la porta del cielo!
Vicka: A destra della porta c’era S. Pietro.
Padre Livio: Come hai fatto a sapere che era S. Pietro?
Vicka: Ho capito subito che era lui. Con una chiave, piuttosto piccolo, con la barba, un po’ tarchiato, con i capelli. E’ rimasto uguale.
Padre Livio: Era in piedi o seduto?
Vicka: In piedi, in piedi, vicino alla porta. Appena entrati, siamo andati avanti, camminando, forse tre, quattro metri. Non abbiamo visitato tutto il Paradiso, ma la Madonna ce lo ha spiegato. Abbiamo visto un grande spazio avvolto da una luce che non esiste qui sulla terra. Abbiamo visto le persone che sono né grasse, né magre, ma tutte uguali e hanno vesti di tre colori: il grigio, il giallo e il rosso. Le persone camminano, cantano, pregano. Ci sono anche dei piccoli Angeli che volano. La Madonna ci ha detto: "Guardate quanto sono felici e contente le persone che si trovano qui in Paradiso". E’ una gioia che non si può descrivere e che qui sulla terra non esiste.
Padre Livio: La Madonna vi ha fatto capire l’essenza del Paradiso che è la felicità che non finisce mai. "In cielo c‘è la gioia", ha detto in un suo messaggio. Vi ha fatto poi vedere le persone perfette e senza alcun difetto fisico, per farci comprendere che, quando ci sarà la resurrezione dei morti, avremo un corpo di gloria come quello di Gesù Risorto. Vorrei, però, sapere che tipo di vestito indossavano. Delle tuniche?
Vicka: Sì, delle tuniche.
Padre Livio: Arrivavano fino in fondo ai piedi o erano corte?
Vicka: Erano lunghe e arrivavano fino in fondo.
Padre Livio: Di che colore erano le tuniche?
Vicka: Grigio, giallo e rosso.
Padre Livio: Secondo te, hanno un significato questi colori?
Vicka: La Madonna non ce lo ha spiegato. Quando Lei vuole, la Madonna spiega, ma in quel momento non ci ha spiegato perché hanno le tuniche di tre diversi colori.
Padre Livio: Come sono gli Angeli?
Vicka: Gli angeli sono come dei piccoli bambini.
Padre Livio: Hanno il corpo completo o solo la testa come nell’arte barocca?
Vicka: Hanno tutto il corpo.
Padre Livio: Indossano anche loro delle tuniche?
Vicka: Sì, ma sono corte.
Padre Livio: Si vedono le gambine allora?
Vicka: Sì, perché loro non hanno le tuniche lunghe.
Padre Livio: Hanno delle piccole ali?
Vicka: Sì, hanno le ali e volano al di sopra delle persone che sono in Paradiso.
Padre Livio: Una volta la Madonna ha parlato dell’aborto. Ha detto che si tratta di un grave peccato e ne dovranno rispondere coloro che lo procurano. I bambini invece non hanno colpa di ciò e sono come dei piccoli Angeli in cielo. Secondo te, gli Angioletti del Paradiso sono quei bambini abortiti?
Vicka: La Madonna non ha detto che i piccoli Angeli in Cielo sono i bambini dell’aborto. Ha detto che l’aborto è un grande peccato e che ne rispondono quelle persone che lo hanno fatto, e non i bambini.
Padre Livio: Siete, poi, andati in Purgatorio?
Vicka: Sì, dopo siamo andati in Purgatorio.
Padre Livio: Avete fatto tanta strada?
Vicka: No, il Purgatorio è vicino.
Padre Livio: Vi ha portato la Madonna?
Vicka: Si, tenendoci per mano.
Padre Livio: Vi faceva camminare o volare?
Vicka: No, no, ci faceva volare.
Padre Livio: Ho capito. La Madonna vi ha trasportato dal Paradiso al Purgatorio, tenendovi per mano.
Vicka: Anche il Purgatorio è un grande spazio. In Purgatorio, però, non si vedono le persone, ma solo si vede una grande nebbia e si sente ...
Padre Livio: Che cosa si sente?
Vicka: Si sente che le persone soffrono. Sai, si sentono dei rumori ...
Padre Livio: Ho appena mandato alle stampe il mio libro: "Perché credo a Medjugorje", dove scrivo che nel Purgatorio si sentirebbero come dei pianti, delle grida, dei colpi ... E’ esatto? Anch’io facevo fatica a trovare le parole giuste in lingua italiana per dare il senso di quello che tu dici in croato ai pellegrini.
Vicka: Non si può dire che si sentono dei colpi e neppure che si sentono dei pianti. Lì non si vedono le persone. Non è come il Paradiso.
Padre Livio: Che cosa si sente allora?
Vicka: Si sente che soffrono. E’ una sofferenza di diverso genere. Si sentono delle voci e anche dei rumori, come uno che si picchia ...
Padre Livio: Si picchiano fra di loro?
Vicka: Si sente così, ma io non ho potuto vedere. E’ difficile, Padre Livio, spiegare una cosa che tu non vedi. Una cosa è sentire e un’altra è vedere. In Paradiso tu vedi che camminano, cantano, pregano, e quindi lo puoi riferire con esattezza. In Purgatorio si vede solo una grande nebbia. Le persone che si trovano lì aspettano le nostre preghiere per poter andare quanto prima in Paradiso.
