I giorni che separano il Carnevale dalla Pasqua sono carichi di significato e suggestione. Da una parte un periodo di dura penitenza, dall’altra l’occasione per far rivivere in tanti centri pugliesi, antichissime tradizioni come quello della “Quarantana”. Durante tutta la Quaresima il rito della "Quarantana" è ormai una consuetudine che vede la partecipazione dell’intera cittadina. La “Quarantana” è una bambola di pezza raffigurante una vecchia, che sospesa ad un filo tra due balconi, rappresenta i quaranta giorni di digiuno in preparazione alla Pasqua. La leggenda attribuisce al rito della “nonnina di stoffa” un duplice significato: pagano, che la vuole moglie di Carnevale defunto e perciò triste e vestita a lutto; cristiano, a rappresentare la preghiera e la meditazione al dolore di Gesù Cristo. La resurrezione di Cristo segna la fine delle privazioni, il ritorno alla gioia e la scomparsa della "Quarantana" (da cui deriva il rito propiziatorio). Alla vecchietta, sospesa nel vuoto, viene legata una arancia in cui sono conficcate sette penne che vengono tolte una ad una, ogni domenica, fino all'arrivo della domenica di resurrezione, giorno in cui viene bruciata o fatta scoppiare.
Il ritorno della Quarantana a Molfetta
Anche a Molfetta, dopo sicuramente oltre un cinquantennio, è stata ripristinata la tradizione della "Quarantana".
Ne sono state collocate ben quattro nel centro storico, esattamente in piazza Municipio, in via Piazza, in largo Chiesa Vecchia e nei pressi della chiesa della Morte.
Piazza Municipio
Via Piazza
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* Testo e foto di Franco Stanzione.
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