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QUESTO SITO STA CON IL PAPA

Online da lunedì 29 ottobre 2007 - Visualizzazioni totali

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giovedì 24 gennaio 2008

Il Sabato Santo e i "Vattienti" a Nocera Terinese

Se le festività natalizie, a Nocera Terinese, segnano il passaggio del tempo calendarizzato, passando da un anno vecchio ad uno nuovo, la Festa di Pasqua rappresenta il "passaggio" culturale e morale dell' uomo: dall' uomo che si era all' uomo che si rinnova nella sua crescita. A questo processo partecipa anche la comunità che si rigenera attraverso i suoi riti e i suoi miti.
La manifestazione più importante si svolge il Sabato Santo: un toccante gruppo ligneo della Pietà raccoglie la devozione dei fedeli durante una lunga e lenta processione che si snoda per tutto il giorno attraverso le vie e i vicoli del paese.
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Molti curiosi, giornalisti, fotografi, cineoperatori, studiosi osservano la cerimonia attratti, prevalentemente, da un rito inquietante che permane ancora alle soglie del terzo millennio, ma la cui simbologia rinvia al mito primordiale del sangue, ai primitivi sacrifici umani, ai successivi riti misterici precristiani che si svolgevano in Medio Oriente e da qui importati in Grecia e a Roma ma anche all' esercizio penitenziale (e spettacolare) dei battenti o flagellanti che si è sviluppato nel medioevo cristiano.

Un Vattiente si prepara al rito

All' improvviso, mentre la banda diffonde marce funebri scelte e le donne cantano meste nenie dialettali, si propaga un brusio e la folla con rapida frequenza si volta verso una croce coperta da nastri rossi svolazzanti che attrae l'attenzione.


Ed ecco apparire un vattente o flagellante, un Ecce Homo e un portatore di vino.



I primi, seminudi, con abiti rituali, portano una corona di spine.
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I tre amici avanzano di corsa fino al cospetto della Pietà i "fratelli portantini" fermano la statua, il flagellante si fa il segno della croce e si genuflette;




poi con trasporto si "batte" i polpacci delle gambe e delle cosce mentre il terzo amico versa vino rinfrescante sulle ferite.




I colpi secchi del sughero della "rosa" echeggiano nell' aria e i vetri del "cardo" vibrano nella carne da cui defluisce copioso il sangue: offerta sacrificale che scorre fino a terra.



Finita la flagellazione l' uomo segna col sangue il petto nudo dell' Ecce Homo e bacia la Pietà; poi il trio si allontana verso altri luoghi deputati alla flagellazione sui sagrati delle chiese, davanti alle croci, ai calvari ed ai "sepolcri" (dove sono deposti i "piatti della Madonna" o Giardinetti di Adone, sulla soglia di qualche casa amica per la quale si nutrono forti sentimenti di gratitudine, alcuni anche davanti al cancello del carcere.


Dovunque restano i segni del liquido vitale e l'odore di questo misto ad un forte tanfo di vino; penseranno il tempo e la pioggia a ripulirli.I motivi che spingono questi uomini vanno dalla semplice devozione alla Pietà o Addolorata, espressa secondo la tradizione locale, al "voto", o impegno sacro e inderogabile, assunto nei confronti della divinità per impetrare una grazia o ringraziare per averla ricevuta; grazia che riguarda sovente la salute dei familiari o degli amici fraterni dei flagellanti.




Concluso il giro, dopo circa un' ora, i tre amici rientrano nel magazzino da cui sono usciti.



Mediante ripetuti impacchi con infuso di rosmarino, bloccano la fuoriuscita del sangue (resteranno visibili le crosticine di sangue coagulato e poi le cicatrici) e, dopo essersi ripuliti e avere indossano abiti festivi, raggiungono la processione; alcuni ritornano a portare la pesante statua, al loro posto di "fratelli" che avevano lasciato temporaneamente vacante.


FILMATI


Il primo dei seguenti filmati è tratto dal film "Mondo cane" del 1960, e stigmatizza lo svolgimento del rito dei Vattienti in quegli anni, nei quali l' Autorità Ecclesiastica aveva tentato invano di reprimere questa tradizione, senza naturalmente riuscirvi.



Seguono altri due più recenti, in cui si vedono i Vattienti durante il loro pellegrinaggio per il paese ed il loro incontro con la Statua della Madonna, durante la processione.






* Il testo è tratto da:

http://www.museodellafesta.it/Vattien/Indice.htm .

* Le foto sono tratte dal sito: http://www.noceraterinese.it/ .

* I filmati sono tratti da YouTube.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti al Priore per la ricchezza di contenuti di questo blog. Si tratta di un vero e proprio studio su come viene vissuto, in altre località, lo stesso evento, ovvero la Pasqua. Chissà se fossimo nati "nocerini" noi e molfettesi loro... Ad maiora e a presto. Confr. Domenico de Stena.

franco955 ha detto...

Ti ringrazio vivamente per l' apprezzamento ed in effetti devo dirti che quello che sto pubblicando fa parte di un vero e proprio studio che sto facendo sui vari aspetti della Settimana Santa in Italia e nel Mondo, come da titolo del blog.
A me piace la Settimana Santa a 360° e non mi fossilizzo solo su Molfetta, perchè ne faccio anche un fatto culturale e non solo religioso.
Quanto a Nocera Terinese mi hai suggerito che quasi quasi propongo di fare una Bussola, alla Morte, per chi deve battersi a sangue dietro le nostre processioni; se sei interessato ad avere il numero uno fammelo sapere che te lo riservo.

Anonimo ha detto...

Ahhh..maledetta cabala!! Era meglio per lei se nn fosse mai nata!! Da quest'anno io e il mio compagno di spalla ci mangeremo il cervello per vedere quale numero prendere..e che giorno dobbiamo andare a prendere il numero?? Che caos!! :-)