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QUESTO SITO STA CON IL PAPA

Online da lunedì 29 ottobre 2007 - Visualizzazioni totali

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venerdì 14 dicembre 2012

La Domenica delle Palme a Ripacandida (PZ)

Dopo i riti della Settimana Santa ad Atella, a Barile, a Maschito, a Rapolla, a Rionero e a Venosa, il tour dei paesi lucani del comprensorio del monte Vulture si conclude con una monografia su
 

E' possibile consultarla sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Basilicata.
 
* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

lunedì 10 dicembre 2012

Il Giovedì Santo ad Atella (PZ)

Dopo i riti della Settimana Santa a Barile, a Maschito, a Rapolla, a Rionero e a Venosa, continua il tour dei paesi lucani del comprensorio del monte Vulture con una monografia su
 

E' possibile consultarla sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Basilicata.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

martedì 4 dicembre 2012

La Settimana Santa a Rapolla (PZ)

Dopo i riti della Settimana Santa a Barile, aMaschito, a Rionero e a Venosa, continua il tour dei paesi lucani del comprensorio del monte Vulture con una monografia su 
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E' possibile consultarla sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Basilicata.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

domenica 25 novembre 2012

Il Venerdì Santo a Maschito (PZ)

Dopo i riti della Settimana Santa a Barile, a Rionero e a Venosa, continua il tour dei paesi lucani del comprensorio del monte Vulture con una monografia su 
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E' possibile consultarla sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Basilicata.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

lunedì 19 novembre 2012

Il Venerdì Santo a Venosa (PZ)

Dopo aver proposto i riti della Settimana Santa a Barile e a Rionero, riprende il tour dei paesi lucani del comprensorio del monte Vulture con una monografia su 
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E' possibile consultarla sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Basilicata.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

giovedì 15 novembre 2012

27 novembre - Festa della Medaglia Miracolosa

A cura del prof. Cosmo Tridente. 

Il 27 novembre 1830, alle cinque e mezza del pomeriggio, Caterina Labourè (familiarmente chiamata Zoe), nella Casa Madre delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de Paoli, in Rue du Bac n.140 a Parigi, mentre faceva la meditazione in profondo silenzio, sentì come un fruscio di una veste di seta di fianco all’altare, sollevata da terra, era apparsa una radiosa Signora vestita di bianco e ammantata d’azzurro. Eretta sopra una mezza sfera, aveva il capo coronato da 12 luci simili a stelle. Sui piedi scalzi posavano due rose rosse e sotto i piedi si attorcigliava un serpente. All’altezza del cuore, la Signora bianco-celeste reggeva un globo raffigurante l’universo. Quando questo scomparve, le braccia si distesero allargandosi all’altezza dei fianchi. Le dita erano ornate da preziosi anelli e dalle gemme scendevano raggi luminosi. Quei raggi significavano le grazie che la Madonna spargeva sulle persone che gliele domandavano. Ed ecco formarsi attorno alla figura della Santissima Vergine una cornice ovale sulla quale in alto si leggevano queste parole, scritte a lettere d’oro: O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi. La visione era completata da una grande “M” (il monogramma di Maria) sormontata da una croce e, come base di questa croce, c’era una spessa riga, ossia la lettera “I”, monogramma di Gesù, Iesus. Al di sotto dei due monogrammi vi erano due cuori fiammeggianti: uno di Gesù circondato di spine, l’altro di Maria trafitto da una spada. Tra le gemme ve ne erano alcune che non mandavano raggi, e Maria precisò: “Le gemme dalle quali non partono raggi sono simbolo delle grazie che si dimentica di chiedermi”. La giovane suora udì poi una voce che le diceva: Fa’ coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. Lo straordinario evento di Rue du Bac non restò a lungo segreto. Infatti, diciotto mesi dopo la medaglia venne coniata. Ne vennero anzi coniate centinaia di migliaia, diffondendosi dappertutto e portando nel mondo, impresso su un dischetto ovale di metallo, il ricordo dell’apparizione alla suora francese. E’ chiamata “Medaglia Miracolosa” per la sua prodigiosa origine e per le molte grazie ottenute. Non si tratta di un talismano da portare con sé, è la fotografia che Maria ha voluto dare ai suoi figli per ricordare il suo amore di Madre del genere umano. 
Tra i prodigi della Medaglia Miracolosa, il più famoso è quello della conversione dell’incredulo ebreo Alfonso Ratisbonne che si decise di portare la medaglia al collo solo per far contento un amico, il barone di Bussières. 