Padre Livio: Chi ha detto che attendono le nostre preghiere?
Vicka: La Madonna ha detto che le persone che si trovano in Purgatorio aspettano le nostre preghiere per poter andare quanto prima in Paradiso.
Padre Livio: Senti, Vicka: la luce del Paradiso potremmo interpretarla come la divina presenza in cui sono immerse le persone che si trovano in quel luogo di beatitudine. La nebbia del Purgatorio, invece, che cosa sta ad indicare, secondo te?
Vicka: Per me, la nebbia è sicuramente un segno di speranza. Loro stanno soffrendo, ma hanno la certa speranza che andranno in Paradiso.
Padre Livio: Mi colpisce che la Madonna insista sulle nostre preghiere per le anime del Purgatorio.
Vicka: Sì, la Madonna dice che hanno bisogno delle nostre preghiere per andare prima in Paradiso.
Padre Livio: Allora le nostre preghiere possono abbreviare il Purgatorio.
Vicka: Se noi preghiamo di più, loro vanno prima in Paradiso.
Padre Livio: Adesso parlaci dell’Inferno.
Vicka: Sì. Prima abbiamo visto un grande fuoco.
Padre Livio: Toglimi una curiosità: si sentiva caldo?
Vicka: Sì. Eravamo abbastanza vicini e davanti a noi c’era il fuoco.
Padre Livio: Capisco. D’altra parte Gesù parla di "fuoco eterno".
Vicka: Sai, noi vi siamo stati con la Madonna. Per noi è stato un modo diverso. Capito?
Padre Livio: Sì, certo! Certo! Eravate solo spettatori e non attori di quel tremendo dramma.
Vicka: Abbiamo visto le persone che prima di entrare nel fuoco ...
Padre Livio: Scusami: ma il fuoco era grande o piccolo?
Vicka: Grande. Era un grande fuoco. Abbiamo visto le persone che prima di entrare nel fuoco sono normali; poi, quando precipitano nel fuoco, vengono trasformati in orribili animali. Si sentono tante bestemmie e le persone che urlano e gridano.
Padre Livio: Questa trasformazione delle persone in orribili animali per me sta a significare lo stato di perversione dei dannati che ardono nelle fiamme dell’odio contro Dio. Toglimi ancora una curiosità: queste persone trasformate in bestie mostruose hanno anche le corna?
Vicka: Cosa? Le corna?
Padre Livio: Quelle che hanno i diavoli.
Vicka: Sì, sì. E’ come quando tu vedi una persona, per esempio una ragazza bionda, che prima di entrare nel fuoco è normale. Ma quando va giù nel fuoco e poi ritorna su, si cambia in una bestia, come se non fosse mai stata una persona.
Padre Livio: ci ha detto Marija, nell’intervista fatta a Radio Maria, che quando la Madonna vi ha fatto vedere l’Inferno durante l’apparizione senza però portarvi nell’aldilà, questa ragazza bionda, quando è uscita dal fuoco, aveva anche le corna e la coda. E’ così?
Vicka: Sì, certo.
Padre Livio: Il fatto che le persone trasformate in bestie abbiano anche le corna e la coda per me significa che sono diventati come dei demoni.
Vicka: Sì, è proprio un modo di essere simile a demoni. E’ una trasformazione che avviene rapidamente. Prima di precipitare giù nel fuoco, sono normali e quando ritornano su sono trasformati.
La Madonna ci ha detto: "Queste persone che si trovano qui all’Inferno vi sono andate con la loro propria volontà, perché loro vi hanno voluto andare. Quelle persone che qui sulla terra vanno contro Dio già incominciano a vivere un Inferno e poi solo continuano".
Padre Livio: Questo l’ha detto la Madonna?
Vicka: Sì, sì, lo ha detto proprio lei.
Padre Livio: La Madonna ha detto dunque, se non proprio con queste parole, però esprimendo questo concetto, che all’Inferno va chi ci vuole andare, ostinandosi ad andare contro Dio fino alla fine?
Vicka: Ci va chi vuole, certo. Va chi è contro la volontà di Dio. Chi vuole, va. Dio non manda nessuno. Tutti abbiamo la possibilità di salvarci.
Padre Livio: Dio non manda nessuno all’Inferno: l’ha detto la Madonna, o lo dici tu?
Vicka: Dio non manda. La Madonna ha detto che Dio non manda nessuno. Siamo noi che vogliamo andarci, per nostra scelta.
Padre Livio: Quindi, che Dio non manda nessuno lo ha detto la Madonna.
Vicka: Sì, ha detto che Dio non manda nessuno.
Padre Livio: Ho sentito dire o ho letto da qualche parte che la Madonna ha detto che non si deve pregare per le anime dell’Inferno.
Vicka: Per quelle dell’inferno, no. La Madonna ha detto che non si prega per quelle dell’Inferno, ma solo per quelle del Purgatorio.
Padre Livio: D’altra parte i dannati dell’Inferno non vogliono le nostre preghiere.
Vicka: Non le vogliono e non servono a niente.
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* Testo a cura del prof. Cosmo Tridente.
* Foto tratte dal web.

