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QUESTO SITO STA CON IL PAPA

Online da lunedì 29 ottobre 2007 - Visualizzazioni totali

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martedì 31 marzo 2009

Settimana Santa di Caltanissetta: Vittorio Sgarbi nel "cuore" di Sicilia

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Ricevo e pubblico questo comunicato inviatomi dal carissimo amico Gianni Taibi di Caltanissetta, rinnovando ancora una volta a tutti gli amici della Real Maestranza la mia "vicinanza spirituale" a tutto ciò che organizzano.
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Il sindaco di Salemi verrà insignito del cordone di Console onorario
dalla Real Maestranza di Caltanissetta
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La città di Caltanissetta, durante la Settimana Santa, vive l’intenso connubio tra storia e cultura attraverso alcuni dei momenti più significativi della storia nissena. La Real Maestranza, protagonista della secolare processione del mercoledì santo, renderà omaggio al profondo legame che c’è tra religione e arte, attraverso una delle figure più complete del panorama culturale nazionale. Un nome divenuto significativo per la Sicilia e i siciliani, quello di Vittorio Sgarbi, critico d'arte, politico, scrittore, oggi sindaco del Comune di Salemi.
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Per acclamazione, quest’ultimo è stato eletto dai presidenti delle dieci categorie artigiane, Console onorario della Real Maestranza nissena: la cerimonia di consegna dell’onorificenza avverrà l’8 aprile 2009, alle 12.30, proprio in occasione del mercoledì santo, dopo la solenne celebrazione officiata dal Vescovo Sua Eccellenza Monsignor Mario Russotto, nella suggestiva cornice della cattedrale Santa Maria Nova di Caltanissetta. Il prof. Sgarbi verrà insignito del cordone di Console onorario, con la stella della Real Maestranza. Il riconoscimento rientra tra le tante iniziative culturali che quest’anno rendono unica la Settimana Santa nissena (dal 5 al 12 aprile), patrocinata dalla Regione Siciliana, dalla Provincia Regionale di Caltanissetta – presieduta da Pino Federico - e dal Comune di Caltanissetta. Iniziative fortemente volute dall’assessore provinciale al Turismo Fabiano Lomonaco, alla Cultura Pietro Milano e dall’assessore comunale alla Cultura prof. Fiorella Falci.
Grande conoscitore dell’arte e della cultura nostrana, Vittorio Sgarbi è considerato un personaggio di “svolta” per il presente dell’isola: la Real Maestranza gli riconosce infatti la passione e il coraggio di aver riportato alla luce la ricchezza del patrimonio artistico siciliano, bene comune di altissimo valore. Un’attenta opera di rivalutazione, quella effettuata da Sgarbi nelle vesti di primo cittadino di Salemi, che oggi dimostra come la nostra terra sia ricca di tesori artistici ancora inesplorati, e come Caltanissetta rappresenti in questo “il cuore della Sicilia”, culla di tradizioni, arte e storia, straordinariamente attuali.
«Caltanissetta per la sua centralità – spiega l’assessore Lomonaco - si candida a diventare anche il “cuore” del turismo religioso, nell’ambito dell’importante progetto, in vista per il 2010, della “Borsa internazionale del turismo religioso” intitolata “I luoghi della Passione”: la volontà della Real Maestranza di far emergere l’importanza strategica della città si trova in sintonia con quella di Sgarbi di realizzare in Sicilia un festival internazionale del cinema religioso, facendone un personaggio simbolo della cultura isolana».
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Il mio amico Gianni Taibi a Molfetta il 19 settembre 2008


«Per l’importante contributo che ha e continua a dare alla nostra Sicilia – afferma il prof. Gianni Taibi presidente onorario dell’Associazione Real Maestranza – è anche nostra volontà nominare Vittorio Sgarbi presidente del comitato d’onore per il 1° premio internazionale “Giuseppe Ortoleva” – che si svolgerà l’ultima settimana di settembre - rivolto agli artigiani che realizzano opere artistiche in Italia, Spagna, Germania e a Malta, a dimostrazione che l’artigianato è parte fondamentale per la promozione culturale ed è un volano per l’economia siciliana». Il Premio è intitolato alla memoria del gran maestro Cerimoniere Ortoleva, che per più di cinquant’anni è stato una delle colonne portanti della Real Maestranza nissena.