In una visita alla chiesa romana di S. Andrea delle Fratte, la Vergine della Medaglia Miracolosa gli apparve bellissima e folgorante. Era la mattina del 20 gennaio 1842 e lasciamo il racconto di quanto accaduto allo stesso Ratisbonne: “All’improvviso mi sentii preso da uno strano turbamento e vidi scendere un velo davanti a me. La chiesa mi sembrò tutta oscura, eccettuata una cappella, come se la luce si fosse concentrata tutta là. Levai comunque gli occhi verso la luce che tanto risplendeva e vidi, in piedi sull’altare, viva, grande, maestosa, bellissima e dall’aria misericordiosa, la Santa Vergine Maria, simile, nell’atto e nella struttura, all’immagine della medaglia che mi era stata donata perché la portassi. Alla sua presenza, benché ella non abbia detto alcuna parola, compresi di colpo l’orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica: in una parola, compresi tutto di colpo”. Undici giorni dopo, Alfonso venne ammesso al battesimo, decise di diventare gesuita e il 24 settembre 1848 fu ordinato sacerdote. Ma non è l’unico miracolo. 
Dopo una paziente attesa di 17 anni, finalmente la casa di due coniugi fu allietata dalla nascita di una bimba di nome Rachele. Ma i medici l’avevano chiaramente spacciata: “non parlerà mai, non potrà mai alimentarsi naturalmente ma solo attraverso la sonda, non imparerà mai a camminare e il suo processo di apprendimento sarà molto lento”. Ma la nonna, devotissima alla Medaglia Miracolosa, con le lacrime agli occhi, chiese alla Vergine di aiutarla, appuntando sul vestito della piccina una medaglietta. Dopo alcuni mesi la bimba camminava, capiva tutto quello che le veniva detto e poco alla volta imparava a mangiare, senza essere alimentata dalla sonda. 
Una signora era disperata perché una delle figlie non solo rifiutava gli insegnamenti cristiani ricevuti dalla madre, ma li osteggiava, scagliandosi contro tutto ciò che è morale, umano e cristiano. Trascorreva la notte con un ragazzo e rincasava solo all’alba. La mamma pensò di mettere una Medaglia Miracolosa nella lana del cuscino con il quale riposava la figlia, nella speranza che la Madonna le cambiasse non solo la testa ma anche il cuore. Non passò molto tempo, la figlia cambiò atteggiamento nei confronti della famiglia e della madre, riscoprendo la fede e il dono dei sacramenti. 
Nel 1993, in seguito ad un terribile incidente stradale, un dentista canadese, Michael Rozeluk, fu guarito dalla Santa Vergine della Medaglia Miracolosa a Garabandal, dopo otto anni di sofferenza atroce. Ogni due ore prendeva un potente calmante (Tylenol-3). “All’improvviso - racconta il dottore - non sentii più il bisogno delle pillole, non provavo nessun dolore e mi sentii meravigliosamente bene. Recitai il rosario e ringraziai la Vergine della Medaglia che da allora porto sempre al collo”. 
Nel 1980, in ricorrenza del 150° anniversario della prima apparizione della Medaglia Miracolosa, le Figlie della Carità, dell’Istituto S. Luisa in Molfetta, vollero assecondare un desiderio espresso dalla Vergine: la recita del Rosario nelle famiglie. Pertanto, a partire dal mese di maggio e per tutto l’anno 1980, una statua della Madonna venne portata di casa in casa per la recita del Rosario. Il 4 luglio di quell’anno, Francesco, giovane molfettese, tornava da Napoli e all’incrocio Candela-Foggia subì un incidente. La macchina si capovolse ma Francesco rimase incolume, non si sa come. La madre però seppe darne una spiegazione. Ella recitava il Rosario in casa della sorella dove si trovava la Madonnina della Medaglia Miracolosa e, proprio nell’ora dell’incidente, ricordava in modo particolare il figlio. La signora, molto riconoscente, volle che la statua della Madonna raggiungesse la sua casa, sebbene abitasse molto distante dal luogo della Peregrinatio, sicura di aver ricevuto, per suo figlio, una grazia dalla Madonna.