martedì 26 ottobre 2010

SS. Medici di Bitonto - Le foto degli amici

Ho pubblicato nella sezione Tradizioni di mio interesse - I SS. Medici di Bitonto, i reportage fotografici della processione di quest' anno, di due amici:
Lucia Mozzillo e Carlo Farinola, entrambi estimatori e cultori delle nostre tradizioni popolari, nonchè provetti fotografi.
Si possono vedere cliccando su GALLERIA FOTOGRAFICA.
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.
* Foto a cura di Lucia Mozzillo e Carlo Farinola.

domenica 24 ottobre 2010

Omaggio a Nicola Natalicchio

Questa mattina, alle prime luci di un triste 24 ottobre 2010, presso la sua abitazione in Giovinazzo, si è spento Nicola Natalicchio, da tutti affettuosamente chiamato Mest’ Colin.
Aveva compiuto 102 anni il 5 giugno scorso ed era il confratello più anziano dell’ Arciconfraternita della Morte della quale era stato Priore (io aggiungo … un Grande Priore) nel triennio 1980/81.
Ebanista, vissuto negli U.S.A. per tanti anni per motivi di lavoro, alla sua opera si devono tutte le basi processionali del Sabato Santo, i fanali, le sdanghe, i forcelli e le due Croci dell’ Addolorata e della Pietà. Sua donazione del 1960 è anche la “coltre” di velluto nero che riveste la base della Pietà.

Negli anni in cui lavorava in America, immancabilmente era presente a Molfetta per partecipare alle processioni dell' Addolorata e della Pietà, delle quali è stato anche portatore, in gioventù.
Disponibilissimo a servire l' Arciconfraternita ogni volta che gli veniva richiesto, è stato sempre presente fino a pochi mesi or sono anche alla S. Messa del sabato sera nella Chiesa del Purgatorio.

Sempre nel Purgatorio, il 5 giugno 2008, durante la mia Amministrazione, festeggiò con la famiglia e noi confratelli il suo 100° compleanno.

