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mercoledì 4 marzo 2009

I Riti della Settimana Santa a Bisceglie - 2^ parte

A cura di Vincenzo Di Leo.
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GIOVEDÌ SANTO
Subito dopo la messa in Coena Domini ha inizio la visita agli Altari della Reposizione comunemente chiamati "Sepolcri". La tradizione vuole che se ne visitino sette come i dolori della Vergine Addolorata o almeno in numero dispari a partire da tre. Sono soprattutto le chiese del centro storico ad essere visitate da una fiumana di gente di ogni età. Davanti alla Concattedrale della città, sede della Confraternita in onore della Vergine Addolorata, e dinanzi alla Chiesa di San Lorenzo, sede dell´Arciconfraternita di San Giuseppe, la fila si fa interminabile.Questi due templi sacri saranno i luoghi dai quali partiranno le due processioni che la mattina del Venerdì Santo "s´incontreranno."
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VENERDÌ SANTO (mattina)
Siamo ormai giunti al giorno nel quale commemoriamo la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, giornata molto intensa per ogni biscegliese.
Dopo aver recitato le lodi mattutine, alle ore 6 circa dalla Concattedrale dedicata a San Pietro, si avvia la processione dell´Addolorata alla quale i biscegliesi sono da secoli molto devoti, tanto da porre l´intera popolazione sotto la sua protezione. La processione in onore della compatrona di settembre differisce molto da quella del Venerdì Santo che si potrebbe definire penitenziale. Per la Settimana Santa la Vergine non indossa il suo abito riccamente ricamato in oro come a settembre, ma un elegante vestito in pura seta nerissima.
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Il corteo processionale è aperto dalla Croce dei Misteri e dallo stendardo dell`Associazione Femminile, seguono le Terziarie dell´Associazione Femminile di Maria SS. Addolorata vestite rigorosamente di nero con il tradizionale velo di merletto nero sul capo e lo scapolare raffigurante la Vergine sul petto. Sgranando il loro rosario si avviano per le strette viuzze del centro storico. Dopodichè è il gonfalone della Confraternita dell´Addolorata ad apparire sul sagrato della splendida chiesa romanica, seguito dai confratelli che scortano la Vergine Addolorata, che in questa occasione viene portata a braccio e non in spalla. La differenza cromatica tra l´abito confraternale e la veste della Vergine titolare del sodalizio è di forte impatto. I confratelli vestono camice e cingolo bianchi con una mozzetta color panna frangiata in oro, colore insolito per una confraternita dedicata alla Vergine dei Sette Dolori. La processione non è seguita dalla banda musicale, dato che si tratta di una processione penitenziale. Il corteo processionale compirà lo stesso pellegrinaggio compiuto da tanti fedeli e cittadini la sera prima. La Madonna visita tutte le parrocchie che incontra sul suo cammino prima di giungere nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II, che si divide nella parte bassa che viene chiamata "Palazzuolo" e la parte superiore che è la Villa Comunale, nei cui pressi si trova il Calvario, in prossimità della Parrocchia di San Lorenzo.
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Già qualche ora prima la gente inizia a confluire davanti alla pedana che viene allestita nei pressi del Calvario, all´altezza dell´imbocco di Via De Gasperi, che sarà il luogo del tradizionale "Incontro".
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Poco dopo le ore 9, dalla vicina Chiesa di San Lorenzo parte la Processione del Cristo Portacroce. Alla sua uscita la banda musicale intona le famosissime note della marcia "Una lagrima sulla tomba di mia madre" meglio conosciuta come "A Vella". In posizione opposta la grandissima folla riesce ad intravedere il settecentesco simulacro dell`Addolorata che si avvicina lentamente. Il vescovo che presiede il rito sulla pedana inizia le letture concernenti il momento che andiamo a vivere: Gesù sotto il peso della croce prima di andare al patibolo incontra un´ultima volta sua madre. L´ottocentesca statua di Gesù carico della Croce si ferma sulla pedana, la banda smette di suonare. Il forte brusio delle migliaia di astanti diventa quasi impercettibile. L´atmosfera si carica di pathos e quando i quattro portatori della Vergine inclinano la statua fino a sfiorare quella del Cristo l´emozione è altissima. È il cosiddetto "Bacio" da parte della madre per il figlio che sta andando sul Golgota.
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L´emozione è altissima, ci si sente un nodo in gola e già le statue si disgiungono per riprendere il loro cammino, sempre separato e senza mai più incontrarsi. In tempi non tanto remoti questo momento era accompagnato dai pianti strazianti delle madri che avevano perso un proprio figlio.
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Oggi molti dei presenti vorrebbero concludere " l´Incontro" con un forte applauso, ma il Vescovo ed il Clero presente riescono a fermare l´iniziativa sul nascere.
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* Testo di Leonardo O. Di Leo.
* Foto di Foto Leo - Bisceglie.

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