* Testo a cura del prof. Cosmo Tridente.
* Foto tratte dal web.

lunedì 12 novembre 2012

Valenzano, 14-21 novembre - Settenario a Maria SS. Addolorata

A Valenzano (BA) dal 14 al 21 novembre si svolgerà il Solenne Settenario a Maria SS. Addolorata, a cura della omonima Confraternita.
E' legittimo chiedersi perchè a Valenzano il Settenario alla Addolorata venga celebrato a novembre e perchè la festa ricorra il giorno 21, solennità liturgica della "Presentazione di Maria al Tempio".
Probabilmente è dovuto ad un errore protrattosi nel tempo, scambiando la "Presentazione di Gesù al Tempio", cioè la "Purificazione" che ricorre il 2 febbraio, con appunto la "Presentazione di Maria al Tempio".
Infatti fu durante la "Presentazione di Gesù al Tempio" che il vecchio Simeone disse a Maria: "... e una spada ti trafiggerà l'anima", prefigurandole il doloroso destino che avrebbe avuto insieme a Gesù, a seguito del quale sarebbe divenuta la Madre Addolorata per antonomasia.


Nell'ambito di alcune manifestazioni culturali organizzate dalla Confraternita, la sera del 16 novembre, presso la Chiesa Matrice di Valenzano, il dott. Francesco Stanzione interverrà sul tema:

"Il culto dei Dolori di Maria a Molfetta"


* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Locandina a cura della Confraternita di Maria SS. Addolorata.

domenica 4 novembre 2012

Omaggio ad un amico scomparso: Michele Cilardi

Il 10 novembre ricorre il tradizionale appuntamento annuale con la festa patronale di S. Trifone che si svolge nella cittadina di Adelfia, in provincia di Bari, famosissima perchè le fanno da corollario i fuochi pirotecnici più spettacolari di tutta la Puglia.
L'occasione mi è propizia per ricordare il carissimo amico Michele Cilardi, molfettese d.o.c. che di quella festa era un "abituè" (qualcuno si chiederà come mai, in un contesto in cui escludo completamente le feste patronali, delle quali non sono tra l'altro un grande estimatore).
Michele Cilardi era invece, anche e soprattutto direi, un grande cultore della nostra Settimana Santa che viveva intensamente partecipando a tutte le celebrazioni religiose e alle processioni; non solo, ma era anche un profondo conoscitore delle nostre marce funebri che riusciva a riconoscere ascoltandone anche soltanto un paio di note ... a volte anche una ...
Non potrò mai dimenticare quante serate ho trascorso da ragazzo nel suo localetto di fronte alla chiesa di S. Gennaro, cantando con lui, ad una ad una, tutte le marce funebri del repertorio molfettese, dall'inizio alla fine; oppure facendo una specie di gioco in cui lui canticchiava un motivetto ed io dovevo indovinare a quale marcia appartenesse.
A questo mio ricordo voglio aggiungere quello di un comune amico, il prof. Maurizio Scardigno, cultore come Michele Cilardi anche dei fuochi pirotecnici che vengono incendiati in occasione delle feste patronali.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.