Pagellina ricordo del 100° compleanno.
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Personalmente ho avuto l' onore ed il piacere di essere molto amico di Mest' Colin sin da quando ero un ragazzino nell' Arciconfraternita della Morte e lui mi voleva molto bene.
Quando sono stato nel 1985/88 Priore della Confraternita di S. Luigi, mi rivolsi a lui per la realizzazione della base processionale, che volli simile nello stile alle basi delle Statue del Purgatorio. Il mio segno di riconoscenza per il suo operato (aveva allora 76 anni ... "giovanissimo") fu di renderlo confratello onorario.
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Processione di S. Luigi 1986

Ricordare la sua figura su questo sito mi è sembrato quanto meno doveroso da parte mia, in virtù di quanto ha fatto per la mia amatissima Arciconfraternita della Morte.
Voglio ricordarlo a tutti attraverso alcune foto scattate in sua compagnia, durante il mio lungo mandato di Priore, dal 2004 al 17 febbraio 2010.
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21/07/2005 - Sera prima del trasferimento delle Statue dal Purgatorio alla Cattedrale
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Novembre 2005 - Consegna attestati 50 anni di iscrizione all' Arciconfraternita
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Sabato Santo 2007
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Sabato Santo 2008

Sabato Santo 2009

10/07/2009 - Sagrestia Chiesa del Purgatorio
60° anniversario di Sacerdozio di don Francesco Gadaleta .

I funerali si svolgeranno domani 25 ottobre alle ore 17,00 nella Chiesa del Purgatorio in Molfetta..
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.
* Foto archivio privato del dott. Franco Stanzione.

sabato 23 ottobre 2010

Stramaledetto Halloween

Anche se non c' entra niente con la Settimana Santa o con altre tradizioni a me care, voglio segnalare il post da me realizzato sul mio blog "Secondo me ... a Molfetta e non solo", perchè riguarda un argomento che rema contro i principi morali e religiosi in cui credo.
Si tratta della pseudo festa di Halloween della quale invito tutti a non sottovalutare gli aspetti dannosi celati sotto la maschera di un innocente motivo di divertimento per i ragazzi, in quanto nasconde "intenti satanici".
Invito pertanto a leggere quanto da me scritto nel merito: "Stramaledetto Halloween".
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

martedì 19 ottobre 2010

La processione dei SS. Medici di Bitonto 17/10/2010 - Servizio fotografico

E' finalmente disponibile il servizio fotografico completo della processione dei SS. Medici Cosma e Damiano di Bitonto, svoltasi il 17 ottobre 2010, nella sezione Tradizioni di mio interesse del sito La mia Settimana Santa, cliccando su SS. Medici di Bitonto e poi su GALLERIA FOTOGRAFICA.
Si tratta di un dossier di circa duecento foto che ritraggono i momenti più importanti e gli aspetti più "umani" della devozione a questi due grandissimi Santi Martiri, durante il loro tradizionale pellegrinaggio annuale attraverso le strade di Bitonto.
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* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

lunedì 18 ottobre 2010

La mia "vègeta" sotto i SS. Medici di Bitonto

Pubblico le foto che, inaspettatamente, il mio carissimo amico Francesco Magarelli mi ha scattato ieri, 17 ottobre 2010, mentre facevo una "vègeta" sotto i SS. Medici.
Ringrazio Francesco per avermi regalato questo bellissimo ricordo.
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.
* Foto a cura di Francesco Magarelli - Molfetta.

domenica 17 ottobre 2010

17 ottobre 2010 - I SS. Medici ... al Purgatorio

Non è ancora terminata a Bitonto la processione dei SS. Medici Cosma e Damiano, che sono in grado di offrire ai lettori di questo sito le prime immagini da me scattate durante il lentissimo pellegrinaggio dei miracolosi Santi Anargiri ... le prime per modo di dire, perchè in effetti rappresentano gli ultimi scatti effettuati intorno alle ore 16,00 ... nientemeno che dall' interno della Chiesa del Purgatorio.
Infatti quest' anno i SS. Medici hanno effettuato una piccola sosta davanti alla Chiesa del Purgatorio, girandosi verso l' interno della chiesa, per rendere omaggio alla Sacra Immagine di Maria SS. Addolorata, della Venerabile Arciconfraternita di Maria SS. del Suffragio, lì venerata.
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Ho più volte detto che per me quella Addolorata rappresenta una delle più belle immagini della Mater Dolorosa di tutta la Puglia ... rientrando tra le prime quattro che preferisco ... ma ovviamente quella di Molfetta è al primo posto.
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Al più presto pubblicherò il servizio fotografico completo della processione ... oltre duecento foto ...
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- Testo e foto a cura del dott. Franco Stanzione.

