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martedì 30 marzo 2010

Il Mercoledì Santo della Real Maestranza a Caltanissetta

Come mio personale omaggio alla Real Maestranza di Caltanissetta, alla quale sono molto legato affettivamente, avendo tra i suoi aderenti moltissime personali amicizie, pubblico quanto segue, relativamente alla giornata del Mercoledì Santo, della quale è la principale protagonista.
Un mio particolare pensiero vada, in questi momenti della Settimana Santa, per il grande impegno che a Caltanissetta profondono nel portare avanti le tradizioni, ai miei carissimi amici Gianni Taibi, presidente della Real Maestranza e Nicola Spena, presidente della Associazione Piccoli Gruppi Sacri.
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La processione della Real Maestranza ha lo straordinario potere, ogni Mercoledì Santo, di resuscitare uno dei momenti più significativi della storia di Caltanissetta. Il suo imponente e commovente corteo, costituito dai rappresentanti locali delle più antiche corporazioni artigiane, testimonia ancora oggi, in maniera solenne, la nascita dell'identità civica raggiunta. Il coinvolgimento e la partecipazione di tutta la città alla celebrazione eucaristica, a conclusione delle quarantore, "battezza" l'unità socio-politica e religiosa conseguita.
Nel 1806, Ferdinando IV di Borbone, impressionato dall'imponenza di questo corteo, concesse alla Maestranza il titolo di "Reale". Il personaggio principale di tutta la manifestazione è il Capitano che viene eletto ogni anno tra i rappresentanti delle categorie artigiane.Capitano della Real Maestranza 2009 è stato designato Giuseppe Giordano del ceto dei fabbri; Capitano della Pasqua 2010 sarà Angelo Amico dei panificatori.

Il Capitano si veste secondo la tradizione settecentesca: marsina e feluca con piuma nera e coccarda tricolore, fascia tricolore con lo stemma della Repubblica Italiana alla cintura e spadino con l'elsa dorata. La mattina del Mercoledì Santo, intorno alle 9, i rappresentanti delle dieci corporazioni della città, in abito nero, e una banda musicale, accompagnano in corteo il Capitano dalla sua abitazione fino all'ingresso del Palazzo comunale dove il sindaco gli consegna la "chiave della città".
Il corteo, coadiuvato dai Cerimonieri che si adoperano per mantenere l'immagine e la compostezza della provenienza di antica milizia, si dirige poi verso l'atrio della biblioteca comunale. Da qui, intorno alle 11:15, ha inizio la solenne processione eucaristica. Il Capitano indossa calze di seta, guanti e cravatta neri e porta mestamente in braccio un grande crocifisso velato di nero. Il Capitano si fa carico della colpa e del peccato di tutti.
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È preceduto nel corteo dall'alfiere e dallo scudiero, lo seguono l'alabardiere e il portabandiera.
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In guanti neri e con un cero in mano, tra due ali di folla, sfilano gli artigiani. Una toccante marcia colma di dolore e malinconia accompagna la Maestranza in Cattedrale per celebrare la venerazione del Santissimo Sacramento.
Il Capitano, in quanto rappresentante del popolo, riceve il perdono e annuncia la liberazione dell'uomo dal peccato; le calze, la cravatta e i guanti neri vengono allora sostituiti con quelli bianchi. Le bandiere delle corporazioni, liberati dai nastri oscuri, si dispiegano a festa!
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A mezzogiorno, la Real Maestranza esce dalla Cattedrale in solenne processione, accompagnando il Santissimo portato dal vescovo in uno splendido ostensorio d'oro. La marcia della banda musicale trasmette allegria e felicità, le campane e i mortaretti suonano e sparano a festa.

Riferimenti sul sito La mia Settimana Santa.
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* Testo tratto dal sito La Settimana Santa a Caltanissetta.
* Foto di Walter Lo Cascio.

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