- MICHELE: LA FEDE DEI SEMPLICI -

La festa in onore di S. Trifone che si celebrerà il prossimo 10 Novembre mi porta a ricordare un amico scomparso da qualche anno: Michele Cilardi. Era sempre presente a questa festa, nonché ad una miriade di altre feste patronali, in quanto grande appassionato di tutto ciò che le caratterizza soprattutto degli spettacoli di fuochi pirotecnici, che seguiva da vero intenditore nonostante il fatto che fosse ipovedente fino alla totale cecità degli ultimi anni di vita. 
Faceva parte di squadre di “pirovaghi” che si muovevano in autobus, accompagnato da amici che gli volevano bene oppure, negli ultimi tempi, si accodava a me e all’amato nipote sacerdote che con grande rispetto lo appellava con il “don”
Era un piacere ascoltarlo quando con autentica competenza descriveva e commentava le batterie, tanto che noi ci chiedevamo come facesse data la sua disabilità. 
Altra sua grande passione erano le processioni della Settimana Santa che seguiva per l’intero percorso e le marce funebri che ogni anno registrava con un registratore portatile accumulando nel tempo decine e decine di audio cassette che hanno formato una documentazione sul modo di suonare delle bande nei diversi anni sin dal tempo del compianto maestro Angelo Inglese. 
Da dove derivava questa passione? Solo da amore per la tradizione? 
Anche; ma la sua passione, soprattutto, derivava dalla sua profonda fede in Gesù Cristo e devozione verso la Madonna e i Santi. Una fede semplice che esprimeva in modi semplici e popolari. 
Nel quartiere di Piazza S. Michele, nelle cui vicinanze abitava, era famoso l’altarino che allestiva ogni anno nella sua casa in onore dei Santi Medici e, poi, di S. Lucia, protettrice della vista, cui era tanto devoto. 
Era un altare che occupava quasi tutta una stanza con tante luci che con pazienza e perdita di settimane di tempo collegava tra loro. Il risultato era grandioso tanto che egli definiva la sua opera: “u bestial”. E per i Santi recitava ogni sera, durante la novena, le preghiere di rito con le vicine di casa, solennizzando il giorno della festa con la visita e la benedizione del parroco ed un immancabile batteria pirotecnica. 
La foto pubblicata lo ritrae dinanzi al suo “bestiale”.

Ciao Michele! 
Ti ricorderò sempre con tanto affetto insieme ai componenti dell’ultima squadra di “pirovaghi” di cui hai fatto parte. Sono certo che il buon Dio ti ha riservato in cielo una balconata dalla quale ammirare i nostri fuochi pirotecnici e ascoltare le amate musiche pasquali molfettesi che tu canticchierai dinanzi a tuoi Santi che hai tanto venerato, suscitando la loro simpatia. 

* Testo e foto a cura del prof. Maurizio Scardigno.

sabato 27 ottobre 2012

Il culto del sabato dedicato a Maria

A cura del prof. Cosmo Tridente. 

Il culto del “sabato” a Maria risale al IX secolo, in epoca carolingia, ed ha avuto devoti di grande santità come Santa Caterina da Siena, S. Francesco di Sales, S. Alfonso de’Liguori, per fare solo qualche nome. A partire dal XII secolo si cercarono le motivazioni di tale culto. I teologi oggi sono concordi nel ritenere che esso derivi dal legame di Maria con il mistero pasquale: nel sabato che precede la risurrezione, Maria ha vissuto in meditazione il mistero del dolore profetato da Simeone. “Dopo la sepoltura di Gesù  - scrive don Tonino Bello - il vento del Golgota ha spento tutte le lampade, ma ha lasciato accesa la sua lucerna. Solo la sua. Per tutta la durata del sabato, quindi, Maria resta l’unico punto luce in cui si concentrano gli incendi del passato e i roghi del futuro”
La dedicazione del sabato a Maria ha avuto la sua massima espressione in tre esercizi di pietà, molto cari al popolo cristiano: il privilegio sabatino, promesso dalla Madonna del Carmelo; la pratica dei cinque sabati, voluti dalla Madonna di Fatima; la pratica dei quindici sabati, in onore della Regina del Rosario di Pompei, oggi riveduta dopo l’introduzione dei “Misteri della Luce” nel Rosario. Vediamoli uno per uno, non dimenticando che a Molfetta è pure sentita la devozione dei sette sabati solenni che precedono la festa della Madonna dei Martiri, nostra Compatrona.
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Il privilegio sabatino è la seconda promessa che la Madonna del Carmelo fece in una sua apparizione, ai primi del trecento, al Pontefice Giovanni XXII (1316-1334) al quale disse: «Io Madre di bontà, scenderò il primo sabato dopo la loro morte e quanti troverò nel Purgatorio, libererò e condurrò al monte santo della vita eterna ». Questo grande privilegio offre, dunque, la possibilità di entrare in Paradiso il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno tale privilegio staranno nel Purgatorio massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso. Non bisogna comunque confondere la prima promessa (quella dello scapolare) con il privilegio sabatino. Nella prima promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze. E’ sufficiente portare devotamente con sè lo scapolare, per non patire il fuoco dell’inferno. Per quanto riguarda il privilegio sabatino, che riduce ad una settimana al massimo la sosta in Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare lo scapolare, si facciano preghiere e alcuni sacrifici in suo onore, generalmente la recita quotidiana del Rosario oppure sette Pater, Ave, Gloria. Lo stesso Pontefice confermò questo privilegio nella Bolla Sabatina del 3 marzo 1322.
La  pratica dei cinque sabati ebbe il sigillo della Vergine a Fatima. 