sabato 16 ottobre 2010

A Siviglia, con la Real Maestranza, anche una delegazione di Bitontini

Riporto integralmente la notizia pubblicata sul sito spagnolo "Arte Sacro" della visita a Siviglia di una delegazione bitontina della quale fanno parte i miei amici Andrea Lovascio, già Priore dell' Arciconfraternita di S. Maria del Suffragio, e Alessio Gaudimundo, attuale Priore dell' Arciconfraternita del SS. Rosario. Con loro una delegazione della Real Maestranza di Caltanissetta e della Confraternita del SS. Crocifisso di Monreale, guidata dal Priore e mio amico Valentino Mirto.
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Hoy, Adolfo Arenas Castillo recibe el título de Consul Honorario de la Real Maestranza de Caltanissetta (Italia)

 Francisco Santiago. El sabado dia 16 de octubre, a las 12:00 horas y en el consulado de Italia, hermanos de la Virgen del Rosario y del Sufragio de los Dolores de Bitonto (Pugia), del Santisimo Crossifisso de Monreale (Sicilia) y de la Real Maestranza de Caltanicetta, también de Sicilia, se reunirán para condecorar al Presidente del Consejo de Cofradías de Sevilla, Adolfo Arenas Castillo, como Consul Honorario de la Real Maestranza de Caltanicetta.

Estaran presente en el acto una representacion de la Hermandad de la Virgen del Pilar, de la Hermandad del Crocifisso de Monreale, ambas hermanadas y una representacion de la Hermandad de Las Aguas y de la Real Maestranza de Caltanissetta, también hermanadas.

Posteriormente, por la tarde, a las 19 horas, toda la delegacion italiana junto con varias hermandades de Sevilla y Andalucia, participaran en la procesion de la Virgen del Rosario del Dos de Mayo que, en solemne Rosario publico como hace desde el 2003 año del Rosario recuperando la antigua tradicion, llegará hasta la Capilla Real de la Catedral para hacer un rezo por el derecho a la vida, tal y como ha indicado el Arzobispo de Sevilla.

Foto: Francisco Santiago

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* Testo tratto dal sito Arte Sacro.

mercoledì 13 ottobre 2010

Domenica 17 ottobre 2010 - La processione dei SS. Medici di Bitonto in diretta

In diretta su www.bitontotv.it la grande Festa dei Santi Medici Cosma e Damiano a Bitonto.
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Ritorna domenica prossima, 17 ottobre, la Festa esterna dei Santi Medici, Cosma e Damiano, diventato col tempo l’appuntamento religioso più importante dell’anno per Bitonto, capace di attirare in città fino a centomila persone.
Un evento che, grazie anche alle tante iniziative collaterali come la fiera commerciale, ha travalicato oramai i confini comunali e regionali.
La processione partirà alle 8,30, subito dopo la celebrazione della messa e percorrerà il suo tracciato tradizionale per fare ritorno in prima serata in Piazza XXVI Maggio dove è prevista la Solenne Celebrazione presieduta da S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo della Diocesi di Bari-Bitonto.
BitontoTv, anche quest’anno, ha deciso, spinto dalle tantissime richieste degli utenti e soprattutto dei numerosissimi devoti dei Santi Medici, di raccontare in diretta i momenti più importanti della giornata.
Tre sono gli appuntamenti previsti: alle 8,00 per l’uscita della processione; alle 13,00 con l’arrivo a piazza Caduti del Terrorismo e con il saluto alle suore del Monastero delle Vergini; alle 18,00 per il ritiro delle statue dei Santi e dei fedeli al seguito. Durante tutta la giornata, una troupe di BitontoTv seguirà da vicino la processione, riprendendo emozioni, ritualità, sensazioni che poi saranno proposte agli utenti durante le finestre in diretta che si susseguiranno per tutta la giornata.
Come ogni anno, anche per il 2010 la festa dei Santi Medici rappresenterà il banco di prova per nuove tecnologie e nuove attrezzature di cui la webtv si sta dotando. Mezzi e conoscenze che stanno consentendo a Bitontotv di inserirsi al centro dell’attenzione nello sviluppo del mondo delle televisioni su web di tutta Italia.
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* Testo e foto a cura di BitontoTV.