31 marzo 2009

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* Testo fornito da Gianni Taibi.

* Foto tratte dal web.

I manifesti della Settimana Santa a Molfetta ... ricordando il Cav. Angelo Alfonso Mezzina

Una figura legata alla Settimana Santa molfettese era diventato negli ultimi quindici anni il Cav. Angelo Alfonso Mezzina, titolare della omonima storica Tipografia.
Egli, grande galantuomo e mecenate, aveva sin dal 1996 preso una bella iniziativa; ogni anno, in occasione della Pasqua, realizzava a sue spese un bellissimo ed artistico manifesto sulla nostra Settimana Santa che, sempre a sue spese faceva affiggere a Molfetta e nei paesi vicini.
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Ovviamente il merito va anche dato al grafico, il prof. Pasquale Modugno che ha sino ad ora realizzato, nelle diverse occasioni, tutti i bellissimi manifesti dell' Arciconfraternita della Morte e quello insuperabile del Convegno sulla Settimana Santa in Andalusia, Sicilia e Puglia, svoltosi il 6, 7 e 8 marzo u. s. a Caltanissetta.
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Di tutti i manifesti che hanno visto la luce tra il 1996 ed il 2006, è stato realizzato un cofanetto di 12 cartoline che ora ho il piacere di proporre, per ricordare la figura di "Fonsino", così come gli amici chiamavano il Cav. Angelo Alfonso Mezzina Mezzina.
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* Testo di Franco Stanzione.
* Foto tratte dalle cartoline edite dalla Tipografia Mezzina - Molfetta.

lunedì 30 marzo 2009

La notte dell' Avémmérì alla Médonne

Questa notte, tra il 30 ed il 31 marzo, si ripeterà a Molfetta l' antica quanto poco conosciuta tradizione, esclusivamente molfettese, dell' Ave Maria alla Madonna della quale, lo scorso anno, ho pubblicato su questo sito un mio servizio:
Quest' anno la stessa antica tradizione la rivivremo attraverso il racconto di Francesco Tempesta.
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Scritto da Francesco Tempesta e pubblicato su "Il Fatto" n° 32 del 26 marzo 2009.
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E' indubbiamente il periodo più bello dell'anno per buona parte dei molfettesi.
E' il periodo in cui iniziative si susseguono frenetiche ogni giorno. Il periodo in cui sembra che si torni indietro negli anni sino ad accarezzare quelle tradizioni che sembrano non avere tempo.
E' la Quaresima molfettese.
Eccoci arrivati a sfiorare la settimana di Passione, la settimana in cui di venerdì l' Addolorata lascerà la sua buia camera nel Purgatorio, che divide da anni con gli altri sacri simulacri, per andare in giro per città alla ricerca disperata di un figlio perduto da oltre duemila anni.
Quest' anno però nella settimana dedicata alla B.V. Addolorata anche la notte fra il lunedì e il martedì avrà il suo ruolo importante nel film della passione molfettese.
Si tratta della notte, cosiddetta, dell' Avémmérì alla Médonne.
Sconosciute sono le origini di questa tradizione che non sempre cade prima della S. Pasqua. Cade sempre fra il 30 e il 31 marzo e non molti la collocano fra le tradizioni pasquali. Però anche questa usanza come i riti della settimana Santa ha la sua magia e per certi versi è avvolta da un fitto alone di mistero. Si tratta di un'usanza prettamente popolare.
Durante la notte, uomini e donne, quando ormai tutti dormono e le strade sono deserte, iniziano il loro giro della città cercando altri fedeli che si uniscano a loro. Lo fanno con un campanello che scuotono in continuazione e ripetendo quasi urlando il richiamo: “Ci è devòet alla Médonne, fèmmene. Ci av' a disce l' Avémmérì alla Médonne, fèmmene”. Si va avanti così per tutta la notte e, quando scoccano le 3:45 i fedeli si recano presso il Calvario dove si distendono faccia a terra e recitano l' Avemmaria alla Madonna fino a quando le lancette dell'orologio non segnano le 4. Probabilmente l'ora coincide con quella dell'arresto di Gesù nel Getsemani oppure con quella della Sua morte che, secondo la tradizione, avvenne alla 16 e quindi alle 4 p.m.
Dopo, i convenuti si recano in processione cantando litanie religiose dinanzi alle chiese del Purgatorio e di S. Stefano, in cui sono conservati le statue della passione, dove recitano altre preghiere. A questo punto il rito si conclude e quando ormai si intravedono le prime luci dell'alba tutti o quasi (alcuni si recano al lavoro) tornano a casa.
Come già detto poc' anzi, questo antico rito non ha delle origini ben definite in quanto queste sono scarsamente documentato nei vari scritti dedicati alla città di Molfetta. Persino gli anziani hanno le idee confuse e questo sta a dimostrare quanto antica sia questa tradizione. Un'usanza che senz' altro fa parte di un percorso di fede e penitenza che il molfettese tende a seguire nel corso dell'anno quasi come un voto o come un obbligo verso la propria anima che chiede l' espiazione dai peccati.
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* Testo di Francesco Tempesta.
* Foto di Franco Stanzione.