Era il 10 dicembre 1925 quando la Madonna apparendo a suor Lucia dos Santos, la veggente della Cova d’Iria, le disse: «Guarda, figlia mia, il mio Cuore coronato di spine che gli uomini ingrati a ogni momento mi conficcano con bestemmie ed ingratitudini. Tu almeno, cerca di consolarmi e dì che tutti quelli che per cinque mesi, nel primo sabato, si confesseranno ricevendo poi la santa Comunione, diranno un rosario, e mi faranno quindici minuti di compagnia meditando sui quindici misteri del rosario, coll’ intenzione di darmi sollievo, io prometto di assiste­rli, nell'ora della morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza di queste anime». Lucia domandò poi alla Vergine perchè dovessero essere `cinque sabati' e non nove, o sette. Riporto le sue parole:
«Figlia mia, il motivo è semplice - ri­spose la Vergine - sono cinque le specie di offese e bestemmie contro il mio Cuore Immacolato: 
1 - le bestemmie contro l'Immacolata Concezione;  
2 le bestemmie contro la sua Verginità;  
3 - le bestemmie contro la Maternità divina, rifiutando, allo stesso tem­po, di riconoscerla come vera Madre degli uomini;  
4 - gli scandali di quanti cercano pubblicamente di infondere nel cuore dei bambini l'indifferenza, il disprezzo e perfino l'odio contro questa loro Madre Immacolata;  
5 -  quanti mi oltraggiano direttamente nelle mie sacre immagini.

 Quanto a te, cerca continuamente, con le tue preghiere e sacrifi­ci, di muovermi a misericordia verso quelle povere anime».
Il messaggio di Fatima è dunque un messaggio di «salvezza» per impedire che l'umanità pervertita dall'odio, sommersa da fiumi di san­gue innocente, capace di atrocità inimmaginabili finisca di perdersi eternamente e di autodistruggersi sulla terra.
La pratica dei quindici sabati consiste nell’impegno di rivivere con Maria per quindici sabati consecutivi i quindici misteri del Rosario che sono, in sintesi, la storia della nostra salvezza. Richiede la partecipazione all’Eucarestia, la meditazione approfondita di un mistero per ogni sabato e la recita del Rosario intero o perlomeno della terza parte. Tale pratica ha avuto origine in Francia all’epoca delle lotte tra calvinisti ed ugonotti. Il re Luigi XIII (1601-1643), invocando la fine dei combattimenti, invitò tutti, il 27 maggio 1627, alla recita del Rosario nella chiesa dei Padri Domenicani di S. Onorato, a Parigi. Poi si continuò a recitare questa preghiera mariana tutti i sabati. La fine delle lotte e la pietà popolare dei fedeli ispirarono la devozione detta “voto dei quindici sabati” propagata dai Padri Domenicani. Una devota napoletana, la marchesa Filiasi di Somma, per meglio diffondere la pratica, aveva tradotto dal francese un libricino le cui copie si esaurirono in breve tempo. Quando Bartolo Longo (un pugliese trapiantato a Napoli, nato a Latiano nel 1841 e morto a Pompei nel 1926) le chiese un’offerta per il Santuario che stava costruendo a Pompei, la marchesa lo invitò a ristampare il libretto dei quindici sabati. Il Beato ne rifece completamente il testo intitolandolo “La devozione dei quindici sabati in onore del SS.mo Rosario” (Napoli 1887).