martedì 12 ottobre 2010

Aspettando la processione dei SS. Medici di Bitonto

Domenica prossima 17 ottobre 2010, a Bitonto si svolgerà la annuale processione dei SS. Cosma e Damiano, con la tradizionale "intorciata".
Sin da ragazzo ho avuto una grande devozione a questi Santi e, in particolare, per le sacre immagini dei SS. Medici di Bitonto.
Inoltre ritengo che questa processione sia la più bella fra tutte quelle che si svolgono in Puglia, per la grande religiosità e devozione che la caratterizzano.
In attesa della processione di domenica, quindi, che documenterò fotograficamente, mi è gradito proporre "come ouverture" l' aggiornamento di quest' oggi alla sezione I SS. Medici di Bitonto, fra le Tradizioni di mio interesse, sul sito La mia Settimana Santa, in cui si rievoca la Peregrinatio dei SS. Medici svoltasi quest' anno dall' 11 al 24 aprile.
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* Testo e foto a cura del dott. Franco Stanzione.

lunedì 11 ottobre 2010

Il Culto di Maria SS. Addolorata a Málaga (Spagna)

Sul sito La mia Settimana Santa ho pubblicato, nella sezione dedicata al Culto di Maria SS. Addolorata in Spagna, la scheda monografica sul Culto di Maria SS. Addolorata a Málaga.
Colgo l' occasione per ringraziare con tutto il cuore la mia carissima amica prof. ssa María Encarnación Cabello Díaz, membro della Redazione de "La Saeta", organo ufficiale della "Agrupaciòn de Cofradìas de Semana Santa" di Màlaga, che ne ha curato il testo introduttivo e la sig. ra Cristina Belometti ed il dott. Beppino Tartaro per la traduzione.
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* Testo a cura del dott. francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

