Pubblico il testo di un interessante (ma soprattutto spontaneo) intervento sul gruppo di Facebook - La mia Settimana Santa, da parte di una lettrice di questo sito della quale, in questo contesto, non rivelo la identità per ovvie ragioni di privacy.
L' intervento si riferisce al 17 aprile 2011 e riguarda il restauro delle statue dell' Arciconfraternita della Morte realizzato nel 2009 al termine della mia Amministrazione.
Ovviamente la lettrice si riferisce a quanto pubblicato nella sezione IL RESTAURO DELLE STATUE DI GIULIO COZZOLI, con particolare riferimento a CONFRONTO TRA PRIMA E DOPO IL RESTAURO.
Mi fa molto piacere che una persona estranea al contesto cittadino di Molfetta si sia espressa positivamente nei confronti del restauro, per di più con pieno titolo a parlare, avendo studiato Beni Culturali all' Università di Cagliari, anche se per modestia dice di non essere una esperta (una lezione di stile e di umiltà per molti che, senza alcuna competenza, hanno pontificato e continuano a pontificare in senso opposto).
Mi fa molto piacere che una persona estranea al contesto cittadino di Molfetta si sia espressa positivamente nei confronti del restauro, per di più con pieno titolo a parlare, avendo studiato Beni Culturali all' Università di Cagliari, anche se per modestia dice di non essere una esperta (una lezione di stile e di umiltà per molti che, senza alcuna competenza, hanno pontificato e continuano a pontificare in senso opposto).
La sig. ra X - Ho visitato il sito e voglio porgervi i miei più sentiti complimenti ... non sono un' esperta, ho studiato beni culturali all' Università di Cagliari, ma posso dirvi che sono rimasta LETTERALMENTE AFFASCINATA dalla meraviglia delle vostre statue e dell' accuratissimo e splendido restauro a cui le avete sottoposte ... sono ... incollata allo schermo del pc da più di due ore per cogliere ogni minimo particolare dell' espressività meravigliosa di queste opere d' arte!
La mia risposta - Mi fa piacere che lo si dica, tenuto conto che nella Confraternita c' è gente ... "molto preparata culturalmente" che va dicendo che io ho distrutto le statue con quel restauro.
La replica della Sig. ra X - Da quanto ho visto le statue sono state semplicemente riportate al loro splendore originario ... senza per nulla deturparne l' espressività e sopratutto l' impronta dell' artista! Sono state ripulite e restaurate con grande maestria e rispetto ... forse le persone che lo dicono non hanno visto certi scempi che ho visto io ...! A volte i restauri rovinano completamente il fascino dell' opera (quel colorito giallastro che tutti amano nelle statue antiche è una delle tante cose che le rende affascinanti) ma in questo caso i colori danno veramente l' idea di un opera che conserva tutto il suo fascino antico ma che è pulita e ben tenuta ... sono stati davvero rispettati i canoni dell'artista che le ha create e credo che siano davvero poche le volte che questo accade ... rinnovo i miei complimenti per l' impegno, la dedizione e sopratutto per la trasparenza con la quale sono stati portati avanti i lavori ... io che non so nulla della vostra cittadina ho però potuto godere di questa meravigliosa opera attraverso le spiegazioni e le numerose foto e documenti che ci sono nel sito!
Se posso vorrei aggiungere un altra cosa ... ho letto che molti hanno criticato il restauro della Pietà ... dicendo che è stato rovinato il colorito ceruleo della Vergine ... se il mio parere può valere a qualcosa dico invece che il colorito ceruleo è stato invece riportato alla luce dopo il restauro ... e quel viso è semplicemente spettacolare in tutta la sua realisticità ... sopratutto nei colori! Ho visto le foto di come era ridotta prima la statua ... forse in tanti non capiscono che certe cose sono avvisaglie di un decadimento ... stavate davvero correndo il rischio di perdere una fra le più belle statue che io abbia mai visto ... per fortuna la mano abile del restauratore e la sua attenzione hanno fatto si che si possa ancora ammirare quel viso di composto e umano dolore che rappresenta la Pietà.
- Testo e foto a cura del dott. Franco Stanzione.
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