Qualunque periodo dell’anno si presta per questa devozione, ma nel Santuario di Pompei la si suole premettere alle due grandi giornate dell’8 maggio e della prima domenica di ottobre, quando, alle ore 12, a Pompei e simultaneamente in tutte le chiese della cristianità si recita la supplica alla B.V. del Rosario che, nella parte conclusiva, riporta queste bellissime parole: “Tu ci sarai  conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne”.
Concludo con una esortazione di Paolo VI: “Non si può essere cristiani senza essere mariani”. Cioè non si può escludere dalla nostra vita cristiana la presenza di Maria, madre di ciascuno di noi, la quale è la scorciatoia per arrivare a Dio. Maria ci è vicina nel nostro pellegrinare sulla terra, nel nostro sabato della vita e della storia.

* Testo a cura del prof. Cosmo Tridente.
* Foto tratte dal web. 

domenica 21 ottobre 2012

21 ottobre 2012 - Processione dei SS. Medici di Bitonto (BA)


Domenica 21 ottobre 20012 si è svolta a Bitonto la tradizionale processione dei SS. Medici Cosma e Damiano. 
Sul sito La mia Settimana Santa, in Tradizioni di mio interesse, nella sezione dedicata ai SS. Medici di Bitonto si può visionare il  


da me realizzato.


* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

venerdì 19 ottobre 2012

La Real Maestranza di Caltanissetta ad Avila (Spagna)

Nei giorni 13, 14 e 15 ottobre 2012, una delegazione nissena è stata presente con esponenti della Real Maestranza ad Avila, in Spagna, in occasione della festa di Santa Teresa, per sottoscrivere un atto di gemellaggio tra la Settimana Santa di Caltanissetta e quella della città spagnola.

Emilio Iglesias, il Sindaco di Avila Miguel Angel Garcia, Gianni Taibi e Francisco Polo Candela

Un'accoglienza calorosa è stata riservata dai componenti dalla Giunta della Settimana Santa di Avila, guidata dal suo Presidente Emilio Iglesias, alla delegazione siciliana composta da 14 nisseni e 4 trapanesi. 
L'atto di gemellaggio è stato sottoscritto sabato 13 ottobre nella sala consiliare del Comune di Avila dal Sindaco Miguel Angel Garcia Nieto, Emilio Iglesias, Gianni Taibi, Don Michele Quattrocchi, Gioacchino Ricotta e Francisco Polo Candela; alla fine e' stato proiettato un video della Settimana Santa di Caltanissetta.



La delegazione ha poi partecipato alla solenne funzione in Cattedrale celebrata dal vescovo della Diocesi Monsignor Jesús García e a seguire alla processione di Santa Teresa di Gesù. 
A chiusura del Pellegrinaggio, Don Michele Quattrocchi ha celebrato la messa in italiano nella Cappella di Santa Teresa nel Monastero di clausura della "Encarnacion"
Molto risalto è stato dato dalla tv, dalla stampa e dalle radio della presenza della delegazione della Real Maestranza.

15 ottobre - Partecipazione della Real Maestranza alla processione di Santa Teresa




* Testo e foto a cura di Gianluca Taibi.

martedì 16 ottobre 2012

... Aspettando la processione dei SS. Medici di Bitonto

Domenica 21 ottobre si svolgerà, nella città di Bitonto (BA), la tradizionale ed attesa processione dei SS. Medici Cosma e Damiano.