domenica 29 marzo 2009

Arciconfraternita della Morte - 29 marzo 2009 Vestizione dei nuovi Confratelli

Questa sera si è svolta, nella Chiesa del Purgatorio, la cerimonia di Vestizione di ventinove nuovi Confratelli dell' Arciconfraternita della Morte.
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I nuovi confratelli si sono stretti intorno alla venerata immagine di Maria SS. Addolorata, esposta solennemente in occasione del Sacro Settenario in suo onore, per professare il loro impegno verso la Venerabile Arciconfraternita della Morte.
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Tra essi vi sono stati diversi figli di miei carissimi amici, confratelli come me da almeno una quarantina anni, per cui dedico a loro e ai loro genitori questo servizio fotografico.
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Certamente non può che essere motivo di grande orgoglio per il sottoscritto essere a capo di una antica Arciconfraternita, fondata il 26 aprile 1613, che ancora oggi riesce a captare l' interesse di tanti giovani, che lasciano ben sperare per la continuità nel futuro delle nostre bellissime tradizioni della Settimana Santa.
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* Testo di Franco Stanzione.
* Foto di Tommaso Messina.

A Ghaxaq (Isola di Malta) "le Varicedde" come a Caltanissetta

Nell' isola di Malta c' è una località denominata Ghaxaq in cui si possono ammirare dodici piccole "Vare" che riproducono momenti della Passione di Cristo, facenti parte delle Immagini più grandi che vengono portate in processione durante il Venerdì Santo.
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Għaxaq (inglese: Ashiak) è infatti un villaggio a sud di Malta, con una popolazione di appena 4.388 persone (novembre 2005) ed è principalmente una zona residenziale.
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Queste "Vare", che in maltese si chiamano proprio "Vari" ricordano molto le famose "Varicedde" di Caltanissetta e chissà che, ispirandosi alla bella cittadina siciliana, qualcuno non abbia avuto in Malta la intuizione di riprodurre anche lì qualcosa di simile.
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Le "Vari" sono esposte nella Cappella di S. Filippo Neri e sono in tutto, come innanzi detto, dodici.
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1) Gesù nell' orto del Getsemani
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2) Il tradimento di Giuda
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3) Gesù legato alla colonna
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4) Ecce Homo
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5) Gesù dinanzi a Pilato
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6) Gesù al Calvario (il Redentore)
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7) L' incontro con la Veronica
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8) La crocifissione
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9) Gesù Morto
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10) Il Sepolcro
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11) La Desolata
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12) Gesù Risorto
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Per quanti volessero approfondire la loro conoscenza delle "Vari" di Ghaxaq suggerisco di consultare, compatibilmente con le difficoltà della lingua maltese, il seguente sito:
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* Testo di Franco Stanzione.
* Foto tratte dal web.