Quello che di questa "Dolorosa" mi ha colpito non è stato tanto l' eccezionale tratto artistico del volto, degli occhi gonfi di pianto, delle palpebre arrossate, quanto soprattutto i lineamenti riconducibili ad un' opera che avrebbe potuto essere benissimo attribuita al nostro grande scultore molfettese Giulio Cozzoli, autore delle Statue della Arciconfraternita della Morte.
Cosa dire di questo volto rigato da lacrime che paiono così vere, di questo naso arrossato per il pianto, che ricordano tanto il volto della nostra Santa Maria Maddalena?
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E i tratti della bocca, non ricordano per caso quella della nostra Addolorata?
Quasi a confermare ulteriormente la mia tesi della verosimiglianza di questa "Dolorosa" con i lineamenti delle nostre Statue, si vedano le due foto qui sotto:
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Questi occhi, questo rossore, queste lacrime, non sono quelli anche delle nostre Santa Maria Salomè o Santa Maria Cleofe?
Ed ancora ... questo volto non è, come in tutte le opere di Giulio Cozzoli, molto più somigliante ad una persona reale, ad una di quelle tante persone che sono tra noi, anzichè corrispondere alla classica iconografia delle Madonne dal volto più, mi si permetta, da bambola stupefatta?
E' un dato oggettivo o questa mia riflessione scaturisce dal fatto che quelle benedette Statue del Purgatorio me le vedo avanti agli occhi in tutti i momenti della mia vita?
* I testi sono di Franco Stanzione.
* Tutte le foto di questo post sono tratte dal web:
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