Si tratta, a mio parere, di una delle più belle processioni di Puglia. Coinvolgente è la partecipazione dei tanti devoti che percorrono tutto il lunghissimo itinerario processionale camminando all'indietro, rivolti verso i Santi, e recando pesantissimi ceri.
La processione uscirà alle ore 8.00 del mattino e rientrerà al Santuario dopo circa dodici ore.
In attesa di vivere questa annuale emozione, mi è gradito proporre un reportage fotografico da me realizzato in occasione della 




Sul sito La mia Settimana Santa, in Tradizioni di mio interesse, nella sezione dedicata ai SS. Medici di Bitonto si può visionare anche la 


di altre edizioni della processione, a partire dal 2007.

* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

venerdì 5 ottobre 2012

Il Sabato Santo a Rionero in Vulture (PZ)


Dopo la Settimana Santa a Barile, si riprende il "tour" attraverso la Settimana Santa nel comprensorio vulture-melfese con una monografia su 


E' possibile consultarla sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata a La Settimana Santa in Basilicata.

* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratta dal web.

domenica 16 settembre 2012

Taranto, 16 settembre 2010 - Processione di Maria SS. Addolorata

Domenica 16 settembre 2012 si è svolta a Taranto la tradizionale processione di Maria SS. Addolorata, organizzata dalla omonima Confraternita che ha sede nella Chiesa di S. Domenico.
E' ovviamente un appuntamento annuale al quale non posso mancare, anche perchè mi fa sempre piacere ritornare a Taranto, città "Semanasantera" per eccellenza che considero un po' come la "Siviglia di Puglia" per la bellezza e la notorietà delle sue processioni ... e non solo pasquali.


è visibile sul sito La mia Settimana Santa nella sezione Il Culto di Maria SS. Addolorata a Taranto.



* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

sabato 15 settembre 2012

15 settembre 2012 - Processione della Addolorata a Corato (BA)

Questa sera a Corato, bella e pulitissima città pugliese, si è svolta la processione di Maria SS. Addolorata, a cura della Confraternita di S. Giuseppe che ha sede nella omonima chiesa parrocchiale.
Questa processione esce il giorno della solennità liturgica di Maria SS. Addolorata (il 15 settembre) solo a partire dall'anno 2011 in quanto, fino ad allora, la Madonna è uscita solo ed esclusivamente durante la Settimana Santa.
La processione è stata preceduta dalla celebrazione della S. Messa, celebrata sul sagrato della Chiesa di S. Giuseppe.




















* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

15 settembre - Solennità liturgica di Maria SS. Addolorata


Auguri di buon onomastico, mia bellissima Signora,
da parte di tutti i tuoi "innamorati"



* Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.

sabato 8 settembre 2012

La Settimana Santa a Murcia (Semana Santa en Murcia)

Dopo la parentesi estiva e nel giorno in cui inizia il Settenario di Maria SS. Addolorata, la cui memoria liturgica ricorre il 15 settembre, non ci può essere di meglio che fare un excursus su una Settimana Santa fra le più belle di tutta la Spagna.

Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Spagna, ho pubblicato una scheda monografica sulla


Murcia è famosa per le statue ed i "pasos" di Francisco Salzillo (1707/1783), scultore spagnolo di padre italiano, autore tra l'altro di quella che viene considerata la più bella "Dolorosa" del mondo.



* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratte dal web.

mercoledì 1 agosto 2012

Il Venerdì Santo a Massa Lubrense (NA)



Sesta ed ultima tappa attraverso la Settimana Santa in Penisola Sorrentina: Massa Lubrense.

Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Campania, ho pubblicato una scheda monografica su



* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratte dal web.

domenica 29 luglio 2012

Il Venerdì Santo a Vico Equense (NA)



Quinta tappa attraverso la Settimana Santa in Penisola Sorrentina: Vico Equense.

Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Campania, ho pubblicato una scheda monografica su




* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratte dal web.

martedì 24 luglio 2012

La Settimana Santa a Sant'Agnello (NA)



Quarta tappa attraverso la Settimana Santa in Penisola Sorrentina: Sant'Agnello.

Sul sito La mia Settimana Santa, nella sezione dedicata alla Settimana Santa in Campania, ho pubblicato una scheda monografica su


* Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
* Foto tratte dal web.