venerdì 8 ottobre 2010

Maria donna bellissima

Maria negli scritti di Mons. Antonio Bello
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Con il mio pensiero rivolto a cinque "bellissime" immagini di Maria, venerata sotto il titolo di "Mater Dolorosa" ... le mie preferite.
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È vero. Il Vangelo non ci dice nulla del volto di Maria. Come, del resto, non ci dice nulla del volto di Gesù.
Forse è meglio. Così a nessuno di noi viene tolta la speranza di sentirsi dire un giorno, magari da un arcangelo di passaggio: «Lo sai che a tua madre e a tuo fratello rassomigli tanto?».
Maria, comunque, doveva essere bellissima. Non parlo solo della sua anima.
La quale, senza neppure l'ombra del peccato, era limpida a tal punto che Dio vi si specchiava dentro. Come le montagne eterne che, lì sulle Alpi, si riflettono nella immobile trasparenza dei laghi.
Parlo, anche, del suo corpo di donna.
La teologia, quando arriva a questo punto, sembra sorvolare sulla bellezza fisica di lei.
La lascia celebrare ai poeti: «Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che in te sua luce ascose...».
La affida alle canzoni degli umili: «Mira il tuo popolo, o bella Signora...».
O agli appassionati ritornelli della gente: «Dell' aurora tu sorgi più bella... non vi è stella più bella di te».
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O al rapido saluto di un' antifona: «Vale, o valde decora». Ciao, bellissima!
O alle allusioni liturgiche del Tota pulchra. Tutta bella sei, o Maria. Sei splendida, cioè, nell' anima e nel corpo!
Essa però, la teologia, non va oltre. Non si sbilancia. Tace sulla bellezza umana di Maria. Forse per pudore. Forse perché paga di aver speso tutto speculando sul fascino soprannaturale di lei. Forse perché debitrice a diffidenze non ancora superate circa la funzione salvifica del corpo. Forse perché preoccupata di ridurre l'incanto di lei a dimensioni naturalistiche, o timorosa di dover pagare il dazio ai miti dell' eterno femminile.
Eppure, non dovrebbe essere difficile trovare nel Vangelo la spia rivelatrice della bellezza corporea di Maria. C'è una parola greca molto importante, carica di significati misteriosi che non sono stati ancora per intero esplicitati. Questa parola, che fonda sostanzialmente tutta la serie dei privilegi soprannaturali della fanciulla di Nazaret, risuona nel saluto dell'angelo: «Kecharitomène». Viene tradotta con l'espressione «Piena di grazia». Ma non potrebbe trovare il suo equivalente in "graziosissima", con allusioni evidenti anche all'incantevole splendore del volto umano di lei?
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Credo proprio di sì. E senza forzature. Così come senza forzature Paolo VI, in un celebre discorso del 1975, ha avuto l'ardire di parlare per la prima volta di Maria come «la donna vestita di sole, nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrumani, ma accessibili, della bellezza soprannaturale».
Santa Maria, donna bellissima, attraverso te vogliamo ringraziare il Signore per il mistero della bellezza. Egli l'ha disseminata qua e là sulla terra, perché, lungo la strada, tenga deste, nel nostro cuore di viandanti, le nostalgie insopprimibili del cielo.
La fa risplendere nella maestà delle vette innevate, nell'assorto silenzio dei boschi, nella forza furente del mare, nel brivido profumato dell' erba, nella pace della sera. Ed è un dono che ci inebria di felicità perché, sia pure per un attimo appena, ci concede di mettere lo sguardo nelle feritoie fugaci che danno sull' eterno.
La fa rifulgere nelle lacrime di un bambino, nell' armonia del corpo di una donna, nell'incanto degli occhi suoi ridenti e fuggitivi, nel bianco tremore dei vegliardi, nella tacita apparizione di una canoa che scivola sul fiume, nel fremito delle magliette colorate dei corridori che passano veloci in un' alba di maggio.
Ed è un dono che ci dispera perché, come ha detto qualcuno, questa ricchezza si gioca e si perde al tavolo verde del tempo.
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Santa Maria, donna bellissima, splendida come un plenilunio di primavera, riconciliaci con la bellezza. Tu lo sai che dura poco nelle nostre mani rapaci. Sfiorisce subito sotto i nostri ingordi contatti. Si dissecca improvvisamente al soffio maligno delle nostre roventi cupidigie. Si contamina presto all'urto delle nostre latenti lussurie. Non la sappiamo trattare, insomma. E lo scavo struggente che ci produce nell' anima, invece che avvertirlo come anfora di felicità che ci fa cantare di gioia, lo avvertiamo come ferita inguaribile che ci fa gridare di dolore.
Aiutaci, ti preghiamo, a superare le ambiguità della carne. Liberaci dal nostro spirito rozzo. Donaci un cuore puro come il tuo. Restituiscici ad ansie di incontaminate trasparenze. E toglici la tristezza di dover distogliere gli occhi dalle cose belle della vita, per timore che il fascino dell' effimero ci faccia depistare i passi dai sentieri che portano alle soglie dell' eterno.
Santa Maria, donna bellissima, facci comprendere che sarà la bellezza a salvare il mondo. Non lo preserveranno dalla catastrofe planetaria né la forza del diritto, né la sapienza dei dotti, né la sagacia delle diplomazie.
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Oggi, purtroppo, nella deriva dei valori, stanno affondando anche le antiche boe che un tempo offrivano ancoraggi stabili alle imbarcazioni in pericolo. Viviamo stagioni crepuscolari.
Però, in questa camera oscura della ragione c'è ancora una luce che potrà impressionare la pellicola del buon
senso: è la luce della bellezza. È per questo, santa Vergine Maria, che vogliamo sentire il fascino, sempre benefico, anche del tuo umano splendore, così come sentiamo la lusinga, talvolta ingannatrice, delle creature terrene. Perché la contemplazione della tua santità sovrumana ci aiuta già tanto a preservarci dalla palude. Ma sapere che tu sei bellissima nel corpo, oltre che nell' anima, è per tutti noi motivo di incredibile speranza. E ci fa intuire che ogni bellezza della terra è appena un ruvido seme destinato a fiorire nelle serre di lassù.

* Testo a cura di Mons. Antonio Bello.
* Foto della Addolorata di Molfetta, Murcia, Bitonto, Ruvo di Puglia e Taranto.

domenica 3 ottobre 2010

"La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano di Molfetta" - Note Storiche

Facendo seguito a quanto annunciato ieri nel post sottostante, è presente da oggi, sul sito La mia Settimana Santa, una ulteriore documentazione storica sull' Arciconfraternita di S. Stefano, nella sezione Note Storiche.
Ho pubblicato infatti alcune pagine sulla vita dell' Arciconfraternita, tratte da un interessantissimo testo realizzato nel 2001 dall' Ing. Gaetano Viesti, confratello di S. Stefano e già Priore della stessa nel triennio 1984/86.
Trattasi del volume "La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano di Molfetta" di G. Viesti, Edizioni Mezzina Molfetta, Marzo 2001.
La lettura è molto agevole e sintetica, per cui nel lasso di circa 25 pagine, il lettore avrà la possibilità di farsi una idea di quella che è stata la vita del sodalizio dal 1500 agli inizi del terzo millennio.
Un grande ringraziamento personale vada al carissimo amico Ing. Gaetano Viesti, nella mia doppia veste di confratello della venerabile Arciconfraternita di S. Stefano e cultore di storia locale.
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.
* Foto tratta dalla copertina del volume "La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano di Molfetta".

sabato 2 ottobre 2010

"La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano" Note Storiche

Che il sottoscritto sia stato Priore dell' Arciconfraternita della Morte dal 1° gennaio 2004 al 16 febbraio 2010 non significa che per oltre sei anni non abbia portato sempre nel cuore il mio secondo amore (ex aequo con la Morte) che è l' Arciconfraternita di S. Stefano.
S. Stefano è sempre stata ugualmente nei miei pensieri, ma per doveri di ufficio ho dovuto astenermi dalla vita confraternale e disertarne le assemblee, essendo sconveniente (a mio parere) che il Priore di una della due Arciconfraternite maggiori di Molfetta metta il naso nelle questioni dell' altro Sodalizio, pur essendone confratello.
Ho voluto pertanto colmare una lacuna esistente sul sito La mia Settimana Santa, sin dalla sua realizzazione: la mancanza di documentazioni storiche sull' Arciconfraternita di S. Stefano, nella apposita sezione Note Storiche.
Ho pubblicato infatti (integralmente) il bellissimo testo realizzato dal confratello Ignazio Pansini negli anni 20 del secolo scorso, edito a cura del figlio Vito nella Pasqua 1955 e successivamente ristampato nella Pasqua 1980:
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La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano

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Mi auguro che la pubblicazione sul sito di questa importante opera, la prima sull' Arciconfraternita di S. Stefano, induca soprattutto i nuovi confratelli che la leggeranno, a meglio conoscere la Confraternita e a viverla secondo lo spirito che prorompe dalla lettura del testo, lo stesso che indusse il confratello Ignazio Pansini a scrivere queste note quasi un secolo fa.
Spirito che non può essere certamente quello con il quale molti, oggi, si avvicinano a questa nobile ed illustre Arciconfraternita (il desiderio di una etichetta nella società o di partecipare alla bussola ... e poi è finito tutto).

Essere confratelli di S. Stefano va ben oltre il portare a spalla la Sacra Immagine di Cristo Morto; è e deve essere uno stile di vita che deve indurre ad essere coerenti con il motto della stessa Arciconfraternita:

DULCES ET NOMINE DIGNI

Sucessivamente, sempre tra le Note Storiche, pubblicherò i testi tratti da "La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano di Molfetta"di G. Viesti, Edizioni Mezzina Molfetta, Marzo 2001, e "L' Arciconfraternita di S. Stefano nel 2000", a cura del sottoscritto.
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* Testo a cura del dott. Franco Stanzione.
* Foto tratte dalla copertina e dalla quarta di copertina del volume "La Chiesa e l' Arciconfraternita di S. Stefano" .